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martedì 20 febbraio 2018

Telerobetta e i misteri delle televendite.

Telerobetta
Articolo di Franco Bifani


Specie di questi giorni, uggiosi e piovosi, quando non me la sento più di litigare e polemizzare con tutti i bloggisti, mi piazzo sul divano, sintonizzandomi sui canali TV dal 124 al 135, dove vendono scarpe, abbigliamento, tappeti, gioielli, arredamenti, quadri, argenteria, orologi.
E' un passatempo divertente, tra oggetti proposti e soggetti proponenti. Ci sono un paio di casalinghe, malvestite e spettinate, che staccano abitoni di maxitaglie, improponibili, da misere aste ed agganci, se li cacciano davanti, e continuano a parlare, impallate, magnificando le vestimenta nelle forme e nei componenti. 
Poi passo a chi vende tappeti, sempre tessuti ed annodati a mano, magari anche con i piedi, vista la qualità e i disegni. Tutta roba che proviene dalle regge di sultani, maharajà, sceicchi e Gran Visir da Mille e una notte. 
Appaiono poi arredamenti, dalle aspre e bizzarre forme, non d'antiquariato, ma, sospetto fortemente, solo anticati. Roba da Museo delle cere. 
Spesso sono sormontati da argenterie funebri, tra vassoi, alzate, teiere, caffettiere, tazzine da tè e da caffè, candelabri da Messe nere. O anche da orologi a molla rococò, barocchi, del '700, dicono i venditori. 
A volte, capitano anche ottimi intenditori d'arte, a proporre quadri di artisti validi, ma sono rari. Di solito, per usare un'espressione alla De Luca, sono personaggetti, dei Monsù Travet, che sbraitano, schiumano, sputazzano, bistrattano i telespettatori, ed è evidente che sono incompetenti, inesperti ed impreparati. Mi fanno una certa pena, nonostante tutto. 
Su altri canali, ecco collanine, braccialetti, pendenti, anelli, spesso dalle forme pacchiane, con carature assurde, a prezzi infimi; evidentemente, sono fondi di bottiglia, come si suol dire. Partono da migliaia di Euro, per scendere a poche decine. 
Ma io sono attirato soprattutto dalle vendite di orologi, la mia passione da una vita. Un piazzista vende roba molto cara, e utilizza un basic-italian, scarso e scarno. Ripete che “Sciono ciucci di oro preccioso -esiste anche quello che non lo è?-, stuppendi, maggnifficci, reggalo”, con il finale: “Graccie, graccie, graccie!”, prima di riporli. 
Un altro, il mio preferito, è un napoletano, con un viso ossuto sul tipo di Massimo Ranieri e Eduardo De Filippo, sempre elegantissimo, giacca e cravatta intonati. Ogni tre parole ripete un secco: “Eh!”, a sottolineare quanto affermato appena prima. Piazza orologi, anche di marca, ma che scendono di prezzo, vertiginosamente. Mi chiedo come faccia. Misteri delle televendite. 
Ma che dire di personaggi come quelli del clan ligure di Giuseppe D'Anna, che comprava bigiotteria dall'Estremo Oriente e la proponeva come alta gioielleria? Fidarsi è bene, ma, specie in questo caso, non fidarsi, è molto meglio. 
Franco Bifani

7 commenti:

  1. e chi si fida più di chi...

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    1. Anonimo, cattivone, Ella non si fida più di Renzi, Berlusconi, Salvini, Di Maio? Disfattista!

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    2. Bisogna guardarsi dalle televendite, con la legislazione che nelle sue pieghe permette tranquillamente e legalmente di fregare il prossimo, la televendita si può trasformare facilmente in una teletruffa. Io poi trovo le televendite mortalmente noiose oltre che insulse e con un modo di esprimersi spesso rozzo e che si rivolge alle persone come se fossero un pò idiote. Cosa non si fa per vendere?

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  2. Non ho elementi di giudizio, perché non perderei neppure un attimo del mio tempo, per guardare le televendite che tu, caro Biffino, citi.

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    1. Nella vita, Clary, rientra anche una sbirciatina alle televendite, specie di orologi, oggetti di culto, per me.Sai, sempre cultura, viene un po’ a noia.

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  3. Non è sufficiente lo squallore del resto dei programmi che vanno per la maggiore?
    Guardare le televendite è suicidio psicologico :-)

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  4. E dai! Ma devo sempre seguire programmi TV sulla filosofia tomistica o neoplatonica? Se seguo mezz’ora di vendita di orologi, mi devo battere il petto ed altro, come Tafazzi? Abbiate pietà di un povero ex-prof...

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