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La Chiesa di Fidenza, in comunione festosa con tutte le Chiese del
mondo, rende grazie a Dio per il dono del nuovo pastore universale, il Papa
Francesco, scelto da Dio per il bene della Chiesa. Egli sarà il nostro Papa dopo
la nobile e umile figura di Papa Benedetto XVI, cui rinnoviamo l’espressione
della nostra immensa riconoscenza per il suo elevato magistero di padre della
fede, del nostro profondo affetto, del nostro ricordo nella
preghiera.
Ora il nostro sguardo di figli si volge al
volto e alla persona di Francesco, il Papa chiamato “dalla fine del mondo”. A lui la nostra
Chiesa assicura, nella luce intangibile della fede, devozione e obbedienza,
riconoscendo in lui il successore di Pietro, roccia e garanzia della fede, segno
di unità e di comunione ecclesiale.
Con sollecitudine e sul passo di Gesù Buon
Pastore, camminiamo sotto la guida di Papa Francesco sulle vie del mondo e in
compagnia degli uomini e delle donne del nostro tempo, così difficile e così
promettente, contenti di essere cristiani e coraggiosi testimoni di Gesù Cristo,
unico Salvatore.
Papa Francesco porta nel cuore il vangelo di
Dio, la serenità propria di chi annuncia e vive la beatitudine dei poveri, la
disposizione semplice e ferma di servire la Chiesa e di illuminare il mondo
secondo l’ordine della giustizia e della pace. Sarà il pastore che, venendo dal
Sud del mondo, testimonierà le urgenze della solidarietà per il bene comune
universale.
Con la sapienza del cuore e la lungimiranza
di chi guarda i contemporanei con gli occhi di Dio, ci guiderà nell’affrontare
gli insidiosi e inquietanti problemi che angustiano la vita di ogni giorno
aprendoci lo spirito alla speranza che non delude.
+ Carlo
Mazza
Vescovo di Fidenza
Nulla da eccepire, di negativo, ma questa Sacra Lauda mi pare la fiera della retorica apologetica e panegirista, in una celebrazione sperticata verso un personaggio di cui, come Pontefice, ancora non si conosce assolutamente nulla. Forse, proprio perchè rivolte ad un Francesco, che ha usato il semplice "Buonasera!", per salutare, fin dalla prima sua comparsa al balcome,la folla di Piazza S. Pietro, anche mons. Mazza poteva usare espressioni più semplici e francescane.
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