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lunedì 1 dicembre 2014

I giorni della rinascita


In quel 1946 la nostra città aveva appena celebrato le tragiche date della sua distruzione bellica con la commemorazione delle vittime nel giorno più significativo: il 13 maggio di due anni prima. 

Queste immagini esaltano il desiderio di ripresa negli anni del dopoguerra. 
L'obiettivo del fotografo ORZI ha colto, in due meravigliose inquadrature i momenti più impegnativi della riparazione al nostro massimo tempio. Mentre tutto intorno le rovine parlano un linguaggio di distruzione, la volontà della popolazione ha collocato la Cattedrale, simbolo di fede e di speranza, tra i primi edifici da riparare. 
Le maestranze della ditta Peracchi e Cassi stanno procedendo al consolidamento della torre principale del Duomo con l'incastellatura della guglia. 
Ripropongo queste immagini ai fidentini a testimonianza di un periodo di rinascita della nostra città, non è stato il primo e forse non sarà nemmeno l'ultimo.
Nel riproporle non ho fatto altro che attualizzarne il commento con il quale, allora, "il Risveglio" presentava le due foto, ho conservato tuttavia il titolo nella sua forma originale.
Se vogliamo aggiungere qualcosa di nostro lo spendiamo per il nostro Duomo, che è sempre stato nei secoli il motore di ogni rinascita della nostra città. 
Questo tratto era ancora chiamato Via Cavour, la nuova, diritta, Via Cavour si stava precisando nel suo attuale percorso.
Noto mi è questo scorcio nei sassi e nelle macerie e c'era una latteria, con teli bianchi su muri improbabili, ci andavi col pentolino e poche, molto poche, lire, ma sembravano sempre tante.
Un'altra cosa faccio notare, si vede chiaramente come le bombe sfiorarono il duomo. Non che fossero, come oggi si dice, "intelligenti", ma qualcosa avvenne ed il Duomo fu risparmiato.

1 commento:

  1. il '46! Eravamo tornati dallo sfollamento, parlavamo il dialetto con accenti diversi; quante storie ci raccontavamo, giocavamo sulle macerie, ci trovammo cambiati... andammo alla 2a Elementare sotto l'occhio dell'Ismene...
    La vetrina della libreria Verderi, sotto Natale, era la più illuminata di tutta Fidenza.
    Faceva freddo l'inverno.

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