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mercoledì 31 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
Palazzo Bellotti: malurbanismo in Piazza Duomo
martedì 16 dicembre 2008
Palazzo Arzaghi: 1992 Il provvedimento ministeriale del 25 agosto 1992
Il palazzo sorge all'inizio di Via Frate Gherardo, nel punto in cui la stretta strada sbocca su Piazza del Duomo e quindi a pochi passi dall'eccezionale monumento romanico-antelamico, e ai sviluppa per tutta la larghezza dell'isolato nel quale è inserito, prospettando con il suo fronte posteriore su Via Romagnosi, ovvero su quella direttrice viaria che oggi corrisponde alla linea degli antichi "terragli", le fortificazioni medioevali di Borgo San Donnino (antica denominazione di Fidenza) costituita da mura e terrapieni, le quali perdurarono fino al 1575, quando i Farnese dotarono la città di un nuovo e più ampio sistema difensivo.
L' impianto plani-volumetrico del Palazzo Arzaqhi riflette i caratteri tipici dell’edilizia civile del sec. XVI. La pianta, compatta, ha forma pressoché quadrata; ad essa, sul fronte posteriore è aggregata una torretta angolare coronata da robuste mensole in cotto, la quale pare costituire la rielaborazione di una più antica torre appartenente alle fortificazioni medioevali. Inoltre, il palazzo si sviluppa su due piani fuori terra, oltre il sottotetto e lo scantinato, il quale occupa tutta l'area dell'edificio e che parrebbe essere stato ricavato scavando nel massiccio basamento delle mura urbane medioevali, a testimonianza anche di un magistero costruttivo tipico dell'epoca rinascimentale.
La facciata principale su Via Frate Gherardo, oggi in mattoni faccia-vista, ma fino a non molto tempo fa intonacata, come mostrano i lacerti di intonaco ancora visibili, si presenta come una sobria quinta continua appena interrotta dalla bucature delle finestre rettangolari, disposte su quattro assi, e dal portone d’ingresso, centinato. Nessuna decorazione particolare, ad
eccezione delle due terminazioni a bugnato che "chiudono" da un lato e dall'altro la facciata,e di una cornice che corre sopra i finestrini del sottotetto.
Il fronte posteriore, invece, appare più ricco e articolato, sebbene le originarie caratteristiche architettoniche siano state in parte mdificate nelle epoche successive. Nella sua primogenia configurazione, infatti, esso presentava per tutta la sua lunghezza al piano terra un portico ad archi a tutto sesto e copeerto con una serie di volte a crociera su pianta pressochè quadrata, e, al primo piano, un loggiato, anch’esso ad archi a pieno centro sorretti da pilastri in mattoni. Sia la loggia che il portico (ad eccezione delle ultime due campate) risultano oggi tamponati con muri, al centro dei quali si aprono semplici finestre o porte, ma di entrambi sono ancora perfettamente leggibili la struttura e gli elementi formali.
Infine, completano la parte posteriore la già citata torre d'angolo, che al suo interno contiene la scala a due rampe del palazzo, e una piccola area verde, oggi incolta ma un tempo certo un grazioso giardino, la quale è separata dalla Via Romqnosi da un alto muro in mattoni interrotto da una cancellata affiancata da pilastrini.
L'interno del palazzo, organizzato distributivamente sull'asse del lungo corridoio che dal portone d'ingresso conduce al portico posteriore, conserva ambienti di grande interesse, ancora sufficientemente integri. Secondo la classica disposizione costruttivo-tipologica dell'edilizia civile dei sec. XVI-XVII, le sale al piano terreno si presentano prevalentemente coperte con le tipiche volte a crociera o a padiglione unghiato dalla forma assai armoniosa, mentre al piano primlo si riscontrano sale con soffitti lignei a cassettoni con travi, travetti e assito, la cui tipologia e i cui modi costruttivi si apparentano strettamente ad analoghi esempi in alcuni palazzi di Parma caratterizzati da decorazioni dipinte di grandissimo pregio (Palazzo Tirelli di Borco San Vitale, Palazzo Borri in Borgo delle Colonne) .
E’ da notare che nelle attuali sue condizioni il palazzo non mostra apparati ornamentali visibili; tuttavia, proprio per la sua sostanziale integrità e le caratteristiche formali e tipologiche può fare legittimamente sospettare la presenza di decorazioni dipinte su pareti, volya e soffitti. Ne una conferma il ritrovamento casuale, avvenuto in tempi recenti, di un tondo ad affresco al centro di una volta, forse raffigurante un angelo o un putto, ma ancora di incompleta decifrazione, perchè tuttora non pulito né restaurato, già attribuibile, tuttavia, alla cultura tardo-rlnascimentale.
Per i suoi caratteri storici e architettonici, dunque, e per la necessità di tutelarne al meglio l'integrità, il Palazzo Arzaghi viene sottoposto alla Legge 1/6/1939. n. 1089.
Dott. Arch. Maria Alberta Zuffanelli
Ministero per i Beni Culturali e Ambintali
25 agosto 1992
sabato 13 dicembre 2008
Palazzo Arzaghi: aggiornamento
giovedì 4 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
Urbanpromo: Fidenza premiata
mercoledì 26 novembre 2008
I lavori a Palazzo Arzaghi
giovedì 20 novembre 2008
Palazzo Arzaghi: lavori in corso
Alcuni muratori o manovali della ditta Grandedil srl di Nonantola (MO) hanno iniziato a lavori di pulizia e di puntellaggio di zone compromesse. Non sono esposti cartelli o avvisi e tantomeno indicazioni circa il committente, l'impresa ed il tecnico incaricati, il personale utilizzato e la natura dell'intervento.Sino al 1998 l'edificio risultava di proprietà della società SISTEMA S.C.A.R.L. di Campogalliano (MO) che dopo tale data è stata incorporata dalla COOPERATIVA DI COSTRUZIONI di Modena controllata dalla LEGACOOP di Modena.
mercoledì 19 novembre 2008
Palazzo Arzaghi . 19 Novembre 2008 - Qualcosa si muove.
sabato 15 novembre 2008
Palazzo Arzaghi
venerdì 14 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
L’Ausl ha venduto l’ex ospedale
Fidenza: l'ex ospedale ha un nuovo proprietario
Il 5 novembre si è concluso l'iter dell'alienazione con la firma del rogito. La Pacchiosi drill spa è il nuovo proprietario 7 milioni e 911 mila euro il costo dell'operazione
L’iter per l’alienazione dell’ex ospedale di Fidenza dell’AUSL si è concluso.
Maria Lazzarato, direttore generale dell’azienda sanitaria e Vanna Bini, con procura dell’amministratore unico della Pacchiosi drill spa di Sissa, hanno firmato il rogito il 5 novembre, davanti al notaio Bernardo Borri di Parma.
Valore della transazione: 7 milioni e 911 mila euro.
“Un’operazione impegnativa – commenta Maria Lazzarato – ma che dimostra come anche per le alienazioni di un bene pubblico, caratterizzate da numerose regole, a garanzia di trasparenza dell’azione amministrativa e tempi lunghi, rispetto a quelli previsti per le trattative private, si possano raggiungere risultati importanti. Fondamentale – continua la Lazzarato – la sinergia con il Comune di Fidenza e la continua attenzione al problema che hanno fatto si che l’alienazione si concludesse, anche con un prezzo superiore al livello di base d’asta. I fondi acquisiti con la vendita – conclude il direttore generale - vanno a copertura parziale dei costi sostenuti per la costruzione del nuovo ospedale di Vaio”.
Questi gli aspetti salienti dell’iter della vendita.
Dicembre 2003: la Provincia approva il piano particolareggiato, per la trasformazione dell’ex complesso ospedaliero in uffici, attività commerciali e residenze.
Marzo 2004: Prima asta per la vendita al pubblico incanto bandita dall’AUSL: asta deserta.
Aprile 2005: Seconda asta per la vendita al pubblico incanto bandita dall’AUSL: asta deserta
Dicembre 2006: l’AUSL, a seguito di manifestazioni d’interesse all’acquisto da parte di privati, avvia, come previsto dal Regolamento per l’alienazione del patrimonio aziendale, una trattativa finalizzata alla vendita del complesso.
Settembre 2007: la trattativa non si conclude positivamente e si chiude, anche alla luce del fatto che, nel contempo, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello avanzato dall’Azienda contro la sentenza emessa dal TAR – Sezione di Parma – relativamente all’edificio denominato “Collegio dell’Angelo” posto all’interno dell’ex complesso ospedaliero. L’edificio, infatti, era stato assoggettato al vincolo previsto dal Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490 e pertanto la Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali dell’Emilia Romagna ne aveva autorizzato la vendita, subordinando la stessa a prescrizioni inerenti non solo i caratteri architettonici, ma anche le destinazioni d’uso realizzabili all’interno dell’edificio stesso, nel quale erano consentite solo strutture ricettive di tipo socio – assistenziale, sanitario, residenziale speciale (alloggi protetti, assistiti e per anziani) o funzioni direzionali di pertinenza di soggetti pubblici. Limitatamente alle prescrizioni inerenti le destinazioni d’uso autorizzabili, l’Azienda aveva avanzato ricorso al TAR, che aveva parzialmente accolto l’istanza consentendo la realizzazione nell’edificio di attività direzionali private. L’Azienda ha quindi presentato ricorso al Consiglio di Stato, che ha disposto l’annullamento dell’atto prescrittivo emesso dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali ed ha permesso così la realizzazione nel fabbricato anche di residenze private, prima non consentite.
Settembre 2007: a fronte delle nuove destinazioni d’uso realizzabili nell’edificio “Collegio dell’Angelo”, l’Azienda ha determinato il nuovo valore di vendita dell’ex complesso Ospedaliero in € 7.896.000,00, ridefinendo nel contempo le modalità di pagamento del corrispettivo, che potrà essere versato in modo rateizzato in 24 mesi dalla data di stipula del rogito definitivo di compravendita.
Ottobre 2007: approvato il bando per l’esperimento dell’asta per la vendita dell’ex complesso ospedaliero.
Novembre 2007: l’asta viene aggiudicata alla Ditta Pacchiosi drill spa di Sissa.
Luglio 2008: stipula del primo rogito, sottoposto a condizione sospensiva e invio alla Soprintendenza.
Novembre 2008: stipula del rogito definitivo.
domenica 19 ottobre 2008
Fidenza - Palazzo Porcellini
venerdì 17 ottobre 2008
Cinema addio?
Le cifre fornite dall'Anec, la principale associazione degli esercenti, parlano chiaro: negli ultimi cinque anni hanno chiuso i battenti 316 cinema di tipo tradizionale. E a pagare lo scotto maggiore sono soprattutto le sale nelle principali città: lO in meno a Firenze, 9 a Milano, Napoli, Bologna e Roma, 6 in meno a Torino, 5 a Palermo. Tra le regioni più colpite dalle chiusure l'Emilia Romagna con 82 cinema monosala persi, seguita dalla Toscana (44) e dalla Lombardia (41). E a dimostrazione che il primo responsabile della loro scomparsa è l'avvento del multiplex, sono proprio queste le regioni italiane che hanno fatto registrare il maggior numero di nuovi cinema multisala: 195 schermi in più in Lombardia negli ultimi cinque anni, 81 sia in Toscana che in Emilia-Romagna.
Un inchiesta del quotidiano "La Repubblica" pubblicata il 1O ottobre u.s. fa suonare il campanello d'allarme. E gli addetti ai lavori confermano la tendenza in atto. "L'esercizio italiano si è sviluppato frazionalmente" osserva Paolo Protti, presidente dell'Anec, "è utile che si costruiscano nuove strutture ma bisognerebbe garantire la sopravvivenza di quelle già esistenti, perchè quando una sala chiude non tutti i suoi frequentatori sono disposti a trasferirsi nei multiplex. Per non parlare poi del mancato stanziamento per il fondo in favore degli esercenti: il debito pregresso dello Stato è di circa lO milioni di euro. È vergognoso, dal punto di vista etico e morale, che non si rispettino le leggi esistenti. Per sostenere il settore servirebbero tra i 16 e i 18 milioni di euro l'anno ".
Interessante il caso di Bologna, la prima città italiana che, preoccupata "per le chiusure, ha deciso di correre ai ripari con la firma di un protocollo tra Comune e Anec, il primo di questo tipo in Italia, per tutelare e promuovere i cinema monosala sia nel centro storico sia in periferia. Tra le norme previste ci sono misure di agevolazione fiscale in favore dei gestori e vantaggi per il pubblico in termini di mobilità gli spettatori potranno entrare nella zona a traffico limitato e avranno tariffe speciali per la sosta e in alcuni parcheggi.
"È un iniziativa che mi piace" osserva Giuseppe Tornatore "e spero che altre città seguano l'esempio di Bologna mettendo in piedi altre misure. È certo, però, che per contrastare lo strapotere dei multiplex le sale tradizionali devono anche migliorare la qualità del suono e dell'immagine, perchè il pubblico oggi è più esigente. La difesa del cinema tradizionale è un tema che per me è sempre stato importante: la chiusura del cinema di Bagheria, il luogo della mia infanzia e adolescenza, fu la scintilla che mi convinse a fare "Nuovo cinema Paradiso". E anche il cinema Cristallo, unico locale sopravvissuto a Fidenza, rischia di chiudere i battenti. L'anno prossimo infatti sarà pronta la nuova multisala nella zona dell'outlet: faremo di tutto per salvare la qualità del cinema d'autore e la sua memoria storica, ma nello stesso tempo lanciamo un appello perchè cittadini e istituzioni ci aiutino in questa difficile impresa.
(m.f.)
mercoledì 15 ottobre 2008
Palazzo Arzaghi - Il momento di agire
lunedì 13 ottobre 2008
Il complesso dell'ex-forno comunale e degli altri immobili tra le piazze Verdi e Pontida ed il Parco Matteotti
domenica 12 ottobre 2008
venerdì 10 ottobre 2008
Il futuro dell'area ex Caffé Balilla
mercoledì 1 ottobre 2008
Fidenza - Sistemazione delle piazze Verdi e Pontida
domenica 28 settembre 2008
venerdì 26 settembre 2008
Il ponte romano
giovedì 25 settembre 2008
Fidenza Il ponte romano
mercoledì 24 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Palazzo Panini: nei giornali del 23 settembre 2008
FIDENZA L'intervento è avvenuto senza nessun preavviso alla cittadinanza
Villa Panini, ruspe in azione
Ieri pomeriggio sono ripresi i lavori di demolizione
La denuncia del fatto arriva da fidenza.ponziettore.it , con le foto delle ruspe al lavoro.
Ha testimoniare l'ultimo capitolo di una battaglia che non ha portato a nessun risultato "Ancora una volta l'arroganza si è sposata all'ignoranza e a nulla è servita l'indignazione delle persone comuni e gli appelli delle associazioni ambientaliste" si legge. Nel mirino anche il comportamento del Soprintendente Luciano Serchia che,"dopo aver inspiegabilmente tergiversato nell'emettere il decreto di fermo dei lavori dando la possibilità all'impresa di portare avanti il suo progetto, e dopo aver sbandierato la sua indignazione verso l'attentato alla cultura e alla città,di fatto ne ha finora accettato la logica non informando la città e le associazioni ambientaliste che ne avevano sollecitato l'intervento" Una nota di biasimo infine anche all'amministrazione comunale,che "ha gestito la cosa come non ricadesse nelle sue responsabilità preoccupandosi solo dell'impatto sulla viabilità delle macerie".
Articolo apparso su quotidiano "La Gazzetta di Parma"
VIA GRAMSCI - REVOCATO DALLA SOPRINTENDENZA LO STOP AI LAVORI
Villa Panini, via alla demolizione
Le decorazioni rimaste integre tra le macerie dovranno essere recuperate
Revocato l'ordine di sospensione dei lavori di demolizione Villa Panini, intervento che aveva creato recentemente non poche polemiche.
La soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici Parma e Piacenza conferma dunque il via libera allo smantellamento dell'edificio e alla rimozione delle macerie che, da agosto, ingombravano viale vittoria (strada ancora chiusa traffico) e via Gramsci, in attesa di un responso definitivo.
Il discusso villino del primo 900, era infatti stato demolito in parte il 4 agosto, quando un ordine emesso in extremis dalla Soprintendenza - allertata dalla sezione fidentini di Italia Nostra - aveva sospeso i lavori per accertare l'eventuale tutela di cui era meritevole l'edificio, attualmente di proprietà di un privato e per cui il Prg prevedeva la possibilità di abbattimento.
Con la lettera di revoca, inviata alla società impegnata nei lavori e al Comune di Fidenza, la vicenda sembra volgere ad una conclusione.
il documento segue infatti una prima e parziale revoca di sospensione emessa il 27 agosto che avrebbe consentito il recupero degli elementi architettonici e decorativi rinvenuti tra le macerie è la messa in sicurezza dei muri superstiti della palazzina. Le decorazioni recuperate, così come quelle rimaste integre - secondo il documento siglato dal soprintendente Luciano Serchia - dovranno essere inserite nel progetto architettonico previsto per quell'area. E' presto tuttavia per conoscere la sorte delle aree che - secondo quanto emerso dai primi incontri tra Soprintendenza, Comune e ditta impegnata nei lavori - saranno sottoposte a tutela indiretta comprendendo la fascia dei villini del primo '900 che si affacciano su viale Vittoria e parco delle Rimembranze. A questo riguardo, il vicesindaco Paolo Antonini sottolinea il "proficuo rapporto avuto con la Soprintendenza".
"Un rapporto di collaborazione - ha proseguito - che abbiamo sempre alimentato e che manterremo anche in futuro in vista della ricostruzione su via Gramsci, perché la nuova struttura possa inserirsi nella peculiarità dell'area"
m.i.m.
lunedì 22 settembre 2008
Villa Panini . Il giorno della vergogna
Senza nessun preavviso alla cittadinanza le ruspe hanno ripreso oggi 22 settembre 2008 il loro lavoro interrotto la notte del 4 agosto distruggendo quello che ancora restava della villa Panini di Fidenza e delle sue pertinenze. Ancora una volta l'arroganza si è sposata all'ignoranza e a nulla è servita l'indignazione delle persone comuni e gli appelli delle associazioni ambientaliste.Da stigmatizzare il comportamento del Sovrintendente di Parma dott. Serchia che, dopo aver inspiegabilmente tergiversato nell'emettere il decreto di fermo dei lavori, dando così all'impresa la possibilità di portare avanti il suo progetto, e dopo aver sbandierato la sua indignazione verso l'attentato alla cultura e alla città, di fatto ne ha accetttato la logica non informando la città e le associazioni ambientaliste che avevano sollecitato il suo l'intervento. L'amministrazione comunale ha gestito la cosa come se non ricadesse nelle sue responsabilità salvaguardare il patrimonio storico ed artistico della città, preoccupandosi solo dell'impatto sulla viabilità delle macerie.
domenica 21 settembre 2008
Delitto prossimo venturo
mercoledì 17 settembre 2008
Fidenza - Palazzo Arzaghi
Tutto il palazzo, di proprietà privata, è da tempo in totale abbandono e, malgrado sia oggetto vincoli di tutela, presenta rischi concreti di conservazione. E' quindi necessario trovare una soluzione pubblica, privata o mista che assicuri alla città la conservazione di questo palazzo, uno dei pochissimi edifici residenziali veramente antichi.
lunedì 15 settembre 2008
Palazzo Panini Articolo del settimanale diocesano
Villino Panini e il ruolo della Soprintendenza: quel filo interrotto che avrebbe evitato le macerie
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
giovedì 11 settembre 2008
Risposta ad un dirigente PRC
Ho letto con attenzione la sua nota. Vedo con piacere che condivide con me e con il nostro Sindaco il giudizio che il patrimonio artistico va difeso e che Palazzo Panini rientrava nella categoria dei beni da tutelare. Resta che la sua moderazione e chiarezza non hanno trovato posto nel volantino di Rifondazione Comunista che si rifà invece nel tono e nel contenuto alla lettera pubblicata sul quotidiano Informazione il giorno 8 agosto e firmata dal tecnico comunale Frazzi e dal dirigente comunale Gilioli. Rileggiamo il volantino, la premessa di carattere generale è una proposizione di luoghi comuni che non si legano col resto.
Mi spieghi questa frase che è un capolavoro per dire "noi pensiamo per te quindi lascia fare a noi" ed ha una logica così stringente che, se salti una riga, non te n'accorgi.
"Solo l'attiva e disinteressata partecipazione della società civile, in tutte le sue possibili articolazioni, secondo tempi e modi efficacemente prestabiliti, può davvero farsi carico di immaginare e progettare una città, che, nel rispetto delle regole e dei legittimi interessi di tutti i soggetti che vivono e operano in essa, sappia essere all'altezza delle nostre speranze di vivere in un luogo accogliente, sicuro, bello e rispettoso di tutto ciò che siamo stati, nel bene e nel male. Tutto ciò è perseguibile solo attraverso una lunga battaglia politica e culturale, che deve però rifuggire dalla demagogia, dalle polemiche strumentali, dalla pretesa che ogni singolo cittadino sia portatore di una verità assoluta, imparando a muoversi con buon senso, senza ingenuità colpevoli e pregiudizi paralizzanti; imparando a valutare caso per caso, attraverso un'informazione non deviata da interessi di parte, dando fiducia a quegli organi istituzionali che, soli, garantiscono una crescita della democrazia e una vera possibilità di confronto."
Come si lega a quest'altra affermazione?
"Da ciò ha preso avvio una vergognosa campagna di "disinformazione", che ha visto tra gli interpreti principali il suddetto rappresentante locale di Italia Nostra, il quale non ha lesinato insulti, accuse e malevoli sottintesi, prontamente enfatizzati dai forzisti cittadini; accuse rivolte congiuntamente al dirigente del settore edilizia e urbanistica del Comune, in specifico, e alla Amministrazione Comunale, in generale. Chi avesse voglia di approfondire può andarsi a leggere le pagine locali del quotidiano "Informazione di Parma " dei giorni scorsi, ma è certo istruttiva anche la lettura della "Gazzetta" e di "Polis"."
Quanto di più diverso dal tono da Lei usato!
Sulla presunta accusa di stalinismo Lei si è sentito offeso forse più da titolo della redazione che dal testo del mio intervento ripreso dal sito http://fidenza.ponziettore.it/Index.html , dove potrà trovare riferimenti agli attentati portati al nostro patrimonio storico ed urbano dal 1946. Il richiamo alla prassi giudiziaria stalinista è rivolto alla censura d'ogni opinione contraria che è bollata come "vergognosa campagna di “disinformazione”.
La ringrazio dell'attenzione e la saluto.
Ambrogio Ponzi
Lettera aperta di un dirigente PRC
Egregio sig. Ambrogio Ponzi,
io non La conosco personalmente e se casualmente La dovessi incontrare per strada non saprei riconoscerla. Sono un dirigente della locale sezione del PRC e ho partecipato alla stesura del documento uscito sulla stampa locale in merito alla demolizione di palazzo Panini, Le confesso mio malgrado che pur non condividendo affatto tale demolizione e questo non per spirito di semplice e sterile opposizione ma perchè credo fermamente che il patrimonio artistico e storico dei nostri centri urbani va difeso con ogni mezzo ho dovuto prendere atto di una situazione e di uno stato di fatto che purtroppo non lasciava all'amministrazione alcun margine di ripensamenti.
Nel caso specifico di palazzo Panini ci si è trovati difronte ad una struttura sia pur di notevole fattezza artistica dove il pubblico non centrava per nulla, senza che su tale struttura il PRG del 96 prevedesse alcun vincolo e soprattutto senza che la soprintendenza ne avesse posti o avesse evidenziato opere di rilevanza tale da essere assoggettati a protezione urbanistica.
Mi rendo perfettamente conto del gravissimo errore fatto nel 96 con la stesura e l'approvazione del piano ma difronte ad uno stato di fatto cosi evidente e trattandosi di un palazzo privato ogni provvedimento dell'amministrazione comunale in contrasto con le norme previste dal piano avrebbero sicuramente prodotto una richiesta di danni al comune di diversi milioni di euro, un po' come se lei decidesse di acquistare oggi un lotto edificabile e il comune di punto in bianco decidesse di non darle la licenza. Chissà forse in un eventuale caso del genere Lei stesso e le stesse persone che oggi osteggiano le autorizzazioni del comune avreste imbastito un'altra campagna sul fatto che il comune fosse stato citato per danni.
Ritenere le Vostre argomentazioni pretestuose non vuol dire affatto essere stalinisti, personalmente ritengo stalin uno dei peggiori criminali della storia e pertanto non Le consento di additarmi di tali appellativi, semmai cercate piuttosto di guardarvi intorno sulle tante storture e le tante cose che non vanno nella nostra collettività e magari fate le dovute segnalazioni a chi di competenza nei tempi giusti al fine di evitare che si ripetano altri palazzi Panini e non aspettare che le cose accadono per poi partire all'attacco solo per il gusto di dover trovare per forza gli argomenti per calunniare una amministrazione i miei più sinceri e rispettosi
Saluti
Tonino Ditaranto
sabato 6 settembre 2008
Palazzo Panini e Rifondazione Comunista
mercoledì 3 settembre 2008
Palazzo Panini: «campagna di disinformazione»
Con una nota ripresa dai quotidiani locali Rifondazione Comunista lancia accuse a Italia Nostra e Soprintendenza denunciando l’esistenza di una «campagna di disinformazione» ai danni degli organi comunali.
martedì 2 settembre 2008
Lettera aperta al sindaco di Fidenza
Ill.mo Signor SINDACO
La distruzione della palazzina liberty, avvenuta il 4 agosto u.s., non rappresenta un episodio isolato nella storia recente di Fidenza. Tra i precedenti si possono citare l'altrettanto insensata distruzione di Villa Alberti, dell'antico convento dei Frati Minori, l'abbattimento della novecentesca "Torretta", per ricordare solo alcuni dei casi più eclatanti, senza contare lo stillicidio di micro-interventi che hanno sfigurato e banalizzato il centro storico anche là dove era a noi pervenuto quasi intatto. Inaccettabile che ancora una volta, come già è accaduto in passato, autorevoli esponenti della amministrazione locale si siano precipitosamente pronunciati in difesa di interessi di privati a scapito di quelli pubblici di cui dovrebbero essere i primi tutori.
Questo atteggiamento è a dir poco sconcertante e impone una riflessione ed un confronto più serio, nel tentativo di rispondere al diffuso senso di sfiducia e di frustrazione che qqesto ultimo doloroso episodio ha suscitato nella cittadinanza e anche a livello nazionale tra le persone più attente e sensibili.
Da parte nostra riteniamo che la questione non possa essere facilmente liquidata con qualche generica dichiarazione alla stampa locale.
A Lei Signor Sindaco chiediamo pertanto di respingere le affermazioni del progetti sta del piano regolatore, che con buona dose di cinismo e ipocrisia tenta di scaricare su di altri e sulla stessa comunità fidentina le sue responsabilità di estensore di un piano urbanistico che alla luce dei fatti si è dimostrato lacunoso non solo in ordine alla tutela del centro storico ma anche in rapporto ai piani di crescita e sviluppo, con gli effetti che oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Ci perdoni Signor Sindaco questo tardivo sussulto di orgoglio civico e non escluda l'eventualità di contestare nelle sedi opportune il prof.Gabrielli perché risponda finalmente deìle sue imperdonabili distrazioni.
Allo stesso modo ma senza alcun ulteriore intento polemico chiediamo a lei di far piena luce sulle, responsabilità dell'ufficio preposto al governo dell'edilizia comunale, che riteniamo oggettivamente responsabile del disastroso esito di questa vicenda. In particolare:
1 a norma di piano regolatore è stata rilasciata una concessione edilizia relativamente ad un edificio di evidente valore storico e architettonico, decretandone sic et simpliciter la scomparsa, la totale cancellazione all'interno del tessuto urbano; l'autorizzazione a demolire è stata concessa in assenza di un progetto di ricostruzione definito, depositato agli atti e soprattutto debitamente autorizzato; si tratta, a nostro avviso, di un atto al momento immotivato e per di più privo d'urgenza, che si è risolto in modo distruttivo, caotico e traumatico e soprattutto in flagrante contraddizione con le stesse indicazioni del prg che non prevedeva certamente lo spianamento dell' area;
2 se la pratica relativa al nuovo edificio era ancora da definire, come si giustifica, in questa fase interlocutoria, la mancata o comunque non fattiva collaborazione tra gli organi comunali e la Soprintendenza competente, la cui iniziativa è stata completamente vanificata da un atteggiamento così poco costruttivo? A questo proposito non possiamo non ricordare che la tutela del nostro patrimonio storico e artistico è non solo garantita dalla stessa Costituzione, ma è costantemente richiamata dalle leggi regionali in materia urbanistica e edilizia e dai regolamenti applicativi in sede locale ed è stata ribadita in questa circostanza dallo stesso Sig. Ministro dei Beni Culturali.
3 chiediamo inoltre: di fronte a una precisa legittima segnalazione della sussistenza di un prevalente interesse pubblico che rischia di essere prevaricato dalle circostanze, il dirigente comunale, quale pubblico ufficiale, può limitarsi ad una semplice trasmissione di atti o è tenuto ad attivarsi fattivamente per impedire l'irreparabile?
4 data la contiguità dell'edificio in questione con altri significativi spazi e luoghi pubblici, nella fattispecie un pregevole edificio scolastico del primo Novecento e il Parco delle Rimembranze con la stele del Bazzoni, entrambi di pertinenza al comune, il Dirigente non ha considerato la sua stessa amministrazione come' parte interessata? Perché non ha verificato in via preliininare le questioni proprietarie e di diritto comune ma anche e soprattutto l'esigenza di mantenere l'armonioso raccordo tra i due comparti pubblici, finora garantito dalla stratificazione storica, dagli stili e non ultima dalla stessa continuità esistente tra il giardino della ex villa Panini e quello delle scuole, una continuità segnalata anche dalle recinzioni perfettamente coordinate sul lato di via Gramsci?
5 il Codice dei Beni Culturali vieta tassativamente la rimozione di stemmi, fregi, lapidi e affreschi dagli edifici pubblici e privati senza citare la sussistenza di particolari vincoli : i decori di villa Panini non erano motivo sufficiente per una verifica? o quantomeno per imporre modalità di intervento meno distruttive? E' accettabile Signor Sindaco che tali fregi che ancora campeggiano sulle macerie siano destinati alle discariche o ad altra destinazione poco compatibile? .
Nel ribadire la nostra volontà di collaborazione, La ringrazio per la cortese attenzione e porgo deferenti saluti.
p.IT ALIA NOSTRA di FIDENZA
(prof. Guglielmo Ponzi)
FIDENZA, 1 settembre 2008