Qui noia ci Covid

 

Qui noia ci Covid

Ho letto che esisteva una cittadina così noiosa, che un giorno l'alta marea calò, e poi rinunciò a risalire. Ci sono giornate, in questo periodo, che tali sono. Che barba, che noia!, come ripeteva Sandra a Raimondo. 

In casa, sul divano, alla vana  ricerca di qualche programma interessante su una TV, infestata da D'Urso  e Salvini, talk shows con giornalisti e politici, che si interrompono di continuo, si parlano sulla voce,  e starnazzano come gallinacci, per esprimere solo miserie. Fuori casa, la spesa in supermarket, tutti  fotocopie l'uno dell'altro. 

Siamo circondati da Noiosi ed Annoiati. La Noia cala pesante e grigia, come nebbia autunnale. L'in-attività psicofisica è ferma al bigio fisso. 

Per rompere la noia, c'è chi si infila nelle movide, si assembra a viso scoperto nei bar, a sorbire, in estasi, aperitivi esotici, o meglio ancora provoca risse nei supermarket, se solo qualcuno li redarguisce perchè non indossano la mascherina. 

Ma forse volevano solo rompere la routine, rimescolare un poco le carte, tentare vie nuove. El Matèu nasiunàl, in tivvù, non si cela dietro pezzuole di tela, e si spara  migliaia di selfie cheek to cheek con i suoi fans. 

Allora uno cambia canale, ne tenta altri, sperando di respirare un'aria più pura. Niente da fare, sempre i soliti documentari BBC sulla fauna africana, gli squali, le orche e le balene. 

Si prova altrove, con i docu-films storici di History, Discovery, RaiStoria. Novità? No, sempre e solo Hitler, Mussolini e la Grande Guerra. Io ne ho fatto una zuppa, ne conosco i singoli fotogrammi. 

La palpebra cala, la testa pure. Non posso nemmeno più rifugiarmi nella lettura, dopo decenni di libri divorati avidamente, per una caduta di retina. Passo allora sul mio Mac maxischermo, retroilluminato, lì riesco ancora a leggere. Laudetur Jesus Christus, semper laudetur, come mi ripeteva una zia suora, noiosissima pure lei. Ed ancora, quindi, che barba, che noia!

Franco Bifani