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mercoledì 20 novembre 2019

Cabriolo di Fidenza


Cabriolo, Chiesa di S. Thomas Becket
Sec. XII - XV - XVII
Dedicata a Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury martire nel 1170 per volere di Enrico II d’Inghilterra, la chiesa era in origine la cappella di una residenza - fattoria (mansio) dei Cavalieri Templari. Nell’attuale edificio ad aula si possono distinguere due fasi costruttive: l’abside, che risale al XII - XIII secolo, e la navata con la facciata, realizzate nella prima metà del XV secolo.

Nell’abside, in mattoni e scandita da sette archi ciechi e lesene, si aprono tre piccole finestre in cotto: la finestra centrale, riaperta nel 1954, è originale, mentre le laterali sono state aggiunte in quella stessa occasione. 
La piccola cappella laterale è stata costruita alla fine del XVII secolo. A fianco dell’abside sorge il campanile: la base quattrocentesca, rialzata nel 1822, è stata conclusa nel 1928 con la costruzione della cella campanaria. 
Nel corso di un restauro sul lato sinistro dell’aula è emersa una fascia affrescata databile alla prima metà del Quattrocento. 
L’affresco, scalpellato per favorire l’adesione di uno strato di intonaco steso successivamente, rappresenta la Trinità, l’arcangelo Michele che pesa le anime, la Crocifissione, e alcuni santi, tra cui si riconoscono Pietro e Giovanni Battista con due committenti dell’affresco inginocchiati.
La Trinità è raffigurata come tre persone uguali che si apprestano a consumare un pasto, secondo uno schema, che trae origine dall’episodio biblico del Signore che visita Abramo nel deserto (Genesi 18, 1-15), usuale nella cultura bizantina ma assai raro in occidente, e che diviene in quel periodo il modello per tutte le successive raffigurazioni della Trinità in area ortodossa.

3 commenti:

  1. Come è capitato anche alla Pieve antichissima di S. Nicomede, non sopporto, specie sulla solenne semplicità dei templi romanici, interventi successivi, che snaturano la primitiva architettura. Meno male che non è successo anche alle Piramidi lo scempio operato sulla Sfinge, tanto per fare un esempio.

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  2. Che tristezza! Completo abbandono di magnifici poderi.
    Ci si fermava al caseificio al ritorno delle escursioni campagnole a chiedere él tusòn!
    Mah!

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