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domenica 18 settembre 2022

La Roma di Nino Secchi: la chiesa di San Girolamo dei Croati ed il porto di Ripetta.


La chiesa di San Girolamo dei Croati ed il porto di Ripetta 

A Roma sono moltissime le “chiese nazionali (per citarne solo alcune, ricordiamo le varie chiese di Spagna, dei portoghesi, dei francesi, dei greci, dei tedeschi…) e questo a ricordo di un passato in cui da ogni nazione si viaggiava verso il Trono di Pietro e, una volta giunti a destinazione, si cercava l’assistenza dei propri connazionali, precedentemente giunti e stanziatisi a Roma. 
Un po’ come accade oggi, con la differenza che non si arriva in Italia per omaggiare la Basilica e non si fa ritorno a casa, ma ci si accampa stabilmente nel nostro Paese. A parte le osservazioni che potremmo infinitamente addurre su tale argomento, torniamo alle “chiese nazionali” di Roma. 
Tra queste ricordiamo quella di San Girolamo dei Croati, fondata a metà del Quattrocento in una zona di Roma dove, sin dal secolo precedente, si era insediata una importante comunità di Schiavoni che aveva dato vita ad una congregazione riconosciuta da Papa Niccolò V (al secolo Tomaso Parentucelli Sarzana, 15 novembre 1397 – Roma, 24 marzo 1455, è stato il 208º papa della Chiesa cattolica dal 1447 alla morte). Il loro nome, quello degli “Schiavoni” deriva dal medioevale “sclavus”, termine per indicare i prigionieri di guerra provenienti dai paesi orientali e da cui hanno avuto origine i moderni “slavo” e “schiavo”. 
Per inciso anche a Venezia, ricordiamo, la Riva degli Schiavoni (che è una riva monumentale della città di Venezia. Si trova nel sestiere di Castello e si estende lungo il bacino di San Marco nel tratto che va dal Ponte della Paglia sul rio di Palazzo, a ridosso del Palazzo Ducale fino al rio di Ca' di Dio.
La riva prende il suo nome dai mercanti provenienti dalla Dalmazia che ai tempi della Repubblica di Venezia era chiamata anche “Slavonia” o “Schiavonia” e che qui approdavano con le loro navi mercantili per esibire i loro stand commerciali. La riva infatti costituiva parte integrante del porto commerciale di Venezia e rivestiva una notevolissima importanza grazie alla sua prossimità con Piazza San Marco e con il centro del potere politico veneziano). 
Fuggiti dai Balcani a causa dell’avanzata turca, gli “Schiavoni” fondarono una comunità su tutta la costa adriatica e a Roma, particolarmente, un ospedale e un ospizio. La chiesa, tuttavia, ebbe un cambio di nome in quanto “schiavoni” iniziava ad essere percepito offensivo, divenne San Girolamo degli Illirici e, infine, San Girolamo dei Croati. Si applicò dunque il “politically correct” (intervenire sulla forma, ossia la lingua, piuttosto che sulla sostanza dei problemi, contribuendo ad alimentare una nuova ipocrisia istituzionale). 

La chiesa sorge a due passi dal Tevere, davanti al luogo dove si trovava l’animato porto mercantile di Ripetta ed era ornata da una lanterna sul campanile che fungeva da faro, per i naviganti. 
Dopo l’Unità d’Italia, quindi dopo il 1870, il porto fluviale fu demolito e, durante il Ventennio, la stessa sorte toccò a tutti gli edifici che circondavano la chiesa madre degli slavi di Roma, al fine di sgomberare l’area attorno all’Ara Pacis e al meraviglioso Mausoleo di Augusto. 

Piranesi: Porto di Ripetta

Fu spostata anche la lanterna e venne posta in un piccolo slargo all’angolo tra il vicino Lungotevere Marzio e Via di Ripetta, insieme alle due colonne che avevano funzione di idrometro e su cui sono ancora visibili le figure di piccole mani che indicano i livelli raggiunti dalle varie piene del Tevere. I primi dati affidabili sul livello del Tevere risalgono al 1732. Le piene maggiori furono registrate su due colonne che oggi, come abbiamo detto prima, si trovano in un giardinetto in Piazza del Porto di Ripetta. La peggiore fu quella del 1598 che causò tremila morti, durante la quale l’acqua arrivò a quasi 5 m sopra l’attuale livello stradale. 
La famosa fontana della Barcaccia di piazza di Spagna, eseguita da Pietro Bernini, coadiuvato dal figlio Gian Lorenzo, voleva ricordare una barca trascinata in quel luogo durante tale alluvione. 

La Chiesa di San Girolamo dei Croati che è un luogo da non perdere per chi ha amore per lo studio del cristianesimo e per la storia dell'arte. Come si diceva la chiesa è dedicata a San Girolamo, uno dei pilastri della dottrina cristiana ed è piena di tesori artistici recentemente restaurati. 
La chiesa fu fortemente voluta da Papa Sisto V (della famiglia Peretti) che nel 1500 ne affidò la costruzione all'architetto Martino Longhi detto il Vecchio. Corto transetto ortogonale che immette nella cappella maggiore, la zona absidale fu costruita come grande cappella al fine di ospitare grandi e luminosi affreschi.
La figura di San Girolamo troneggia ed evidenza l’importanza del santo oltre che grande pilastro della dottrina cattolica e cristiana.
NINO SECCHI d'Oriola

2 commenti:

  1. Complimenti e grazie per queste pillole di conoscenza storica e artistica!

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