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martedì 6 novembre 2018

La destra e la sinistra? Etichette!

Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
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A mio modesto parere, non sarebbe necessario qualificarsi, o essere qualificati come persona di destra o di sinistra, per garantire la propria affidabilità, e i singoli soggetti dovrebbero valere per quello che sono, non per le proprie simpatie politiche.
Ma noi viviamo in una situazione anormale, divisi non sulla base dei comportamenti, ma su quella di slogans e frasi fatte, dove anche la scelta del tipo di acqua minerale diventa una faccenda ideologica. E se diciamo di non essere né di destra né di sinistra, subito veniamo bollati come qualunquisti.
Non basta essere coerenti ed onesti, bisogna anche essere muniti di un tesserino ideologico, da esibire di continuo, per essere riconosciuti come nemici o amici. “Friend or foe!”. Ma la destra e la sinistra, oggi, in Italia, chi e che cosa sono?
La sinistra è rappresentata dai rimasugli, rivisti e corretti, della DC e del PCI, quando l'ottusità clericale si sommava a quella marxista, in un comune moralismo pietoso.
La sinistra si è disintegrata o sopravvive solo in una cultura statalista, radical-chic e catto-comunista. La destra è il coacervo composito di chi non si identifica con le precedenti posizioni, seppur con moto ondivago. Ed allora, è così importante essere di destra o di sinistra, con tanto di etichetta in fronte?

Ci sono le persone probe e quelle non, e se la società italiana non si è ancora sfasciata completamente, il merito è dei primi, che siano di destra o di sinistra.
La nostra terminologia politica è obsoleta, in base a stantie etichette partitiche, ora arricchite da altri neologismi, come populismo e sovranismo. Poi c'è chi ragiona con la pancia, altri, invece, con i loro nobilissimi neuroni. Ma rimane pur sempre chi promette tanto e mantiene solo quello che rientra nella propria convenienza partitica o personale.

La destra e la sinistra non si riferiscono più a princìpi tra di loro inconciliabili, ma a stereotipi verbali. Questo bizzarro manicheismo era già stato cantato da Gaber, nel brano satirico “Destra-Sinistra”, nel 1994.

Franco Bifani




3 commenti:

  1. Manca semplicemente il coraggio di essere se stessi, sempre meglio confondersi tra gli altri!

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    1. E poi, Marisa, se esprimi una minima opinione di Destra, sei subito fascista e razzista, se sei invece di Sinistra, puoi dire ciò che vuoi, anche se non sai un fico secco di marxismo.

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  2. Specchiarsi nel mondo e celebrarsi partitici è anacronistico. Intravedere riflessi di ideologie , malamente interpretate nel secolo scorso in realizzazioni Stataliste o movimenti politici nei raffazzonati "partiti" oggi in scena é roba da visionari o da qualunquisti sociali.
    Anatemi quali razzista & antirazzista, fascista & antifascista, comunista & populista sono utilizzati per dare un senso al completo vuoto ideologico che pervade una società che ha abbandonato sogni ed obiettivi e vive aspettando nuovi profeti.
    Non siamo solo ideologicamente morti ma anche patologicamente fatalisti. Così parlare di destra o sinistra ha perso significato, se non nella memoria storica o nelle coscienze quiescenti. Alleluia.

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