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giovedì 17 marzo 2022

Anche nella nostra città è nato Portofranco, iniziativa a sostegno allo studio

Grazie al Forum per il Benecomune, anche nella nostra città è nato Portofranco. 
Una iniziativa che si propone come aiuto e sostegno dello studio per studenti delle medie superiori attraverso lezioni individuali con un insegnante, aiuto al metodo di studio, aiuto allo studio dell'italiano orientamento scolastico per studenti stranieri.

 
È necessario iscriversi a Portofranco e l'iscrizione è gratuita, si richiede solo un contributo di 5,00 € per l'assicurazione e, per iscriversi occorre effettuare un colloquio e compilare un modulo che, nel caso di studenti minorenni, deve essere firmato dai genitori.
Gli insegnanti svolgeranno tale attività a titola gratuito in quanto volontari dell'Associazione.
Le lezioni sono previste dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30 presso il Collegio dei Gesuiti in via Berenini 151 a Fidenza.

PER CONTATTI E PRENOTAZIONI
Telefonando al N° 353 4389916 o inviando una mail a: 

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Portofranco è un centro di aiuto allo studio che conta una cinquantina di sedi in Italia. E’ rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, totalmente gratuito.
Portofranco non è solo un’esperienza che dà una risposta a problemi di recupero e lotta alla dispersione, ma anche un luogo in cui si impara a vivere l’impegno scolastico come un’opportunità di crescita, di maturazione.
Gli studenti vengono accolti prima di tutto come persone, ognuno trova a propria disposizione un docente tutto per sé, che lo aiuta nella materia in cui ha bisogno.
E’ dunque un’esperienza centrata sul rapporto personale, non solo perché docenti e studenti si ritrovano ‘uno ad uno’ e il lavoro con i ragazzi viene fatto su misura del loro bisogno, un passo alla volta, ma perché in una dinamica di questo tipo si punta tutto su due aspetti: la gratuità e la libertà.
Non si aiuta ‘in cambio di qualcosa’, fosse pure il loro miglioramento negli studi: si aiuta il ragazzo perché c’è, ed ha un valore infinito di per sé, a prescindere da quello che sa fare. D’altra parte, però, ci vuole una sua decisione, una mossa personale perché il lavoro si possa svolgere.
(Dall’articolo di Davide Petrillo sul libro “Fuochi accesi”)
“Educare, insegnare, far crescere è solo una questione intellettiva e di apprendimento o è un’esperienza che coinvolge l’aspetto relazionale, affettivo, emozionale, amicale? C’è spazio per il cuore nell’esperienza educativa? Direi che Portofranco ci aiuta a dare una risposta chiara, perché ci mette di fronte ad una realtà che, all’apparenza, si presenta come un grande e strutturato 'doposcuola' mentre, di fatto, si caratterizza per essere una vera e propria scuola di vita e di relazione, in cui 'insegnanti' e 'alunni' condividono non solo le nozioni e le conoscenze, ma un tratto della propria vita. Non è, in realtà, sempre così l’educazione?
Quando non c’è condivisione o relazione, a cosa si riduce? Non a caso Portofranco, anche nella sua stessa denominazione, è un luogo libero. L’educazione rende liberi ed è frutto di tanta e vera libertà, così diversa dal vivere slegati... L’intuizione del fondatore non fu quella di dar vita ad una seconda scuola, ma ad un’esperienza in cui l’'insegnante', spesso un professore in carica o in pensione o uno studente universitario, si relaziona uno ad uno con l’'alunno', in un rapporto che diventa una condivisione di vita, un legame profondo, un aiuto reciproco. È la comunicazione che non salta ambiguamente i ruoli, non li confonde, ma li rende comunicanti, pieni; tanto che chi insegna si accorge che sta imparando, e chi deve imparare diventa lui stesso un insegnante.” (Estratto dalla prefazione del cardinale Matteo Zuppi a “Fuochi accesi”)

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