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martedì 3 dicembre 2013

"Santanchè ed il burqa" di Franco Bifani



Premetto subito che Daniela Santanchè non mi piace affatto, in genere, per ragioni che non sto qui ad elencare e ad esplicitare, non volendo trascorrere un lungo periodo in via Burla, con il conto corrente bancario prosciugato da un lauto risarcimento alla medesima. 
Però, per una volta, mi trovo d'accordo con la signora succitata, più nei fini ultimi prefigurati che non nei mezzi utilizzati. Mi riferisco alla manifestazione -che fosse poi autorizzata o meno- dinnanzi alla Fabbrica del Vapore, a Milano, sul finale del Ramadan, in cui venne contestato l'uso del burqa per le donne islamiche. 
In base a quanto enunciato dal Corano, dalla Sharia e conforme all'adusato disprezzo assoluto per le donne in genere, un talebano egiziano l'aveva colpita. Ho letto che le deve un forte risarcimento; ma come e quando il violento lo pagherà, protetto, coccolato, vezzeggiato dai sodali di fede e dai soliti nostrani sinistroidi, calabrachisti, buonisti, accoglienti, agnostici e fortemente filo-islamici? 
Fra l'altro, nel gruppetto di bercianti contro la Santanchè, era presente quell'ingegnere libico, che avrebbe poi compiuto un attentato contro la caserma Santa Barbara, sempre a Milano, l'Imam della moschea ha subito messo le mani avanti, assicurando che costui veniva in mosche solo a pregare, non a preparare esplosivi. 
Ma poi ha anche augurato la morte e l'Inferno, quello di Allah, a Daniela. 
Ma non esiste una legge che vieta il mascheramento e la dissimulazione delle persone, in pubblico, dal 1975? 
Perché non viene applicata, sempre e dovunque? 
Delle "Mille ed una notte"
è rimasto solo il buio
Solo e soltanto per il fatto che nessuno si sente di attirarsi addosso, forze dell'ordine comprese, la nomea, ignominiosa, di xenofobo, razzista e fascista? 
Una scusa ed una giustificazione che sono veramente assurde e vergognose. A me è capitato, due volte, di assistere alla sfilata di donne, completamente ricoperte dal burqa, naturalmente total black, addirittura con le mani celate da guanti neri impenetrabili: uno spettacolo raggelante! Era d'estate, ed i loro compagni, da bravi, diligenti, ferventi e fervidi islamici, duri e puri, le avevano oscurate a se stesse ed al mondo circostante; loro, invece, indossavano calzoncini corti e T-shirt leggerissime, ça va sans dire! 
Povere donne, nate in paesi che le segregano, in casa e fuori, al prossimo, che sia poi di fedeli o di infedeli, quasi fossero oggetti indegni e disonorevoli, persino alla vista! Anche se poi ho il fondato sospetto che la maggioranza di queste donne, per rassegnazione o per convinzione fideistica, non oserebbero mai ribellarsi a queste tradizioni vergognose. 
Chi si contenta, gode; ma, in questi casi, specie sotto il solleone, suda tanto, muore di caldo e soffoca per l'afa e l'arsura.
Franco Bifani

4 commenti:

  1. Siamo sempre talmente "buonisti" che ci ricordiamo dell'esistenza delle Fabbriche "clandestine" solo quando bruciano. E nei trenta anni precedenti, con tutti quei cinesi che erano a Prato o dintorni, non sono mai morti e non c'erano? Manca a Noi solo una dote : IL RISPETTO . . Poi ci lamentiamo soltanto e dopo.

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  2. Anonimo, intendi il rispetto in quale direzione, reciproco o solo da noi a certi, ripeto, certi immigrati, anche se sono sempre di più i peggiori e pessimi? Hai mai avuto a che fare, tu, con dei cinesi, invisibili, in ogni senso, ma più malefici delle termiti, che ti rodono la casa, in silenzio? Loro sì che non rispettano nessuno e niente, nemmeno i connazionali, sia in patria che all'estero? Hai dimenticato il loro latte per l'infanzia alla melanina? Sono loro razzisti e xenofobi nei nostri confronti, ci disprezzano e ci odiano cordialmente, da secoli, noi, i "Diavoli bianchi", specie dopo il lavaggio del cervello di oltre 60 anni, operato da Mao e susseguenti. Hai mai visto, tu, un solo cinese, ridere e scherzare con un italiano, in sua compagnia? Li hai mai notati al cinema, a teatro, in un ristorante, in una pizzeria,, ad una festa paesana? Ci schifano e ci evitano, come fossimo scarafaggi. Quanto agli operai-schiavi di Prato, dopo ogni controllo ed ogni multa, pagata prontamente, i cinesi tornavano a fare tutto come prima, se non peggio,. Che facciamo, mandiamo da mane a sera, le forze dell'ordine e controllare i loro capannoni, i negozi ed i magazzini? Hai mai visto un cinese fare spesa da noi? Dove pensi che mettano i loro lauti guadagni, in banche italiane o cinesi?

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  3. No, Chiara, dovevi scrivere che il tuo papi è nazifascistoide, razzista, xenofobo, appartenente al KKK, retrogrado ed oscurantista. A noi ed Hanoi, Cgp, eia eia alalà, eia eia alaquà!

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