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martedì 18 giugno 2019

La latitanza politica dei cattolici è latitanza morale e culturale



ZAMAGNI: I CATTOLICI DEVONO TORNARE A GENERARE CULTURA POLITICA
Jun 18, 2019

Di seguito presentiamo l’intervento fatto da Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, in occasione della creazione dell’Osservatorio regionale emiliano per la cultura politica da istituire attraverso gli uffici di pastorale sociale e del lavoro delle varie diocesi dell’Emilia e Romagna.

Mons. MarioToso mi ha chiesto di svolgere una breve riflessione iniziale sul senso dell’iniziativa che oggi ci vede qui riuniti. E’ la prima volta che una cosa del genere accade nella nostra regione. Il tentativo di mettere in dialogo le varie realtà diocesane, le scuole diocesane di formazione socio-politica, è già di per se un fatto significativo. 

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8 commenti:

  1. Non c’è più tra i cattolici quella coesione, unione ed intesa, fideistica, sociale, civile.di quei tempi. Oggi imcattolici votano, simpatizzano, si iscrivono a partiti di estrema Desta o Sinistra, non sanno manco che sia il Vangelo, non vanno mai in chiesa. Alcuni baciano rosari e crocifissi, ebfanno,il saluto romano, altri agitano ancora bandiere rosse con falce e martello.

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    1. Un po troppo esagerato, ma vero che con l’impegno politico essere cristiani sembra non abbia nulla a che fare, o comunque non genera cultura adeguata

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  2. Ti ringrazio della pubblicazione dell'intervento fatto da Mons. Stefano Zamagni Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che ho letto con attenzione.
    Partendo dalla mia esperienza trentennale di presenza nelle amministrazioni comunali e provinciali, sono stimolato a fare alcune osservazioni, a voce alta come si usa dire.
    Durante i miei mandati amministrativi ho cercato di dare testimonianza di essere un cattolico impegnato. Riconosco di aver commesso errori, anche se posso vantare qualche battaglia vinta.
    Ho vissuto in prima persona e da protagonista a livello comunale, provinciale, regionale e Nazionale la "diaspora" dei cattolici nei riguardi della Democrazia Cristiana.
    Affermo che è opportuno anzi doveroso l'impegno delle persone che vivono il cammino Cristiano l'impegno in Politica attraverso le amministrazioni locali e nazionali.
    La politica è un canale per farvi scorrere la Carità di Cristo così mi ripeteva il mio Parroco Don Paride Godi. Il primo insegnamento ricevuto fu quello di studiare come erano nate le varie organizzazioni cattoliche sociali, dai sindacati alle cooperative, dalle varie associazioni assistenziali ai partiti.
    Oggi per creare "Cultura Politica " occorre ripatire dai bisogni reali, dare risposte attraverso l'aggregazione delle persone che vivono lo stesso bisogno con l'intento di elaborare proposte di risoluzione. Occorre domandarsi, con serenità: " perché noi cattolici abbiamo alienato la D.C. " e rendersi conto gli errori commessi per non ripeterli, un saggio proverbio dice :" Attenzione a non chiudere la stalla quando i buoi sono scappati "
    È da gli anni sessanta che si sente la mancanza di "CREARE la Cultura Politica", perché solo ora si mette a tema? non ce n'era esigenza nell'ultimo mezzo secolo scorso?
    Riconosciamo con umiltà che abbiamo trascurato la solidarietà umana, assistito senza battere ciglio allo sfascio della dignità della persona. Il primo comandamento "Ama il prossimo TUO come te Stesso" è la base dell'impegno politico.
    Il lavoro che dobbiamo svolgere deve superare la ricerca del consenso, quello sarà proporzionato alla nostra testimonianza, come fu per Alcide De Gasperi (l'iter per crearlo Santo prosegue, a quando?).
    È corretto riconoscere le mancanze della D.C., come è altrettanto corretto rilevare che chi è venuto dopo non ha brillato per risolvere i bisogni trascurati.
    Con modestia, è bene riconoscere una peculiarità tutta italiana, che chi governa viene lasciato solo, i governi di sinistra o di destra si alternano e chi non governa applica la politica del "tanto peggio tanto meglio" incurante che a pagare il conto sarà il popolo.
    Ben venga L'osservatorio "Del Creare Politica a livello regionale" sono certo che la nostra Diocesi darà un valido contributo.
    Manfredo Pedroni

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  3. Stefano Zamagni non è un monsignore, ma un economista italiano, insegnante universitario sia Bologna che alla Bocconi, nominato da papa Francesco presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. Per la precisione.

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  4. Sono molto interessato all'argomento e ringrazio il Direttore per aver pubblicato il pregevole e stimolante intervento del Prof. Zamagni.
    Penso sia molto utile la costituzione dell'Osservatorio proposto dal Professore, anche se ritengo importante cercare di individuare nel breve periodo nuove modalità di confronto e di azione dei cattolici nella società e nuove forme di aggregazione. Di recente mi sono avvicinato a DEMOS,un movimento che si ispira alla Dottrina Sociale della Chiesa e che vuole riportare dignità ed etica all'azione politica.
    Va bene quindi l'ossevatorio, è necessaria la formazione alla buona politica e all'esercizio delle responsabilità, ma è anche indispensabile lavorare ed impegnarsi per la costruzione di società dialogante ed inclusiva e per riaffermare il primato dei valori sugli interessi e sulla ricerca del consenso "a prescindere". E per questo serve anche un luogo di confronto fra i cattolici e di azione.
    Sono diversi i cattolici impegnati nella politica e nel sociale e la testimonianza dei singoli è indispensabile, ma i problemi e le sfide dell'oggi richiedono anche il coraggio di passare dell'io al noi, dall'impegno individuale a quello di comunità.
    E in questo senso credo che la Chiesa, nelle sue varie espressioni, debba osare di più.
    Ringrazio ancora il Direttore e mi auguro che, anche attraverso questo sito, si possa aprire nel mondo cattolico locale un nuovo e indispensabile confronto nella ricerca di un progetto comune di società.

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    1. Giancarlo Castellani20 giugno 2019 alle ore 17:20

      Ho dimenticato di firmare l'intervento. Sono Giancarlo Castellani

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  5. Partecipazione deve essere consapevolezza, ma se non si formano le coscienze alla base e se manca una vera crescita della Persona nei valori fondamentali che la costituiscono, si continuerà ad andare allo sbando.
    Anche la Chiesa, a mio parere, deve recuperare il suo ruolo di guida per i suoi figli, con fermezza, con chiarezza, tornando ad essere un punto di riferimento per chi si dichiara cattolico. Poi si potrà parlare di consapevole Politica dei Cattolici.
    Guardare al passato oggi sembra vietato, ma forse sarebbe utile e costruttivo rivedere certi esempi per comprendere il vero senso della Politica.

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  6. Parlare di presenza dei cattolici in politica e’ come parlare di un fantasma, di un deserto, o di una piovra a sette teste e 44 occhi.

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