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sabato 11 dicembre 2021

San Panettone e il Beato Pandoro

La Piccola Fiammiferaia - Hans Christian Andersen


Ambrogio carissimo,
il Natale odierno ha i suoi santi e beati, protettori dedicati ad una gastronomia iperglicemica e da colesterolo alle stelle. Postulatore il Venerabile Babbo Natale.

In ricordo dei poveri pastori e della Sacra Famiglia al freddo e al gelo, ecco, su tutte le tavole natalizie, l'immancabile panettone: con e senza canditi, basso o alto, mandorlato, variamente farcito. Per i più snob, quello di Dolce&Gabbana.

I prezzi sono per tutte le tasche: si va da quelli da discount, sui 4€, a quello, detto dei nababbi, o Gioiello, da 500€, prodotto da un facoltoso indiano(!) a Borgo a Carmagnola. Lo stesso dicasi per i pandori, per palati più religiosi e delicati; anche qui, farciti o meno, ma assolutamente da spolverizzare con zucchero a velo. Altrimenti che pandoro sarebbe?

Il Servo di DioTorrone, duro, friabile o tenero, ricoperto di cioccolato, ha perso molti fedeli. Quasi estinto il culto per il Beato Amor Pernigotti.

Ma l'abbuffata-strafogata del “Santo Natale” è precedute da lauti antipasti di salumi, poi, valanghe di anolini in brodo, con ripieno di carne, -per favore, non di parmigiano e pangrattato-. E poi, giù arrosti, lessi, con salsine varie, cotechini, zamponi, ricoperti da slavine di lenticchie. Portano fortuna! Sì, ma ti fanno anche correre in bagno. Il tutto annaffiato da vini e vinelli, bianchi, rosé, rossi, fermi o frizzanti.

In finale, amari, sburloni, prugnoli e nocini, a dare il colpo di grazia ai fedeli del “Santo” Natale mangia-e-bevi.

Fuori, là dov'è pianto e stridore di denti, sotto i ponti, negli androni, “protetti” da cartoni e brandelli di coperte sporche, migliaia di barboni. Quelli per cui tanti hanno, comunque, fervidamente pregato alla Messa di mezzanotte.

Franco Bifani





2 commenti:

  1. Il cibo è la cosa che non spreco mai, per rispetto di chi non ne ha.

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  2. Svuotato il Natale del suo significato più vero e del suo valore religioso e storico, che cosa rimaneva e rimane? Un involucro a cui non rinunciare e da riempire nella maniera più materiale, che si veste di tanta ipocrisia.
    Il Natale, tuttavia, non è l’unica ricorrenza che si serve di tale paravento.

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