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martedì 7 dicembre 2021

PATRICK ZAKI E’ LIBERO! La soddisfazione della città nelle parole del Sindaco, Andrea Massari, del consigliere Marco Gallicani e di Nelly Bocchi, Amnesty di Fidenza


Patrick Zaki è libero! Verrà rilasciato tra stasera e domattina, come si è appreso poco fa dai legali del ragazzo. Si chiudono in questo modo quasi due anni di detenzione violenta, farsesca e da brivido, se pensiamo che l’accusa mossa allo studente e ricercatore egiziano dell’Università di Bologna era quella di aver scritto tre articoli sulla persecuzione dei cristiani copti in Egitto. 

Patrick dovrà tornare davanti ai giudici il 1° febbraio, ma la scarcerazione significa che l’attività diplomatica finalmente ha fatto il suo corso e ora si spera che l’eventuale condanna non comporti una nuova detenzione.

Osserva il Sindaco Andrea Massari:

Fidenza, il 19 novembre del 2020, si unì alla mobilitazione di tutto il Paese per la liberazione di Zaki, portando la discussione in Consiglio comunale grazie all’iniziativa del consigliere Marco Gallicani e al supporto del gruppo fidentino di Amnesty International. Da quel percorso scaturì lo striscione che da allora è appeso dinanzi agli ex licei, in pieno centro storico. Sono felice, davvero felice che Patrick possa riabbracciare la sua famiglia e sono orgoglioso di Fidenza e di chi ha promosso, votato e sostenuto anche fuori dal Municipio questo nuovo impegno per i diritti umani, capace di dare un senso concreto ai valori che sono scritti nello Statuto del Comune. Per una battaglia vinta, ricordiamoci però che un’altra resta da portare fino in fondo e riguarda, ancora una volta, l’Egitto: qui nel 2016 venne rapito, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni. La libertà ritrovata da Zaki spero si trasformi in maggiore determinazione del nostro Governo nel chiedere e ottenere giustizia. E fino a quando tutto non sarà alla luce del sole, lo striscione giallo “verità per Giulio Regeni” resterà sul balcone del Municipio, per ricordarci che siamo una Comunità e che dal nostro impegno possono dipendere scelte importanti. E’ solo nell’indifferenza che un uomo muore davvero. E Fidenza non è stata e non sarà indifferente”. 

Il consigliere Marco Gallicani ricorda: 

“alcune vite, alcune donne, alcuni uomini hanno lottato così tanto per i diritti umani e per l'ambiente che le loro gesta risvegliano la nostra voglia di lottare per la giustizia. Sono quasi degli eroi: Chico Mendes, Nelson Mandela, Peppino Impastato, Ken Saro-Wiwa.. E poi ci sono le persone normali, quelle che non scelgono di esporsi ad esempio, ma che seguono il loro percorso e si trovano senza volerlo al centro della scena. Patrick è uno di loro, è uno studente, è parte di una minoranza e solo questo è bastato per condannarlo ad una pena di morte a rate che finalmente oggi finisce. Patrick è tutti noi, per quanto temporanea la sua libertà è la nostra libertà. Ora il Governo deve immediatamente conferire la cittadinanza a Patrick, il percorso è già stato delineato dal Parlamento e il Comune di Fidenza lo appoggerà con tutta la forza che ha”.

Nelly Bocchi, responsabile del gruppo Amnesty di Fidenza, commenta la libertà ritrovata da Patrick Zaki spiegando 

“nell'immediato è una enorme gioia e speriamo che nella prossima udienza del 1 febbraio ci sia quel passo in più che tutte e tutti aspettiamo, cioè il pieno riconoscimento della sua innocenza. A nome del gruppo di Fidenza di Amnesty International ringrazio il Sindaco Massari, Marco Gallicani e tutte e tutti coloro che , nonostante i 22 mesi di attesa, non hanno mai smesso di chiedere libertà per Patrick. Lo striscione posto al balcone dell'ex liceo classico rimarrà fino a quando Patrick sarà finalmente e completamente libero, prosciolto da tutte le false accuse e potrà quindi riprendere i suoi studi a Bologna. Fra qualche giorno celebreremo l'anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, è una gioia pensare Patrick finalmente insieme alla sua famiglia e nella sua casa”.



2 commenti:

  1. Chissà i miliardi che abbiamo scucito e quanti armamenti abbiamo regalato all ‘Egitto.

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  2. questa estate le proteste a cuba hanno portato molti oppositori al regime comunista in carcere, a parte le notizie del momento di queste persone non ne ha parlato più nessuno........

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