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mercoledì 8 giugno 2022

Un documento, una scomunica: è cominciato un “viaggio” ...

Una ricerca uscita dalla curiosità di scoprire il contenuto di un documento. (Marisa Guidorzi)


Nell'autunno 2021, nell'ambito degli incontri per la Festa Internazionale della Storia,  ho seguito con molto interesse la conferenza del Prof. Claudio Saporetti, di cui più volte ho consultato lo studio del 1973 sulla Cattedrale. Ho cercato di andare oltre con “Nei misteri di Fidenza”, 1983, un ulteriore tassello per entrare nella storia della città.

Tra le pagine è inserita la copia di un documento indirizzato al Vescovo della Diocesi di Borgo San Donnino, Alessandro Garimberti (1), dall'Avvocato Giuseppe Politi per conto della Comunità di Busseto. 

Con la lettera, scritta in latino, come usava per gli atti ufficiali, ma , in questo caso, era forse  il  modo di sottolineare un allineamento tra istituzioni autorevoli,  quella religiosa e quella civile, senza mezzi termini, l'avvocato chiedeva la revoca della scomunica che, tramite il Vicario vescovile di Borgo, don Natale Agnesetti (2), era stata recapitata ai Reggenti dell'Ospedale di Busseto. La grave sentenza prendeva motivazione dalla vendita, senza autorizzazione  ecclesiastica, di un pezzo di terra di tre biolche, una pertica e nove tavole, su cui il detto ospedale aveva giurisdizione,  ad un certo Signor Antonio Campana.  La cessione era avvenuta il 2 maggio 1795, al prezzo di 2531 libbre e 5 soldi.

Da quanto si comprende la Diocesi contestava il mancato  rispetto delle “formalità” contemplate tra le Extravagantes ambitiosae de rebus ecclesiasticis non alienandis...

L'avvocato sottolineava  che le suindicate formalità erano da rispettare nel caso dei Luoghi Pii Ecclesiastici, non per quelli laici citando numerose sentenze in merito all'argomento, molto dibattuto fin dal Medio Evo, su cui tanto era stato detto e scritto. (3)

Il Politi, a convalida della illegittimità della pretesa interferenza ecclesiastica, riportava norme e sentenze di due giuristi: Giovan Battista de Luca e Carlo Antonio de Luca.(4)

Dopo aver chiarito la distinzione sancita tra Luoghi Pii Ecclesiastici e Luoghi Pii Laici, l'avvocato procedeva a dimostrare l'estraneità dell'autorità ecclesiastica con l'Ospedale.

Era innegabile che esso da sempre fosse governato e amministrato dalla stessa Comunità di Busseto che ne nominava  e destituiva i funzionari, come pure non risultasse istituito da alcun ecclesiastico, Ordinario o Superiore, e non comparisse la benché minima indicazione da farlo ritenere non laico. Si aggiungeva quindi , che, sebbene in esso si esercitassero Opere di Pietà, si dovesse riconoscere come luogo pio laico , non ecclesiastico.

Non si poteva neppure metterne in dubbio la posizione laica per le visite compiute dall'Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo di Borgo San Donnino, Giovanni Linati (5), nel 1615 e nel 1618, non potendosi Egli introdurre con alcun bene, frutto o reddito, né direttamente, né indirettamente, in qualsiasi forma, senza il consenso della Comunità, come in termini piuttosto forti aveva stabilito il Cardinal De Luca in riferimento a Carlo Antonio De Luca.

Perciò...

Alcuni riferimenti storici sui Luoghi Pii di Busseto.

In una breve relazione (22 pagine) del 1842 destinata al Signor Conte Carlo di Bombelles, Gran Maggiordomo di S.M. Maria Luigia, si percorrono i momenti di istituzione e regolamentazione dei Luoghi Pii. (Notizie del Monte di Pietà ed Abbondanza della Città di Busseto)

Rivolto un pensiero di riconoscenza all'imperatore Carlo V per il titolo di Città con cui aveva onorato Busseto, in occasione dell'incontro con Papa Paolo III, si riconosce alla “ Religione “ la fonte da cui derivano tutte le opere di beneficenza e soprattutto allo zelo di Bernardino da Feltre la nascita dei Monti di Pietà per soccorrere i poveri che incappavano nelle mani di avidissimi usurieri e massime degli Ebrei.

Il Monte di Pietà era stato istituito nel 1537 dai fratelli Girolamo, Ermete e Francesco dei Marchesi Pallavicino, che ne avevano approvato le Costituzioni (pallavicine) .  Si confidava sulle offerte spontanee e sui lasciti dei pietosi cittadini assegnando la reggenza al prevosto, ad un canonico e al padre guardiano dei francescani ( essi sono ecclesiastici, ma  gli incarichi sono conferiti da laici!)

Nel 1582 il papa Gregorio XIII ne aveva confermato canonicamente l'erezione.

Per volere del Serenissimo Duca di Parma Francesco Farnese il 25 agosto 1684 si compose un nuovo regolamento (farnesiano) che stabiliva la Reggenza a quattro persone  a cui si chiedeva di garantire per il  proprio impiego per il quale era stabilito un onorario. Tra le opere pie indicate vi era pure il soccorso a domicilio per i poveri infermi..

Si imponeva la costruzione di una sede adeguata per il Monte di Pietà e nel Consiglio i Reggenti, “forse per un cenno sovrano” del Duca Ranuccio II, invitarono a farne parte anche il Vescovo di Borgo San Donnino Gaetano Garimberti (6).

Il 21 maggio 1770 per disposizione suprema del Serenissimo Duca Ferdinando di Borbone furono riunite le Reggenze del Sacro Monte di Pietà e quella dell'Ospedale, con amministrazioni separate e sottoposte alla Comunità di Busseto.

Si può notare che le Opere Pie citate erano sempre l'espressione dell'autorità civile del momento  e gli interventi ecclesiastici  sono richiamati  a titolo di rispetto, ma non influenti sulle decisioni.

Come si sia conclusa la controversia sulla scomunica non mi è dato sapere, ma nel 1795 stavano maturando eventi che avrebbero lasciato profondi segni di cambiamento . Napoleone era in procinto di iniziare la Campagna d'Italia, aveva grandi progetti per l'Europa e avrebbe dimostrato un nuovo concetto dei rapporti tra Stato e Chiesa: dopo mille anni dall'incoronazione di Carlo Magno per investitura divina, egli incoronerà se stesso in nome dei Francesi!

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1)- Alessandro Garimberti (Parma 22 settembre 1736 - Borgo San Donnino 2 aprile 1813)

Proveniente da un aristocratico casato di Parma, nobile e ricco, ingegno aperto e versatile, incline allo studio scelse la via del seminario. Fu ordinato sacerdote il 16 maggio 1761 e fu Vescovo di Borgo S. D.dal 29 gennaio 1776 al 2 aprile 1813.

Nel corso del suo episcopato ospitò Papa Pio VI che veniva condotto prigioniero in Francia ( 14 e 15 aprile 1799)  e assistette al passaggio di Papa Pio VII che si recava a Parigi per l'incoronazione di Napoleone Imperatore nel novembre 1804.

2)- Natale Agnesetti (19 aprile 1725 – 14 aprile 1797)

Ordinato sacerdote nel 1748, divenne prevosto di San Michele in Borgo il 19 febbraio 1754.

Svolse funzione di Vicario Generale del Vescovo Diocesano Alessandro Garimberti dal 15 febbraio 1776 fino alla morte, il 15 aprile 1797. Prelato distinto e colto svolse con dedizione il suo compito. Anche quale parroco la sua figura risalta per le virtù sacerdotali e le profonde qualità umane.

3)- Fin dal 1140 circa il monaco camaldolese Graziano aveva compilato la prima raccolta di Diritto Canonico, conosciuto come Decretum Gratiani, a cui fecero riferimento per modifiche e chiarimenti  alcuni papi: Gregorio IX nel 1234, Bonifacio VIII nel 1298 e Clemente V nel 1314. Il Corpus Juris Canonici, corpo normativo della Chiesa Cattolica, fu pubblicato ufficialmente nel 1582 e comprendeva  il Decretum Gratiani e le successive cinque raccolte a cui in seguito furono unite anche raccolte private di Decretali che in forma di lettera contenevano spesso norme di diritto, che entravano in tal modo come testi di riferimento (extravagantes poiché erano fuori dalle raccolte ufficiali).


4)- Giovanni Battista de Luca (Venosa 1614- Roma 5 febbraio 1683).     

Dopo gli studi giuridici e l'avvocatura aveva abbracciato la vita ecclesiastica e nel 1681 era stato elevato al  cardinalato  da Papa Innocenzo XI. Egli lasciò una vasta produzione giuridica in materia di diritto civile, canonico, feudale e municipale. La sua opera più importante è il “Dottor Volgare”, compendio di tutte le leggi in volgare, lingua per la quale egli propendeva al posto dell'uso del latino.( A Roma, nella facciata del Palazzo di Giustizia- Cassazione, la sua statua è collocata tra quella di Cicerone e quella di G.B. Vico)

  - Carlo Antonio de Luca ( Molfetta -BA- 12 maggio 1613/ Napoli 17 gennaio 1700)

Avviato al sacerdozio, dopo l'ordinazione si occupò soprattutto di studi giuridici, rifiutò un vescovato e accettò un canonicato. Il suo status ecclesiastico non condizionò la sostanziale laicità del suo orientamento giurisdizionalistico. Una sua opera fu messa all'Indice.   

5)- Giovanni  Linati (Parma 24 aprile1563- Piacenza 3 aprile 1627)

Fu il secondo vescovo di Borgo dopo l'istituzione della Diocesi nel 1601.Era stato nominato da papa Paolo V nel dicembre 1606 quale successore di Papirio Picedi. Nel 1619 fu trasferito alla diocesi di Piacenza.

6)- Gaetano Garimberti (Parma 1615- Borgo S. D. 20 marzo1684)

Di famiglia illustre, preferì il ministero sacerdotale e nel 1630, ancora giovane, entrò nell'Ordine dei Teatini. Ordinato sacerdote si dedicò alla predicazione, nel 1671 divenne Generale dell'Ordine e nel 1675 Clemente X lo nominò Vescovo di Borgo S. Donnino. 

Fedele ai Teatini e al fondatore dell'ordine, San Gaetano, nel vecchio palazzo vescovile fece costruire l'oratorio dedicato al Santo, ottenendo l'indulgenza per chi lo avesse visitato nel giorno a lui dedicato. L'ubicazione del luogo di preghiera fu modificata dal  Vescovo Vincenzo Manicardi ( 1879- 1886) e se ne persero le tracce con i bombardamenti del maggio 1944.

             Marisa Guidorzi

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