lunedì 17 dicembre 2018

“Ricordi borghigiani … tra ieri e oggi”, un libro di Nino Secchi

Il volume verrà presentato mercoledì 19, alle ore 20,30, presso il Centro Giovanile (ex macello) con la partecipazione preziosa di Giancarlo Loreni

L’assessore alla cultura, prof.ssa Bariggi, nella presentazione del nuovo volume di Nino Secchi “Ricordi borghigiani … tra ieri e oggi”  ha sapientemente còlto l’essenza delle motivazioni che hanno guidato l’autore nella stesura di questo interessante lavoro 
L'occhio vigile e attento di Nino Secchi pianifica una campagna di conservazione preventiva: i personaggi Gianni Adorni, Giuseppe Ampollini, Maurizio Baratta, Vittorio Benecchi, Eros Sirocchi e tanti altri, sono ritratti senza interventi censori e suscitano un rinnovato apprezzamento in chi li conosce, un' empatica curiosità in coloro che per la  prima volta li incontrano. Fidenza, grazie a questo dialogo diretto di Nino Secchi con i “Ricordi borghigiani”,  rivela quelle ricchezze che i suoi abitanti le hanno conferito”.

Un volume - scrive Nino Secchi nella introduzione -  che può incontrare due differenti opinioni, oltre a quelle di poter piacere o meno. 
Lo si può interpretare come una raccolta malinconica di ricordi, sterile e muta in un messaggio che non viene recepito, oppure si può interpretare come messaggero di una viva riscoperta, per i più giovani addirittura anche una scoperta, di tempi passati e trascorsi e nemmeno poi tanto lontani. 
Ringrazia Nino tutti coloro che hanno fornito il materiale fotografico senza il quale non avrebbe potuto far rivivere personaggi, momenti e luoghi tutti appartenenti alla nostra borghigianità. 



Non manca un monito che, così, Nino esprime:
Stiamo vivendo un periodo davvero critico non solo per quello che continuo a definire “il nostro Borgo”, ma tutta la nostra Italia è investita da eventi certamente negativi che non voglio elencare per non finire nel paludoso terreno politico o in quello ancor più letale del  sociale, inspiegabilmente e anti-italianamente voluto. Sta di fatto, ed è una triste realtà, che le nostre radici vengono estirpate, ci vengono letteralmente imposti pensieri e parole che non ci appartengono sino a perdere la nostra identità. Ritorniamo comunque ai “Ricordi borghigiani” che vogliono, come dicevo prima, essere una riscoperta dei tempi trascorsi e riposti in polverosi cassetti della nostra memoria che, riaperti, ci permettono di riaffacciarci nel recente passato e rinverdire emozioni che non credevamo nemmeno di aver vissuto. Nel materiale fotografico raccolto, in verità abbastanza scarso, può accadere che molti protagonisti ci abbiamo preceduto nell'ultimo viaggio e, quindi, ci siamo affidati alla memoria di parenti o conoscenti che, ancora, vediamo nel Borgo e, non lo escludo, corriamo il rischio di qualche lacuna e imprecisione. Prendo spunto da due geniali e, nello stesso tempo, modesti cultori delle nostre tradizioni e del dialetto, Vittorio Chiapponi e Temistocle Corradi, per dire a tal proposito che 
i lettori intelligenti saranno consapevoli del rischio di imprecisioni o sfasature che potranno emergere, nonostante l’impegno profuso. Se ci sarà qualcuno gioiosamente pronto a sparare sul colpevole, sappia almeno che non è mancata la buona volontà e la correttezza nelle ricerche”. 



1 commento:

  1. Un applauso sentito, Nino. T'è parlè cum la me bùcca.

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