domenica 20 marzo 2011

Fidenza una città provvisoria


"La sfida da raccogliere è quella di far appassionare i cittadini alla costruzione dello sviluppo futuro di Fidenza"

Articolo pubblicato dal settimanale diocesano "il Risveglio" di venerdì, 18 marzo 2011

PSC, il Sindaco Mario Cantini pronto al confronto con l'opposizione: ma sentirà anche associazioni, quartieri e frazioni
La ricostruzione postbellica ci aveva restituito una città diversa da quella di prima, pesantemente toccata dai bombardamenti. Era comunque sempre una città che stavamo ricostruendo e costruendo con le nostre mani e i nostri, pochi, soldi. L'abbiamo anche allargata creando quelle entità periferiche urbanisticamente più o meno riuscite, ma non avulse dal contesto urbano e sufficientemente attrezzate per fornire quel minimo di servizi che ci si aspetta di avere nel quartiere per renderlo un luogo, una comunità: semplici spazi comuni, una chiesa, insomma una entità in cui riconoscersi. Col tempo questi quartieri hanno dato alla città anche quella freschezza giovanile che il centro sempre più centro non era in grado di garantire. Non sono mancati errori, gli edifici talvolta erano più costruiti per “contenere” che per abitarvi.

Oggi è diverso, pur mantenendo importanza l'invidiabile ricchezza del nostro patrimonio pubblico di edifici ed abitazioni, le risposte ai bisogni abitativi, sia in termini quantitativi che qualitativi, sono largamente affidate al fenomeno della speculazione edilizia che ha creato e continua a creare quartieri che non sono quartieri, dormitori per alcuni luoghi senz'anima per tutti.
Pensiamo al quartiere di Villa Ferro o a quello dei Navigatori, senza adeguati servizi ed una viabilità incomprensibile. Pensiamo anche a quelli in corso di completamento come il quartiere “I Gigliati” ed il quartiere Europa con i loro allacci energetici provvisori di fortuna, senza talvolta adeguate protezioni dal rischio ambientale. Si tratta in alcuni casi di quartieri pianificati negli anni novanta dal Piano di Regolatore, ma costruiti in fretta dopo il 2005, si tratta di quartieri non pianificati ma figli di “varianti urbanistiche”, si tratta di “quartieri in verticale” quali le torri in zona stazione ferroviaria il cui effetto devastante sulla città è stato premiato dall'amministrazione che ha soccorso e salvato l'iniziativa coi nostri soldi aggiungendovi anche del suo in termini di cemento inutile. Il tutto per sfruttare la bolla speculativa che poi è scoppiata e ci ha riconsegnato una Fidenza profondamente diversa non solo urbanisticamente.

La nuova Fidenza che abbiamo sotto gli occhi oggi è tuttora del tutto provvisoria, la viabilità è pietosa ed aggravata da scelte avventate o funzionali ad interessi privati come il tunnel della stazione, irrisolto il problema di dotare la città di un passaggio decente oltre il terrapieno della ferrovia, il commercio al centro è debole e non è più motivo di attrazione, copre le urgenze dei cittadini e comunque fatica. La parte storica ed i riferimenti tradizionali sono guardati con sospetto come fossero anacronistici: oggi è a rischio Palazzo Arzaghi, non si sa cosa fare per il complesso tra Piazza Verdi e Piazza Pontida. Cinema Cristallo, Palazzetto dello Sport e Seminario sono possibili caselle dello scacchiere urbanistico pronte per nuovi giochi.
Esiste poi un altra provvisorietà dovuto alla modulazione dei tempi di esecuzione delle costruzioni funzionale alle risorse finanziarie della speculazione edilizia. In effetti quest'ultima si è spinta molto avanti, in alcuni casi le iniziative sono partite senza sufficienti mezzi propri sperando in un mercato che non c'è. Gli edifici iniziati non vengono completati, le aree lasciate libere dalle demolizioni “preventive” non vengono non iniziano, e, nel frattempo, cambiano anche destinazione d'uso. Parliamo della costruzione a sette piani tra via Gramizzi e via IV novembre i cui tempi assegnati per la costruzione sono ampiamente superati, ma abbiamo sott'occhio altri casi.
In Piazza Duomo il nuovo palazzo che prenderà il posto del demolito Palazzo Bellotti ha trovato un imprenditore locale che porterà a termine l'impresa impegnandosi anche a “nobilitare” sia la destinazione dell'edificio che il suo aspetto esteriore. Nell'area già occupata dalla demolita Villa Panini il primitivo progetto è stato abbandonato e non si intravedono novità nel breve periodo.
Affonda ancora più nel buio profondo la tempistica per l'ex-ospedale, vero punto nero di tutta la storia, e per il Bar Balilla.

In questa situazione dominata dal privato il Sindaco Mario Cantini presenta un piano per la città realistico affidandosi ad una intervista alla Gazzetta di Parma in cui riprende il discorso sul Piano Strutturale Comunale e si spinge avanti con chiarezza senza retorica, senza discorsi astratti e rituali.
Chiaramente il suo discorso verte sui nodi su cui l'Amministrazione gioca in prima persona. Inizia opportunamente facendo il punto sul percorso in atto che dovrebbe portare alla redazione del PSC (Piano di Sviluppo Comunale) rilevando il successo del bando relativo all'assegnazione dell'incarico che ha avuto venti "manifestazioni di interesse" avanzate da studi professionali, italiani ed anche esteri. La valutazione di queste proposte è in corso in Commissione Urbanistica per una decisione attesa nel giro di un mese da parte della Giunta.
In omaggio alla trasparenza e alla partecipazione comunque il Sindaco precisa: “Abbiamo già iniziato una serie di incontri con le frazioni e i quartieri per capire quali sono i problemi e raccogliere suggerimenti da chi ci vive per poi individuare quali sono le priorità. Anche il professionista scelto, dopo aver studiato la struttura della città, incontrerà e ascolterà cittadini e associazioni. il percorso deve essere chiaro e trasparente”.
Dopo queste importanti premesse ecco le idee sviluppate dal Sindaco che toccano alcune criticità su cui ci siamo più volte soffermati
Per il centro storico l'obiettivo sarà quello di "riqualificare il centro storico e i quartieri anni '50 e '60, anche per evitare i fenomeni di ghettizzazione" migliorando la qualità delle abitazioni per "renderle attrattive , evitando che si continui a costruire verso Salso." In queste parole è evidente vedere una proposta di sviluppo abitativo diversa da quello in atto impostato su una continua espansione di anonime periferie attorno ad un centro in evidente degrado.
Assecondare la vocazione urbanistica delle zone a sud ed a nord della ferrovia diventa un altro paletto al nuovo piano "è ormai assodato che la zona verso la collina ha una vocazione abitativa, mentre quella oltre la ferrovia è caratterizzata da insediamenti commerciali e industriali, anche se, in ambito residenziale, sarà necessario un contenimento degli interventi espansivi a tutela del sistema pede-collinare e collinare".

Passando poi più alle cose da fare o da completare il Sindaco si esprime sull'annoso problema dei cosiddettii "cantieri bloccati": per quanto riguarda Villa Panini, l'ex ospedale e palazzo Arzaghi, il sindaco pur, ricordando che si tratta di proprietà private, la questione è comunque alla sua attenzione e precisa: "per l'ex ospedale stiamo intensificando i rapporti con la nuova proprietà per iniziare almeno i lavori di demolizione, eccetto la parte vincolata; per quanto riguarda Villa Panini l'intenzione della proprietà è quella di costruire mentre palazzo Arzaghi sarebbe un recupero impegnativo da tutti i punti di vista e non possiamo imporlo a chi lo possiede, anche se sono in corso attività per il suo consolidamento e il mantenimento in sicurezza".
Ambrogio Ponzi
La zona più a rischio immediato

Le dieci scommesse

Le "10 scommesse" che il Sindaco Cantini intende realizzare nei prossimi anni del suo mandato :

  • Nuova rotatoria di via Gramsci
  • Sistemazione definitiva di tutte le rotatorie e ridisegno del Piano Urbano del Traffico (PUT)
  • Parcheggio Guernika a due piani e raddoppio del parcheggio di via Marconi
  • Nuovo tunnel ferroviario veicolare 4 e passaggio pedonale nel sottopasso stazione
  • Conclusione primo stralcio lavori in piazza Repubblica (stazione) ,
  • Nuove scuole Ipsaa Solari e Ongaro a Villa Ferro
  • Wi-fi libero in parchi e piazze
  • Salvataggio di Comeser con impegno dei privati
  • Bonifica ex Cip e demolizione , ex Carbochimica
  • Demolizione ex forno comunale e nuovo progetto


Su queste proposte il sindaco ha incassato una apertura da parte della minoranza consigliare del PD si dice interessata e partecipe anche alla collaborazione. A loro volta il sindaco e al giunta hanno mandato segnali di gradire questa proposta pur ribadendo di voler proseguire la via intrapresa di frenare le spinte urbanistiche puramente espansive e di puntare alla riqualificazione del centro storico. Il discorso è comunque tutto da fare  e le difficoltà  verranno quando dalla dialettica politica, (che parla di idee, di proposte e di interesse collettivo), si passerà alle scelte concrete dove altri soggetti saranno interessati. Ma questa è un'altra storia, cioè la solita storia. Speriamo proprio di sbagliarci.



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