sabato 2 febbraio 2013

Il Mulino Chierici


Appena usciti dal centro, dopo il tunnel sotto alla ferrovia, girando a sinistra troviamo Via Croce Rossa una volta strada cittadina ora trasferita oltre la ferrovia. Proseguendo sino alle officine Costa svoltiamo a destra ed arriviamo al vecchio mulino Chierici, uno degli otto mulini alimentati dal corso del Canale Otto Mulini ora parzialmente interrato. 
Si tratta di un corpo principale e di due costruzioni ora immerse nel verde spontaneo. L'aspetto generale è di estremo degrado e le costruzioni sono a rischio di crollo. Il canale in questo tratto è interrato e sede del collettore fognario che ha distrutto oltre al simulacro del canale la parte più tipica del mulino dove la ruota, spinta dalla corrente de canale, forniva l'energia necessaria alle mole che probabilmente sono ancora all'interno del corpo principale.


Attivo sino agli anni cinquanta il mulino era meta di passeggiate domenicali anche per la vicinanza del torrente Stirone. Cinquanta metri più avanti del mulino la strada si biforcava, a sinistra, appunto, verso lo Stirone che poteva essere superato utilizzando la "Ponzella", passaggio per pedoni e cicli. Il manufatto, in legno ferro chiave, era il collegamento tra la città e le campagne oltre lo Stirone sino  Bastelli e Castione. 
Se dal bivio richiamato si prendeva la via di destra si arrivava alla discarica ed al poligono del "tiro a segno" oggi ridimensionato dalla tangenziale. Se proseguiamo oltre la tangenziale entriamo in un colorito territorio di orti, casette precarie, canili per arrivare infine all'argine oltre il quale la struttura, tra il pittoresco e l'abusivo, chiamata "Fazenda del sol" o qualcosa di simile.
Proprio alla biforcazione, la vecchia abitazione del pittore Emanuelli, vera meta delle nostre gite domenicali. 
La costruzione della tangenziale di Fidenza ha modificato profondamente tutto, ma sono cambiate anche le nostre abitudini e la zona non presenta più motivi di richiamo.
Il mulino data dal 1764 come si può leggere dalla targa in cotto del muro prospiciente la strada, sotto alla targa un'immagine sbiadita di Sant'Agata dipinta da Ettore Ponzi nei primi anni cinquanta. 
Il mulino ha una struttura raccolta ma mossa, un portico basso all'entrata posta sotto il livello della strada. L'edificio è classificato come "edificio d'interesse architettonico" dalle norme tecniche di attuazione del PRG, che significa una limitata tutela temporanea legata al vigente PRG. 
La descrizione dello stato attuale prosegue sotto ed è lasciata alle immagini.




1 commento:

  1. Che smentimênt! Del vòlti vress pèrdar la memoria.

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