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mercoledì 22 gennaio 2014

Elogio della calunnia ed dell'invidia di Franco Bifani

F. Zuccari, Allegoria della Calunnia, incisione, 1572
Calunnia ed invidia

Audacter calumniare, semper aliquid haeret- Calunnia sfacciatamente, qualcosa resterà sempre appiccicato.
Plutarco, ripreso da Francis Bacon

La calunnia è un venticello...nelle orecchie della gente s'introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar”, canta Don Basilio, ne Il barbiere di Siviglia.
La calunnia è come una vespa, un tafano, che continuano a ronzarti attorno, fastidiosamente; bisogna restare immobili, aspettando di poterli schiacciare, una volta che si posino. 
E più una calunnia pare inverosimile, più la gente le dà retta.
Il diffamatore commette un'ingiustizia, denigrando una persona in sua assenza, chi ascolta la calunnia è complice di essa, come chi regge il sacco ad un ladro, perché l'accetta, ancor prima di verificare se corrisponda o meno al vero. Il pettegolezzo calunnioso non svanisce mai del tutto, non c'è sbiancante che tenga.
Non per nulla, Ofelia, infamata, era stata invitata da Amleto a rinchiudersi in convento e, sempre Shakespeare, aveva definito questa malignità come un serpente velenoso, dal fiato pestilenziale.
Quando poi la denigrazione è partorita da una forma esecrabile di invidia, taglia i panni addosso e l'erba sotto i piedi, ancor più a fondo e velocemente di una falciatrice a motore e di Edward Mani di Forbice. Cave canem, attenti al cane, scrivevano, già ai loro tempi, i Romani; ma ancor più attenti si deve stare a chi calunnia. Costoro distruggono e polverizzano, con quattro frasi, onore, dignità e decoro di chiunque gli arrivi a tiro. E le loro calunnie hanno una gittata molto lunga, da cannoni da marina...

Franco Bifani

3 commenti:

  1. Caro Franco, condivido in toto quanto da te sostenuto, ma lo sforzo per scrollarsi di dosso certe diffamazioni calunniose è enorme, seppur lieve, rispetto al misero valore di certi personaggi che pensano che se non ci fossero loro ne risulterebbe modificato anche il moto rotatorio della Terra. E allora, perchè rodersi il fegato? "Guarda, passa e non ti curar di loro"; frase suggeritami dal Sommo Poeta Dante Alighieri, quindi fattela tua e dai una bella scrollatina di spalle, io l'ho fatto da tempo. Magari, restando in tema di letteratura dantesca, se ti aggrada puoi anche associarti a colui che, sempre raccontatoci da Dante Alighieri "del cul fece trombetta".

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  2. Papa Francesco oggi in Santa Marta suggerisce questo commento:
    A chi è geloso e invidioso avvengono «due cose chiarissime». La prima è l’amarezza: «La persona invidiosa, la persona gelosa è una persona amara: non sa cantare, non sa lodare, non sa cosa sia la gioia, sempre guarda “che cosa ha quello ed io non ne ho”. E questo lo porta all’amarezza, un’amarezza che si diffonde su tutta la comunità». Questi sono «seminatori di amarezza».

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  3. Ambrogio e Germano, io ricordo di aver letto che una persona invidiosa arriva ad odiare i propri eventuali figli, solo perché, essendo più giovani, vivranno più a lungo.

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