Fantaonomastica emiliano-romagnola
di Franco Bifani
di Franco Bifani
Carissimo Ambrogio,
non ci crederai, ma nella fantasiosa onomastica emiliano-romagnola sono tristemente svaniti nomi come Scioperino, Primomaggio, Controguerra, Lenino, Radames e Aida.
E' finita, come la maionese Kraft, l'epoca delle fonti politiche e liriche, dei nomi ispirati all'anticlericalismo, al marxismo, ma anche alla lirica, alla letteratura, ai personaggi storici, i cui cognomi si trasformavano in nomi.
In una lunga contrapposizione ideologica e fideistica, c'erano Chirie Eleison e Santina contro Atea e Palmiro contro Benito.
Di più: Alba di Libertà Proletaria, Dinamitarda, Palmirotogliatto(!).
Adua, Benito e Benita, Adolfo, Balilla, Vittoria, Littoria si rinvenivano tra le famiglie dei nostalgici del fascismo, cui i rossi filosovietici rispondevano con Uliano, Ilic, Ivan, Natascia, Tatiana, Avvenire, Marxino, Engles, eufonia di Engels, Iuri, Pravda. Ed infine, Sperindio e Negadio
Tra i nomi inventati di sana pianta, ancor oggi, specie nelle campagne padane, a Bologna si trovano Arcidemio, Dolcea, Gardo, Idealma e Onives; a Ferrara, Arpelina, Artiode, Devarghes, Camoens, Defebres, Esule, Febbrina, Glaes, Imber, Iolite, Olao, Oder, Orioe e Sirdana; a Forlì, Blonda e Onide; a Modena, Arbibbio, Corlando, Decenzio, Elvimera, Esarmo. Posidonio e Vormes; a Parma, Elgore, Ianes, Malilla, Nives, Wollmer, e Prependina; a Ravenna, Cortea, Illaro, Obrian e Idoria; a Reggio Emilia, Capines, Dilemma, Ene, Everelina, Fernice, Glennis, Iedis, Iller, Offerto, Orieide, Tienno e Valsenio. Altrove, Adines ed Avvenente, Bluetta e Donatrice, Effimero e Geoda. E ancora, qua e là,: Donirca, Frangiotto, Iaderino, Ilter, Laures, Mabilia, Norvelio, Orles, Redesilda, Remes, Resvinda, Rover, Sarniba, Sestella, Partoriti dalla follia umana, rientrano Egloge, Roblendo, Ràmpolo, Antide, Nàbero, Adegaso, Evole, Eschete e Viterbo, Geiar.
Ho giocato, per anni, alla guerra, con due coetanei di Reggio Emilia, Ivren e Gimberto(sic!). Forse era per evitare le ricadute del motto Nomen, omen. Oggi che dobbiamo aspettarci allora, valanghe di Renzio, Salvinio, Dimaggio, Zingaretto, Berlusconio, Melonide?
Per fortuna, si fa per dire, i miei mi hanno chiamato solamente Franco Cesare Maria. Ma mia madre era Adele Isolina, mia zia, Teodolinda...
Franco Bifani
Chi era pratico e forse rassegnato cominciava con Primo, Secondo...Ottimo... Decimo.
RispondiEliminaUno che a malincuore doveva accettare finì per affibbiare alla figlia un nome che le avrebbe ricordato per tutta la vita con quale "festa" fosse stata accolta: Antavliva ( Non ti volevo!)
Tra i miei parenti rifulgono Orizia, Defendi, Erziro, Ulma, Olimpio, Bindo, Dircea ( questa finita in una trasmissione della prima televisione tra i nomi più strani di Milano), nomi che il buon senso non ha fatto ripetere.
Anche la Grande Guerra ha lasciato traccia con Trento, Trieste, Firmato ( ritenendo che fosse il nome di Diaz) e così altri fatti storici come Adua, Saide, Lubiana, Tripoli..
Persone semplici , a volte analfabete si portavano addosso nomi della storia, della letteratura di cui non avrebbero mai avuto conoscenza, ora siamo finiti nelle telenovelas.
I miei pronipoti volevano chiamare l'ultimo fratellino Andreapirlo...è rimasto Andrea!
Tempo che va...tempo che viene.
Marisa, a Radio 101, dopo aver citato,i santi di una settimana fa, hanno chiesto se qualcuno avesse mai incontrato un essere umano di nome Amanzio. Ebbene, io l’ho incontrato, è stato l’ultimo preside che ho avuto a Salsomaggiore, il mitico Toffoloni. Complimenti per i nomi dei tuoi parenti, veramente più rari che unici.
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