mercoledì 6 settembre 2017

Il Cardinale Carlo Caffarra ci ha lasciato

Sagrato della Cattedrale di Fidenza 9 ottobre 2016
Il Cardinale Carlo Caffarra con il nostro Vescovo Carlo Mazza 

Si è rapidamente diffusa la notizia della morte dell’arcivescovo emerito di Bologna Carlo Caffarra con questo breve comunicato: 
Aveva 79 anni e aveva guidato l'arcidiocesi del capoluogo emiliano dal 1995 fino alla fine di ottobre del 2015 come arcivescovo metropolita. Partecipò al conclave che elesse Papa Francesco come uno dei 117 cardinali che decisero il successore di Benedetto XVI. E' stato arcivescovo di Ferrara e uno dei cardinali che ha celebrato la messa tridentina dopo la riforma liturgica. È stato membro del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, della Congregazione delle cause dei santi, del Pontificio consiglio per la famiglia e della Pontificia accademia per la vita.


Così il quotidiano Avvenire traccia la biografia di una vita segnata dalla vocazione:

Nato a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma ma nella diocesi di Fidenza, Caffarra entra nel Seminario vescovile di Fidenza e viene ordinato sacerdote il 2 luglio 1961. Prosegue gli studi a Roma nel Pontificio Seminario Lombardo conseguendo il dottorato in diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana con una tesi sulla finalità del matrimonio e il diploma di specializzazione in teologia morale alla Pontificia Accademia Alfonsiana discutendo una tesi sul rapporto religione-morale nella filosofia.
Rientrato in diocesi, il giovane sacerdote don Caffarra è al tempo stesso vice-parroco della Cattedrale di Fidenza e insegnante di teologia morale nei Seminari di Parma e Fidenza. Su invito del grande teologo monsignor Carlo Colombo, diviene professore di teologia morale fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e al dipartimento di scienze religiose dell’Università Cattolica di Milano, istituito in quegli anni dal rettore Giuseppe Lazzati. In quegli anni Caffarra conosce monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. «Un incontro fondamentale» per la sua vita, amava ricordare. Una profonda amicizia nascerà in seguito anche dall’incontro con don Divo Barsotti, mistico e teologo toscano, fondatore della Comunità dei Figli di Dio.
Negli anni Settanta inizia ad approfondire i temi del matrimonio, della famiglia e della procreazione umana, spinto dalle richieste a lui fatte «da parte di numerose coppie di sposi e di fidanzati di essere introdotti nella grande visione cristiana del matrimonio», sottolineava. Sono gli anni della discussione suscitata dalla pubblicazione dell’enciclica di Paolo VI Humanae vitae. Insegna anche etica medica alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e nell’agosto 1974 è nominato da papa Montini membro della Commissione teologica internazionale, incarico mantenuto per due quinquenni successivi. Continua l’approfondimento teologico, antropologico ed etico del tema della procreazione umana che si impone soprattutto dopo che il 25 luglio 1978 viene alla luce la prima persona concepita in vitro. In qualità di rappresentante della Santa Sede partecipa nel settembre 1978 a Venezia al primo Congresso mondiale sulla sterilità umana e la procreazione artificiale.
Nel 1980 Giovanni Paolo II lo nomina esperto al Sinodo dei vescovi sul matrimonio e la famiglia. Quindi l’impegno nel Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia che guida come preside dalla fondazione (nel 1981) fino al settembre 1995 (gli succederà il futuro cardinale Angelo Scola). Nel 1983 è per un quinquennio consultore della Congregazione per la dottrina della fede guidata dall’allora prefetto (e futuro Papa) Joseph Ratzinger. Contemporaneamente tiene corsi e lezioni in diversi atenei stranieri: dal Cile a Sydney, dalla Navarra a Madrid. Nel 1988 crea la prima sezione extra-urbana del Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” e poi quella messicana e quella spagnola. 
L’8 settembre 1995 Caffarra è nominato arcivescovo di Ferrara-Comacchio e riceve l’ordinazione episcopale a Fidenza il 21 ottobre per le mani del cardinale Giacomo Biffi, allora arcivescovo di Bologna. Sarà presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna. Il 16 dicembre 2003 Giovanni Paolo II lo vuole arcivescovo di Bologna dove inizia il suo ministero il 15 febbraio 2004 succedendo al cardinale Giacomo Biffi. Sarà al timone della Chiesa bolognese fino al 2015, quando lascia a 77 anni per limiti di età dopo aver avuto una “proroga” di due anni da papa Francesco. È membro della Congregazione delle cause dei santi, del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e ad honorem della Pontificia Accademia per la vita.
Partecipa ai due Sinodi dei vescovi dedicati alla famiglia (nel 2014 e nel 2015) come membro di nomina pontificia indicato da papa Bergoglio. Quindi firmerà la lettera “dei quattro cardinali” inviata al Papa con i “dubia” sull’Amoris laetitia, l’esortazione che tira le somme del “doppio” Sinodo sulla famiglia, sostenendo che «solo un cieco può negare che nella Chiesa esiste una grande confusione, incertezza, insicurezza causate da alcuni paragrafi di Amoris laetitia», aveva raccontato Caffarra in una recente intervista.
Autore di volumi di teologia morale fondamentale e di numerosi articoli, tradotti nelle principali lingue, cura l’edizione commentata di tutte le catechesi dedicate da Giovanni Paolo II all’amore umano.

 Aggiungiamo appena che fu Carlo Caffarra ad ordinare sua eccellenza Mons. Carlo Mazza a Vescovo di Fidenza, ricordiamo pure che fu tra di noi in occasione della solennità di San Donnino Martire il 9 ottobre 2016. Avvenimento cui abbiamo dedicato un articolo e questo filmato:

2 commenti:

  1. Ero Aspirante a San Pietro e don Rino Guerreschi ci aveva accompagnato in visita in Duomo , e proprio li all'Uscita dal duomo ,oggi porta chiusa , abbiamo incontrato l'allora novizio ,quasi Don Caffarra .Mi ricordo bene di aver visto Caffarra una persona molto chiusa in se , con tanti incartamenti a braccio , so che ci aveva detto qualcosa di incoraggiamento verso la chiesa e poi ci ha lasciato . ma da subito mi ha lasciato una grande impressione di persona che era , e difatti lo è diventato voglio dire lo sempre ammirato. anche per me nel mio piccolo, provo un grande dispiacere . Umberto Zanella

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  2. Ottimo servizio, Ambrogio.
    Sonno commosso e onorato di avergli fatto il chierichetto quando alla domenica, in sostituzione di don Paride Godi impegnato nei campeggi estivi, veniva a celebrare messa nella piccola parrocchia di Chiusa Ferranda.
    Conservo come una reliquia la foto dell'allora don Carlo che venne a benedire il matrimonio con Marisa, e in quella occasione, a elargire consigli a novelli sposi e ascoltare le nostre problematiche.
    Colgo questa opportunità per esprimere la mia vicinanza e quella della mia famiglia unita alle condoglianze alla chiesa di Fidenza , alla chiesa universale, alle Care sorelle e ai famigliari.

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