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giovedì 3 ottobre 2019

Un bellissimo riconoscimento per Rino Sgavetta

Un bellissimo riconoscimento, per la passione di una vita, ha allietato recentemente il pittore Rino Sgavetta. Alla soglia dei novantadue anni (in novembre) portati, grazie all’arte, con l’entusiasmo di un bambino, si è messo ancora in gioco, partecipando nel mese scorso a una Mostra di Selezione alla Chaos Art Gallery di Parma. 
Gli è stato assegnato il Primo Premio, su cinquantuno artisti, che lui ha ritirato, con gioia, soddisfazione e un po’ di commozione, sabato 28 settembre. 
Rino Sgavetta ritira il Premio
Attestato del Primo Premio
Il premio gli dà diritto di accedere gratuitamente alla XIII edizione della Biennale Internazionale di Roma nel 2020. Felicitazioni sono giunte a lui dai tanti amici che gli vogliono bene e ammirano la sua vasta e personale produzione artistica.
La Mostra di Selezione era stata promossa dal CIAC (Centro Internazionale Arte Contemporanea) nel settembre scorso.
Locandina di presentazione Mostra di selezione

Descrizione e regolamento della Mostra di Selezione ed elenco artisti partecipanti.


La Chaos Art Gallery, situata nel cuore del centro storico, in Vicolo al Leon d’oro, 8, nata per volontà della Fondazione Uccia Fieni Onlus, festeggiava nello stesso giorno il primo anno di vita. La Fondazione Uccia Fieni è stata creata dal pittore parmigiano Alfredo Chiapponi per onorare la memoria della moglie, maestra elementare Maria Fieni detta Uccia (Sede legale nella Clinica ospedaliera Città di Parma…). 
Alla cerimonia di premiazione non ha voluto mancare il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e, pure con parole di elogio alla bella realtà cittadina, da Roma, il Presidente del CIAC e Presidente della Biennale di Roma Pino Chiovaro.  


 Intervento del Sindaco Pizzarotti (a sx) al centro,
con i capelli sciolti, Manuela Bartolotti
 Intervento del Presidente del CIAC Pino Chiovaro

La dott.ssa Manuela Bartolotti, giornalista e storico dell’arte, Presidente della giuria - composta da Giuseppe Fiorini, collezionista, Laura Olivieri, gallerista, Tito Pioli, giornalista e scrittore, e Angelica Rosati insegnante e storico dell’arte - ha condotto l’impegnativo pomeriggio con grazia e passione, dedicando commenti significativi e di plauso agli artisti premiati. 

A ogni partecipante è stato consegnato un attestato e una medaglia, coniata per l’occasione, con il simbolo della Galleria: il sole con un occhio al centro.



Il nome e il logo sono ispirati alla celebre tarsia del pittore rinascimentale Lorenzo Lotto nel coro della chiesa di Santa Maria Maggiore a Bergamo con la scritta “Magnum Chaos”, dove per Chaos s’intende il momento confuso e fervente che precede la creazione, nella storia dell’universo così come nella fucina del pensiero umano. Proprio come scrisse Nietzsche: “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”.
Tre sono stati gli artisti scelti per la Biennale di Roma 2020, con giudizio unanime della giuria: oltre a Rino Sgavetta di Fidenza, con l’opera “Il cantiere”, Claudio Tedoldi di Parma, con l’opera “Ultima neve”, e Giacomo Ponzi di Noceto, con l’opera “Guardami”.
Gli artisti classificati dal 4° al 6° posto potranno accedere gratuitamente alla mostra collettiva della Chaos Art Gallery, nel gennaio prossimo, inaugurando così l’anno di Parma “Capitale della Cultura”. 
La Gazzetta di Parma, nella pagina dell’Arte di domenica 29 settembre, ha riportato l’evento con un articolo del critico d’arte Stefania Provinciali.

Gazzetta di Parma, Stefania Provinciali, 29.09.2019, pag. 5
Sgavetta ha proposto un’opera recente, “Il cantiere”, un olio su tela a spatola, che, anche se dal mio punto di vista non lo rappresenta, è tutto un programma! E mi sta convincendo. 


Rino Sgavetta, Il cantiere, 2019, olio su tela, 100 x 70 cm.

Perché quella scelta? Alla sua età? Un cantiere guarda al futuro, è un progetto che si realizzerà più avanti nel tempo, ha tante aspettative, e pure incertezze, presenta la fatica dell’uomo per costruire, per migliorare le condizioni di vita, per abbellire l’ambiente: ecco, un cantiere è il ritratto di Rino, che non si ferma, ma continua a rielaborare! 

I suoi colori, le sue larghe spatolate, il suo spessore dell’impasto, la sua tela che affiora, i suoi temi inconsueti… non hanno bisogno di firma.
Qui si sente il movimento, la frenesia, l’instabilità, il pericolo anche, il vocìo - come nei suoi ciclisti, dove sembra quasi di percepire il sonoro - i rumori assordanti dei mezzi e dei materiali che si uniscono e si sovrappongono per erigere, i piani di materiali diversi che cambiano in continuazione, col passare delle ore, con le nuvole e con la luce del sole, che cominciano a prendere forma dal basso, i tubi delle impalcature proiettati verso il cielo, per edificare, per alzarsi da terra… un grande fervore, una grande festa!


 Rino Sgavetta davanti alla sua opera
Ho parlato con Rino. So che lui ha sempre lavorato dal vero, cosa rara oggi, e per questo ha tutta la mia ammirazione. Ora - mi ha detto - lascia lavorare la fantasia, ormai il vero lo porta dentro di sé e gli basta uno sguardo, una foto, un’immagine vista in televisione o su un giornale, perché si fermi qualcosa davanti ai suoi occhi, magari insignificante per i più, e senta il desiderio di fissarla sulla tela, fondendola con quello che ha interiorizzato nella sua lunga esperienza e che porta nel profondo del cuore. 

Ho chiesto al Presidente della Giuria dott.ssa Manuela Bartolotti, Responsabile artistico della Chaos Art Gallery, voce autorevole della critica d’arte cittadina, un suo pensiero sull’opera dei tre artisti selezionati.
Gentilmente, mi ha mandato questo scritto, che merita tutta la mia gratitudine:


CON MANI, TESTA E CUORE
I TRE ARTISTI SELEZIONATI PER LA BIENNALE DI ROMA 2020


Da sx. Ultima neve di Claudio Tedoldi, Il cantiere di Rino Sgavetta, Guardami di Giacomo Ponzi.

Rino Sgavetta, Claudio Tedoldi e Giacomo Ponzi sono i tre artisti che hanno superato la selezione alla Chaos Art Gallery di Parma per partecipare alla Biennale di Roma 2020. Tra cinquantuno, le loro opere sono state scelte dalla giuria per partecipare alla manifestazione che si svolgerà in un luogo prestigioso della capitale nella primavera del prossimo anno.
Diversi per età, stile e caratteristiche formali, hanno tuttavia qualcosa che li accomuna ed è la capacità d’esprimere tanto con poche linee essenziali, pochi colpi di spatola e pennellate espressive. Artista è chi riesce nella magia di rubare l’anima del mondo e restituirla a chi guarda, chi è capace di cogliere l’”essenziale invisibile agli occhi” come diceva il Piccolo Principe di Saint-Exupery. Così fa Ponzi, tratteggiando con furore volti che gridano la loro interiorità e obbligano a guardare, a chiedersi il perché della nostra esistenza, a scontrarsi con la verità, a non fermarsi più solo alle maschere rassicuranti dell’apparenza. 
Così fa Tedoldi nei suoi paesaggi evocativi costruiti con pennellate sciolte e concentrate, fluide e insieme dense di ricordi che rimandano sensazioni ed emozioni come in un tempo proustianamente ritrovato.
Infine, ultimo ma non ultimo, così fa l’anziano ed esperto maestro Rino Sgavetta che in pittura come in scultura concentra attimi inestinguibili in tocchi di colore. Nulla è di troppo nella sua pittura, tutto ha un senso, un valore, un significato oltre la bellezza seducente di un paesaggio, oltre le sfumature di una visione. Ha senso la tela grezza risparmiata sul fondo ed ha lo stesso valore ineludibile del silenzio in una composizione musicale. 
Sgavetta dipinge cose semplici, quotidiane, cogliendone la meraviglia distratta, ne afferra l’eternità, carpendo l’attimo e il risuonare nascosto nel passare dei giorni. Diventano così sinfonie di colori, le forme non sono più così chiare, nette, precise, ma palpitano verità ed emozionano. 
Lui fa parlare tutto, persino le pietre: le cose nei suoi quadri raccontano e comunicano. 
Per riuscire in questo non basta tecnica, sapere, pratica, ma c’è bisogno di amare, toccando e lasciandosi toccare dalla vita fino in fondo, rapirne l’essenza per rivelarla a se stessi e agli altri. E in tutto sempre mettersi interamente, esserci totalmente. Come scrisse S. Francesco d’Assisi: “Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista”.
Manuela Bartolotti

Fidenza 02/10/2019     Mirella Capretti




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