Lui ama l'Italia
Tredicesimo rimpatrio, tredicesimo ritorno nel Reggiano, decimo arresto: un cittadino albanese, Emiliano Fejzo, ama tanto l'Italia, molto più di Magdi Allam, eroicamente, ostinatamente. E' particolarmente affezionato a Sant’Ilario d’Enza, forse il medesimo paesino dove aveva soggiornato e svolto la sua professione Bocca di Rosa.
A meno di due settimane dall’ultima espulsione dall’Italia, ha fatto nuovamente ritorno, sempre lì, nei dintorni di Reggio Emilia, venendo arrestato dai carabinieri per il reato di rientro illegale nel territorio dello Stato italiano.
Non è giusto, io lo innalzerei agli onori della cittadinanza onoraria, per questo suo attaccamento nostalgico al nostro patrio suolo: un piccolo patriota albanese, non padovano!
L'uomo, è vero, ha precedenti per reati contro il patrimonio ed era già stato espulso e rimpatriato in Albania, agli inizi del 2018. Ma lui, imperterrito, a distanza di qualche mese, era stato nuovamente sorpreso qui da noi. Questa volta si è superato: non ha resistito nemmeno 15 giorni, prima di compiere l'ennesimo nòstos. Un boomerang, uno yo-yo umano.
Ora, è in attesa del 14esimo provvedimento di espulsione.
Bisognerebbe però indagare a fondo su questo suo attaccamento, che pare quello verghiano della cozza, ostinatamente abbarbicata al suo scoglio. Forse, data la sua professione abituale, ha trovato pascoli più abbondanti nel Reggiano, che non in Albania. E là, con chi ruba sono molto meno indulgenti, e le carceri molto più dure.
O quivi ha trovato la sua anima gemella.
Magari una piacente rezdòra, che gli prepara erbazzoni, cappelletti, salumi con torta fritta, annaffiati da un bel lambruscone reggiano. O anche tutte queste cose assieme. Hic manebimus optime!, direbbe, se conoscesse il latino.
Altro che Magdi Allam! Si meriterebbe una medaglia d'oro al valor reggiano.
Franco Bifani
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