lunedì 5 dicembre 2016

Uno scampolo di via per un grande: Michele Leoni

Il percorso di Vicolo M. Leoni è tutto in questa foto 
Il fortunato volume "4 passi per Fidenza" di Temistocle Corradi, nono dei Quaderni Fidentini, descrive così la via dedicata al letterato dell'ottocento Michele Leoni:
Il nostro itinerario si orienta ora brevemente verso Via Goito, in direzione di S.Pietro; sul fianco destro, dopo una breve sfilata di basse abitazioni, testimoni del vecchio Borgo, si apre Vicolo Michele Leoni, dove fino agli inizi del secolo scorso - inizio dell'ottocento n.d.r. -, esisteva il vecchio Teatro. un ambiente in gran parte in legno, di proporzioni e pretese molto modeste, costruito nel 1725, che ospitava compagnie locali o "artisti" di passaggio, con rappresentazioni di carattere del tutto popolaresco.  

Il vicolo è dedicato appunto a Michele Leoni e la titolazione avvenne a pochi anni della morte avvenuta il 27 agosto del 1858, un ulteriore riconoscimento fu quello, nel 1939, di titolare al grande personaggio la biblioteca comunale.
Leoni è annoverato tra i Grandi della nostra città, fu letterato e traduttore di grandi, pubblicò, in 14 volumi, tutte le tragedie di Shakespeare ma molti altri furono i suoi meriti come ci dice compiutamente l'articolo di Marisa Guidorzi al quale rimando.

Diamo ora qualche immagine con brevi didascalie

Questa l'indicazione viaria, non si capisce se sia la via per i leoni del
Duomo o cos'altro significhi (chi l’ha predisposta non dev'essere un’aquila)
Tra improbabili costruzioni del vicolo spunta il
campanile della Chiesa di San Giorgio.
A parte che all'esterno del palazzo delle Orsoline non c’è nessuna targa che
indichi la presenza della biblioteca e del Museo del Risorgimento, quella che
vediamo è collocata su una parete scrostata e in un ambiente desolante.
Se questo è un luogo di cultura, fa molto riflettere un simile degrado.

3 commenti:

  1. Sul blog "lucecolore", non riesco a postare un commento, dunque approfitto di questo spazio per complimentarmi con Marisa Guidorzi per l'eccellente servizio sul nostro Michele Leoni. Aggiungo una nota di folclore, in verità, un po' amara: quando, 37 anni fa, percorrevo ogni quartiere per intervistare i Borghigiani, nessuno di loro mi sapeva dire chi fosse Michele Leoni. La stessa sorte toccava all'Abate Zani, ad Agostino Berenini e all'Antelami. Dunque, oggi, grazie a blog come il tuoi, Ambrogio, la fümära la s'é s'ciarida.

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  2. Però tutti i fidentini, od anche borgsàni, sanno chi è Andrea Massari; vuoi mettere, Clary?

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