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martedì 26 marzo 2024

La gavetta del soldato Mario Gorreri è tornata a Fidenza dopo 82 anni.

I familiari dell'autiere fidentino hanno ricevuto dalle mani del Sindaco Massari e del Comandante Militare Esercito Emilia Romagna, Col. Francesco Randacio, il cimelio della campagna di Russia. La famiglia Prokhorov lo ha custodito per generazioni. L'Istituto Italiano di Cultura a Mosca: “Abbiamo chiuso un cerchio”

Nel corso di una sobria cerimonia di restituzione avvenuta nel ridotto del Teatro “G. Magnani”, il cimelio è stato consegnato alla famiglia del reduce dell'ARMIR dal sindaco di Fidenza, Andrea Massari, e dal Comandante Militare Esercito Emilia-Romagna, Col. Francesco Randacio.

La storia della gavetta è straordinaria, nella semplicità del sentimento di solidarietà umana che rivela. Nel 1942 Mario Gorreri è un militare di leva fidentino richiamato nel corpo degli autieri. Ha da poco compiuto 30 anni quando viene mandato sul fronte russo. 
Assieme a centinaia di migliaia di altri italiani da il proprio contributo in una guerra che avrà un esito disastroso per i nostri soldati e verrà rimpatriato appena prima della terribile offensiva dell'Armata Rossa da cui scaturirà la disastrosa ritirata dei nostri. 
È proprio nel corso del servizio che Mario fa la conoscenza dei Prokhorov, la famiglia russa che gli darà asilo e aiuto in circostanze critiche per il militare. 
La riconoscenza per i Prokhorov è tanta che Gorreri lascerà al capofamiglia la propria gavetta d'alluminio, l'oggetto più personale del suo corredo militare che recava incisi, oltre a nome e al cognome del proprietario, la sua data di nascita e la città di provenienza. 
Una carta d'identità istoriata con ingenui disegni tracciati con la punta di un chiodo che diventa il genuino ricordo di sé che Gorreri lascia ai russi che l'hanno generosamente l'aiutato. Nel 2020 i discendenti della famiglia Prokhorov hanno deciso che la gavetta con il suo carico di ricordi era giunto il tempo di tornare a casa, a Fidenza.

Grazie ad una ricerca durata nove mesi e condotta dall’Istituto Italiano di Cultura Mosca, con la collaborazione del Comune di Fidenza, dell'Associazione Nazionale Alpini sez. di Parma e dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sezione di Fidenza, nel febbraio del 2021 è stato possibile realizzare un collegamento in diretta tra i Prokhorov e i Gorreri. Le due famiglie si sono conosciute. 

In quella occasione Eugenio Gavrik, che ha sposato la nipote di Prokhorov, ha consegnato il cimelio all'Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca. Tutta la vicenda è stata magistralmente riassunta da Annalisa Pretato e Maria Ptukhina dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca in un breve contributo audiovisivo.

Oggi l'emozione della gavetta che giunge nelle mani del rappresentante della famiglia Gorreri, Oreste uno dei sei nipoti di Mario, è condivisa dal Sindaco Massari con queste parole:
“Per la nostra comunità questa giornata è estremamente significativa – ha detto il Sindaco Massari -. Fidenza ha compreso che questa storia racconta tanto della nostra terra. Ci dice che la buona pasta di cui è fatta la gente fidentina è riconosciuta anche a migliaia di chilometri da casa, persino in situazioni drammatiche. E poi quella di Mario Gorreri è una storia di solidarietà che non ha confini e non conosce nemici. Una lezione di umanità universale”.
Il Col. Randacio nel suo intervento ha ricordato che 
“quella di Mario Gorreri, e di tanti suoi commilitoni, è una storia che parla di Onore, di Sacrificio, di amor di Patria: sentimenti che, in quegli anni, accomunarono centinaia di migliaia di giovani partiti per un fronte lontano senza altra prospettiva se non quella di adempiere al Giuramento prestato. Al contempo, è anche una storia di amicizia tra persone che, a prescindere dal conflitto che divideva i loro popoli, seppero aiutarsi in un momento di enorme difficoltà. Ed è forse questo il lascito più importante dell’intera vicenda: la possibilità che, anche nei momenti più bui, l’umanità trionfi sull'odio, la fratellanza sulle divisioni. Il soldato Gorreri e la famiglia Prokhorov, ci esortano oggi, dopo più ottanta anni, a non dimenticarlo mai”.

Alla cerimonia di riconsegna hanno partecipato gli altri nipoti di Mario: Bruno ed Ermes Gorreri, Miria e Maria Valesi e Graziana Bonassera.
Con loro il rappresentante dell'Associazione Autieri dell'Emilia-Romagna Ten. Col. Marco Stipa, il Presidente dell'Associazione Nazionale Alpini di Parma, Angelo Modolo, il Presidente della Federazione di Parma dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e della Sezione di Fidenza, Ambrogio Ponzi, i rappresentanti dell'Associazione Nazionale dei Reduci di Russia, dell'Associazione Nazionale Bersaglieri, dell'Associazione Nazionale Carabinieri, del Gruppo Alpini di Fidenza, dell'Associazione Nazionale Carristi D’Italia, dell'Associazione Arma Aeronautica.

1 commento:

  1. Bellissimo! La nostra storia, il nostro passato che ha scritto il nostro presente, spesso dimenticato, purtroppo. Grazie ai nostri caduti, soldati e partigiani.

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