Leggo Marisa, che ogni tanto ci prende per mano e ci accompagna per le vie e le
piazze di Fidenza, raccontando la storia dei personaggi cui sono dedicate e
delle architetture che le delimitano, e dico grazie.
Grazie
perché mi dà occasione di riandare ai luoghi e agli avvenimenti di un tempo e
di ricordare l’abate Pietro Zani.
La chiesa di San Pietro, ad esempio, il più
conosciuto riferimento di Piazza Gioberti, era frequentata dall’Abate, secondo
quanto scritto dall’allora vescovo Luigi Sanvitale. Il Prelato ebbe modo di
conoscere di persona e di apprezzare il Nostro, sia come prete, sia come
studioso, per cui quando viene trasferito a Piacenza, porta con sé un suo
ritratto - inciso da Denon a Parigi mentre scopre la prima stampa italiana di
Maso Finiguerra - lo incornicia e lo appende nello studio. Poi, “con un piè
nella fossa”, lo restituisce al Seminario di Borgo insieme a una lettera con
notizie biografiche (conservata nell’Archivio di Stato di Parma), dove, in una
nota, così lo descrive:
“Preciso negli ecclesiastici officcii, gli
esercitava con viva fede. […] io ne loderò sempre lo Zani, il quale dopo il
lungo travaglio del giorno trasferitasi a sera nella Chiesa di S. Pietro di
Borgo S. Donnino, e colà ginocchioni a terra adorava prima il SS.o
Sacramento, indi recavasi al maggior altare, alzavane le tovaglie e baciava la
sacra pietra, che rinserrava le reliquie de’Martiri, e, continuando il giro, lo
stesso faceva sopra gli altri sei altari di quella Chiesa”.