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lunedì 26 aprile 2021

Celebrazione del 76° anniversario della Liberazione a Fidenza

Si è aperta con la messa, officiata da Don Alessandro Frati nella chiesa di San Pietro, la celebrazione del 76° anniversario della Liberazione che si è articolata in più momenti.

La deposizione di corone di alloro ha comportato il trasferimento delle autorità, in successione: al  Parco delle Rimembranze attorno al monumento ai Caduti, in piazza Matteotti davanti al monumento al Partigiano e quindi nel cortile interno del palazzo municipale dove è posizionata l'edicola dei partigiani, ad attenderli la Banda Comunale. 

In precedenza una delegazione aveva provveduto alla posa della corona di alloro all'edicola dei partigiani nel cimitero urbano.

Sempre nel cortile interno del palazzo municipale si sono tenuti gli interventi del Sindaco Andrea Massari e quello del presidente della sezione Anpi di Fidenza, Cristiano Squarza, a seguire le esecuzioni della banda Città di Fidenza.

Riportiamo unicamente un significativo passaggio dell'intervento del Sindaco Andrea Massari 

Questa mattina abbiamo abbracciato virtualmente Morgan l'ultimo partigiano combattente di Fidenza ancora in vita. Abbiamo ringraziato lui e le due staffette partigiane Sutti e Zeni per averci regalato la libertà e ringraziando loro abbiamo abbracciato tutti i 263 partigiani fidentini.

Nel 1945 la libertà arrivò grazie a uomini in divisa, certo, ma fondamentale furono gli uomini e le donne senza alcuna divisa, gente semplice e coraggiosa, uomini che scelsero da che parte stare, come il Bersagliere fidentino Luigi Salvini che arruolatosi volontario nel Corpo Italiano di Liberazione Nazionale, venne coinvolto in numerose missioni e infine inviato sul fronte Adriatico, dove il giovane morì eroicamente in combattimento sul fiume Cesano, presso Castelleone di Suasa, e venne sepolto nel cimitero di Jesi. 

Come nel 1945 usciremo dalla pandemia se sapremo affidarci alla comunità, alle persone in divisa, i nostri sanitari, e alla persone senza divisa, a tutti noi. Solo grazie ad una grande condivisione collettiva di responsabilità potremo lasciarci alle spalle questa assurda situazione pandemica che ha fatto morti, ha lasciato sofferenze e danni sociali ed economici incalcolabili.


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