sabato 20 gennaio 2018

Storie di borghi e di nostalgie

Impareggiabile la tastiera di Pierre Barilli quando parla di borghi e sogni. Anche la visione politica di Pierre ne guadagna, segno di incipiente rinsavimento? Non spetta a noi dirlo, possiamo solo pensarlo. E mentre "pensiamo" rileggiamo il suo articolo senza titolo del luglio 2013 cui abbiamo aggiunto due immagini.
A.P.

Fidenza, Villa Alberti in Via Berenini

"Cerco le parole per descrivere la giornata di un giorno qualunque. E' immagine di volti amici, di sogni che restano sogni, di realtà che cancellano i sogni, di amicizie, di rancori e di amori, di urla e di risate. E'  sapore di caffè e rumore del Mac rimasto acceso nella notte; e ancora, pianto di bimbo, ninnananne; in lontananza un solitario allarme.

Nostalgia e illusione: borghi torti, quelli raccontati da Ambrogio, che legge il passato tra le crepe dei muri, e quelli salvati dal caso, non dall'incuria; borghi innervati nel corpo di una Fidenza umida e medievale, dove un tempo, seggiola fuori dall'uscio, l'asino volava e si tirava tardi tra storie di amanti furtivi o di imprese impossibili, tanto impossibili da sembrare vere... Oggi, in quei borghi vivono fantasmi in cerca di identità; lì intorno anche imperatori, santi, martiri, animali fantastici e soldataglia, scolpiti nell'arenaria, ritorneranno polvere.


Fidenza dalla Torre del Folletto
Basterebbe scavare nella memoria di quest'angolo di mondo per ritrovare storie, storie da vivere e raccontare, magari nel dialetto salvato dalla impareggiabile Claretta.
Invece, nemmeno la parola trova il suo spazio: il saluto diventa fuggevole, la confidenza impossibile, l'amore disperato.
E poi il resto: come di fronte alla vanità ferita, digeriamo tutto; anche il respiro di vecchie e nuove "fabbriche della morte" ci lascia indifferenti.
Eppure, se terra buona per l'occhio e per il contadino la smettesse di concedersi ai replicanti di Franza e Spagna (sempre quelli, mai vecchi, sciancati o soltanto stanchi) si potrebbe dare ragioni alla politica: "la bella politica".
Al contrario, per alcuni la politica è  parcheggio dei loro egoismi dove  il culto del progresso, la volontà di dominare, di lasciare un segno vistoso che sancisca il potere, o meglio, la stupidità del potere che innalza torri in posti sbagliati legittimando chi cerca di salvaguardare ogni minima cosa, anche  cose di poco conto, perché questo è forse l'unico modo per non soccombere a chi ingabbia la natura togliendo spazio ai gesti quotidiani.
E io qui a cercare il gesto, la forma...; ...e come  San Giuseppe mi ritrovo a rotolare per le scale cercando un altro Egitto."
Pierre Barilli


5 commenti:

  1. Purtroppo dal 2013 non è cambiato proprio nulla, anzi se mai siamo scesi ancora più in basso e la risalita in questo momento è impraticabile.

    RispondiElimina
  2. Pierre Barilli, uno dei più grandi scrittori di Fidenza. Nella prosa, sa mescolare una poesia dalle ali enormi, atte a raggiungere l'infinito. Pure la "politica", in mano sua, diventa lirica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Coarterà, sono invidioso e geloso, non mi hai mai dedicato le lodi sperticate riservate a Pierre Barilli. D'ora in avanti mi rivolgerò a te come Signora Ferrarini.

      Elimina
  3. È la malinconia di chi va alla ricerca dei volti, dei suoni che l'hanno accompagnato negli anni e si ritrova a vivere in un mondo che non riconosce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Signora Marisa, mi ritrovo nelle sue parole, per quanto riguarda la vena nostalgica e malinconica, che Lei ha saputo esprimere in poche, efficaci parole.
      Succede, ad una certa età, a tutti, di volgersi indietro verso ciò che era noto e di guardare ad un presente ignoto, che pare sempre peggiore e deteriore. Lo stesso faranno, un giorno, le giovani generazioni. È una faccenda che va avanti da 4 milioni di anni.
      A me succede soprattutto per Salsomaggiore, dove sono nato e vissuto per 42 anni, e che trovo, ora, irriconoscibile, ridotto ad una ghost-town, rispetto agli anni '60.

      Elimina