Come ormai è consuetudine, il giornalista Gianluigi Negri ha condotto il tradizionale confronto tra i tre candidati alla carica di Sindaco della nostra città Andrea Cabassa (Lega), Davide Malvisi (centrosinistra) e Luca Pollastri (centrodestra) promosso dalle associazioni delle piccole e medie imprese Confartigianato, Cna, Confesercenti, Ascom e Gia. L'incontro è avvenuto sul palco del Teatro Magnani giovedì 23 maggio.
La correttezza dei tre candidati ha certamente facilitato il suo compito di moderatore. Gli interventi dei tre non hanno fatto registrare sforamenti nella tempistica prestabilita e i toni polemici limitati sicché il pubblico non ha avuto difficoltà a premiare il tutto e tutti con uniformità (quasi) negli applausi. D'altra parte, pur esistendo come sempre problemi da affrontare e risolvere, Fidenza appare come una città in salute economica ed attrattiva.
I temi toccati hanno riguardato fiscalità, infrastrutture, ambiente, turismo e commercio, ma anche il rapporto scuola-impresa e il contributo delle attività culturali e ricreative. A questo proposito particolarmente unanime è stato il riconoscimento della positività del Francigena Fidenza Festival.
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| I tre candidati alla carica di Sindaco del Comune di Fidenza, da sinistra: Luca Pollastri, Davide Malvisi ed Andrea Cabassa. |
Direi che il commento è molto povero e mirante a nascondere le differenze emerse. Chissà perché. Problemi a Fidenza c'è ne sono in abbondanza e l educazione nell esposizione non sminuisce le profonde differenze tra chi VUOLE CAMBIARE STRADA, FINALMENTE e chi vuol continuare a sonnecchiare nello status quo che accontenta il club esclusivo che slovena Fidenza ormai da troppi anni. Cambiare si puo' e per me si deve, parere personale. L appoggio dei partiti di governo assicura coperture politiche che finalmente possono controbilanciare gli aiutino istituzionali soliti di casa PD...
RispondiEliminaLa Gazzetta di oggi con i tre articoletti personalizzati non credo aggiunga molto. Così come pure il tuo commento che, alla fine, non fa che confermare che i nostri politici si sentono sicuri di dire qualsiasi cosa ma solo contando sulla "copertura politica" bolognese o romana che sia. In questo sono realisti più del re.
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