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sabato 1 febbraio 2020

La danza nel Giorno della Memoria


Momento significativo quello di Marta, Ainhoa e Camilla, prima, Elena poi, che, con movimenti di danza, hanno interpretato nel Ridotto del Teatro Magnani due brani nel corso dell'ultimo appuntamento dedicato alla celebrazione del Giorno della Memoria
Venerdì 31 gennaio la giornata si era aperta con la inaugurazione del monumento "Lo Spino"  dell'Arch. Gian Reverberi nel cortile del Municipio, dedicheremo a questo avvenimento altro spazio su questo stesso blog.



La Prof.ssa Maria Pia Bariggi, assessore alla cultura e, in questa occasione, assente il Sindaco, delegata a rappresentare l'Amministrazione Comunale, ha aperto l'incontro presentando i relatori e salutando i presenti. 
Rifacendosi alle motivazioni che hanno portato alla dedicazione di una giornata alla commemorazione delle vittime della Shoah, ha poi condiviso alcune riflessioni che qui brevemente sintetizzo.
Il 27 gennaio 1944 l'esercito sovietico entrò nel complesso concentrazionario di Auschwitz-Birkenau, "testimonianza estrema della miseria del nazismo" dove le persone venivano "bruciate a ritmo industriale". 
L'Europa dell'illuminismo, dei risorgimenti, è arrivata "ai forni crematori" "costruiti con grande competenza tecnica". Una "epifania del mondo" in cui "i comandamenti si ritrovano capovolti", a fronte di tutto questo, oggi, dobbiamo "evitare la pandemia dell'indifferenza".  


Nel suo intervento il Presidente del Consiglio Comunale, Rita Sartori, ha ricordato i vari momenti di questo mese dedicati alla celebrazione della Shoah, iniziata l'undici gennaio con la posa delle Pietre d'Inciampo in ricordo di fidentini che dai campi di sterminio non hanno fatto ritorno.
Ha poi completato con una citazione di Papa Francesco: "se perdiamo la memoria annientiamo il futuro".
Il consigliere comunale Andrea Cabassa, rivolgendosi ai giovani studenti degli istituti cittadini Solari e Paciolo-D'Annuzio presenti, si è soffermato sulla necessità di un corretto uso dell'informazione attraverso i social che, da strumento di scambio, possono diventare facile strumento di sopraffazione, violenza ed emarginazione.
Un richiamo a tener lontano il morbo dell'indifferenza è stato il messaggio del consigliere Marco Tedeschi, concetto poi ribadito dal consigliere Franco Amigoni che ha ricordato come si stia allargando il fronte dei "negazionisti".



Relatore ufficiale dell'incontro la Dott.ssa Teresa Malice dell'Istituto Storico della Resistenza di Parma. Nel suo intervento, "La deportazione dall’Italia e da Parma (1943-45). Storia e memoria", ha richiamato l'attenzione sulle altre forme di deportazione che hanno caratterizzato quel periodo particolarmente tragico per l'Europa e per il mondo intero. Con l'aiuto di brevi filmati ha ricostruito la storia della Senatrice a Vita Liliana Segre, deportata e testimone dell'orrore, alla quale recentemente il Consiglio Comunale con voto unanime ha conferito la Cittadinanza Onoraria.  

 

Spazio è stato dato poi agli studenti dell'istituto Paciolo-D'Annunzio con le coreografie che abbiamo indicato in premessa e con le letture curate da Davide, studente del quinto anno del corso di scienze dello stesso istituto. 


Al termine la Presidente dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea,  Carmen Motta, si è rivolta agli studenti con le parole "voi siete testimoni nel futuro", un augurio che è difficile non condividere.



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