giovedì 7 aprile 2022

Attendendo il 25 aprile

Di fronte a certi cedimenti tattici, incerte prese di posizione e silenzi che coprono ambiguità passate, pubblichiamo questo comunicato stampa del Presidente nazionale dell'ANPC, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, in cui la Sezione di Fidenza dell'ANCR, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, si riconosce. 



COMUNICATO STAMPA ANPC sulla guerra

by ANPC

La guerra che sembrava inconcepibile in questo secolo, ci sospinge indietro in oscure svolte della storia.

La politica, la diplomazia e la cooperazione mercantile non hanno impedito una aggressione a fini espansionistici.

La Resistenza che pose fine alla seconda guerra mondiale aveva anche contributo ad un ordine mondiale di disgelo, ma la Resistenza degli Ucraini sta difendendo per tutti il diritto dei popoli alla propria indipendenza e organizzazione istituzionale senza ingerenze e interferenze.

ANPC che condivide l’art. 11 della nostra Costituzione conquistato dal sangue dei Resistenti, richiama alla lettura dell’intero articolo che continua “ L’Italia (...) consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alla limitazione di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni...”.

Speravamo potesse essere più breve il martirio dell’Ucraina ma registriamo che la guerra prosegue con la sua ferocia aumentata come dimostrano le stragi documentate.

Chiediamo pietà umana anziché ricostruzioni fantasiose e vergognose. La libertà di pensiero e opinione è stata garantita per tutti ma non può significare  una insolente, volgare, vigliacca accusa a chi è oppresso invece che censura dell’aggressore. Almeno evitare di infierire su chi soffre mentre si filosofeggia accoccolato in comode poltrone.

Il nostro linguaggio è sì, sì e no, no. L’obiettivo comune deve essere che  chiunque,  qualsiasi mezzo abbia disposizione,  valorizzi gli strumenti che portino al cessate il fuoco.  Solo non si può chiedere la resa, mentre aiutare la legittima difesa di un popolo comporta assicurare ogni possibile aiuto, comprese le armi.

Mariapia Garavaglia


 



2 commenti:

  1. Grato della pubblicazione, condivido pienamente. grazie anche alla Presidente Mariapia Garavaglia dell'intervento.
    l'Anonimo di Borgo

    RispondiElimina
  2. La signora Mariapia Garavaglia dice sostanzialmente che c’è un “oppresso” ed un “aggressore” e che “aiutare la legittima difesa di un popolo comporta assicurare ogni possibile aiuto, comprese le armi”.
    Mi domando allora perché’ non abbiamo aiutato con le armi gli Afgani quando sono stati invasi dagli Americani e dalla NATO e perché’ non abbiamo mandato armi agli Iracheni nel 2003 ?
    Si accusava nel 2003 l’Iraq di possedere armi di distruzioni di massa, MAI TROVATE, gli Afgani di dare asilo ad Osama Bin Laden trovato poi in Pakistan, ammesso che sia vero che lo hanno catturato ed ucciso in Pakistan come ci hanno raccontato…. Erano davvero colpevoli di qualcosa Afgani ed Iracheni, perche’ non gli abbiamo aiutati a difendersi ?
    Si è detto che si voleva esportare la democrazia, ma allora perché’ non esportiamo la democrazia anche in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, in Egitto etc…. ?
    Il dire che c’è un “oppresso” ed un “aggressore” e che “aiutare la legittima difesa di un popolo comporta assicurare ogni possibile aiuto, comprese le armi” è una semplificazione ingenua, non ci sono i buoni di qua e i cattivi di là, purtroppo i capi politici (Russi, Americani, Ucraini, etc…) hanno tutti degli interessi inconfessabili: se ci teniamo davvero alla povera gente (cui non frega nulla se essere in balia di oligarchi Ucraini o Russi…. tutti oligarchi sono..) DOBBIAMO SPIEGARE AI NOSTRI POLITICI CHE NON LI VOTEREMO PIÙ se non danno priorità a fare una pace invece che dare armi.

    RispondiElimina