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mercoledì 3 febbraio 2010

L'inganno del fotovoltaico.





«Con questo progetto è come se ogni abitante del territorio avesse in testa un cappello di un mq di fotovoltaico. L’obiettivo è di concludere gli allacci entro il 2010». Con questa terrificante immagine l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani presenta il nuovo assalto al territorio ed all’ambiente. Si tratta del progetto per realizzare campi fotovoltaici in ogni comune con l’obiettivo di coprire circa il 10% del fabbisogno elettrico del Parmense, lanciato ieri 3 febbraio dalla Provincia di Parma, e denominato «Fotovoltaico insieme».
Il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli calca la mano: «Produrre energia elettrica dal sole è un impegno importante verso il futuro». E continua: «Se non ci fosse la Provincia a tirare le fila, questo progetto non sarebbe possibile. Siamo i primi in Italia a realizzare un’iniziativa di questo genere coinvolgendo i comuni che in questo modo riducono i costi. È un’iniziativa grazie alla quale si attivano investimenti e che avrà  un significativo impatto in opportunità  di lavoro. Qui si capisce l’utilità  delle Province per un territorio».
Nell’immediato, il progetto  prevede quattro progetti che riguardano i comuni di Solignano, Busseto, Medesano e Sala Baganza, ma il numero è destinato rapidamente a crescere per coprire le aree individuate o da individuarsi dalle amministrazioni comunali.
In questa prima fase gli impianti saranno realizzati a terra. La giustificazione è che questi interventi sono meno costosi in termini d’investimento. Non è invece stata presa in considerazione, per ora, l’installazione di impianti sui tetti degli edifici pubblici.
Si afferma che sarà  privilegiato l’utilizzo di aree marginali quali discariche e aree produttive ma questo è puro marketing (chiamiamolo così). Di fatto sarà  utilizzato suolo agricolo con la promessa che le aree agricole dovranno poi tornare all’uso originario una volta esaurito il ciclo di vita dell’impianto, vale a dire nel giro di 25-30 anni.
L’iniziativa della nostra Provincia è coerente con quanto sta avvenendo in ogni angolo d’Italia: utilizzare terreni agricoli per realizzare impianti fotovoltaici, il che colloca l’iniziativa in un contesto generale di assalto generalizzato all’ambiente col pretesto di salvaguardarlo.
Tra la energie rinnovabili, la conversione dei raggi solari in energia elettrica deve considerarsi positiva, ma tale soluzione non è condivisibile se viene realizzata mediante impianti di pannelli fotovoltaici a terra. Non è sostenibile sia per gli effetti sul suolo agricolo sia sull’ambiente in generale.
Queste conclusioni hanno già  portato altri enti locali a riconsiderare le soluzioni che la nostra provincia propone con uno sforzo pubblicitario puramente finalizzato ad accreditare gli aspetti positivi, cioè il risparmio energetico e la creazione di posti di lavoro, senza nulla dire di altre e migliori soluzioni in grado di garantire la preservazione dell’ambiente.
In alcuni casi si è arrivati a sospensive dei lavori in quanto questo tipo di attività, non rientrando tra quelle previste nell’ambito agricolo, necessita di variante urbanistica, questo tuttavia è solo un intralcio burocratico facilmente superabile.

2 commenti:

  1. Gradirei avere qualche ulteriore dettaglio sulle "altre e migliori soluzioni in grado di garantire la preservazione dell’ambiente". Lasciata cadere così, la frase perde un po' di significato.
    grazie

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  2. Il fotovoltaico sui tetti è la prima alternativa percorribile che può bastare anche in termini quantitativi.
    La letteratura anche tecnica è comunque ricca. Qui cito un intervento giornalistico rechttp://www.eddyburg.it/article/articleview/14999/0/284/ente
    altri riferimenti al commento https://www.blogger.com/comment.g?blogID=5864477303117221254&postID=7100863510918566685&isPopup=true

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