martedì 15 ottobre 2024

15 ottobre 1824 – 15 ottobre 2024. Duecento anni fa…

 15 ottobre 1824 – 15 ottobre 2024.

Duecento anni fa…

Una data come un’altra, che io voglio ricordare legata a un grande (per me) di queste terre, l’abate Pietro Zani, fidentino (1748-1821), e alla sua Enciclopedia Metodica Critico-Ragionata delle Belle Arti, la cui pubblicazione, in quel giorno, è stata interrotta definitivamente (f. 1).

Figura 1

Del Piano Generale dell’opera che prevedeva Otto diverse Parti, per un totale di un centinaio di volumi, videro la luce solo la Parte Prima con l’Indice alfabetico critico-ragionato di tutti i professori ed artefici dei quali, in qualunque ramo delle Arti Belle si siano resi notevoli, si abbia a conservare memoria in diciannove volumi, tra gli anni 1819 e 1824, e la Parte Seconda, (ma solo la prima classe delle dieci programmate) con il Catalogo critico-ragionato universale delle stampe classiche, antiche e moderne, i Soggetti del Vecchio e del Nuovo Testamento e le Bibbie figurate, in nove volumi, tra gli anni 1817 e 1822, per complessivi ventotto tomi di circa 400 pagine l’uno.

Figura 2

L’Indice della Parte Prima comprende oltre quarantamila artefici; ogni pagina (f. 2 esempio) è divisa in sette colonne che contengono:
1 - nomi degli autori, cognomi, soprannomi, nomi errati;
2 - l’arte;
3 - la patria e la nazione;
4 - il merito;
5 - l’epoca della nascita;
6 - l’epoca in cui viveva, fioriva, operava;
7 - l’epoca della morte.

La Parte Seconda, prediletta dall’Autore, è divisa in dieci classi:
1 - Soggetti del Vecchio e Nuovo Testamento (Bibbie figurate in ordine cronologico);
2 - Soggetti sacri, come Angeli, figure del Salvatore, Madonne e Santi,
3 - Soggetti storici e quasi storici;
4 - Soggetti mitologici e favolosi;
5 - Soggetti familiari urbani e rustici;
6 - Soggetti spettanti alla storia naturale;
7 - Soggetti di architettura;
8 - Soggetti di scultura;
9 - Ritratti;
10 - Libri figurati.

Ciascuna classe è disposta in ordine alfabetico per soggetto. Zani descrive minuziosamente le stampe indicando il numero delle figure e la loro posizione, le misure, riporta i nomi degli artefici e dei mercanti, le dediche, le marche, ecc., e, in qualche caso, ricorda le diverse prove e tutte le copie che si conoscono delle stampe più rare.
Rimangono i manoscritti delle restanti classi e delle altre Sei Parti.

Un’Opera monumentale alla quale lavorò per ben trentacinque anni rincorrendo il sogno dell’edizione che sembrava sempre imminente, con un impegno frutto di tante fatiche, date oltre che dai viaggi, da letture di libri e gazzette procurati con difficoltà, da richieste a conoscitori e mercanti, da attese di conferme, da delusioni, da notti insonni, da lettere spedite e altre che giungevano con la Posta dei Cavalli, da notizie aspettate inutilmente, da appunti copiati e ricopiati con la penna d’oca intinta nel calamaio su fogli dove prima aveva tracciato le righe. Il tutto era da riportare poi “in netto” (in bella) e in ordine alfabetico con gli altri, tanti, nomi simili, con l’aiuto degli amanuensi (erano tre di cui solo uno “doveva…” essere retribuito), magari al lume di candela, con una precisione assoluta, per impostare in seguito la pagina per la stampa, in modo altrettanto rigoroso, e a rovescio, con i caratteri mobili…

Un lavoro enorme che oggi, abituati a scrivere con il computer, e, anche se poco, con la penna biro, non riusciamo a immaginare. Lavoro preparato in modo certosino da Don Pietro, che ha permesso di continuare la pubblicazione della sua Opera fino al 1824, anche se, venuto a mancare lui, che integrava man mano i testi scritti, i volumi sono usciti ridotti all’essenziale.
Riguardo all’Indice alfabetico di oltre quarantamila Artefici della Parte Prima, ad esempio, se i primi volumi raccolgono gli artefici di una sola lettera alfabetica per tomo, gli ultimi raccolgono gli artefici di più lettere per tomo.
Per essa, visse di stenti, sperando inutilmente, per anni, un impiego in Biblioteca a Parma, come “Custode delle Stampe”, ma anche come facchino, avuto solo per brevi periodi con l’avvento del Governo francese. Per essa si privò pure della preziosa collezione di stampe che aveva messo insieme in una vita.

Maria Luigia d’Austria - che lui vide in fasce alla Corte di Vienna al ritorno da Dresda, nel ’92, nel suo viaggio a piedi - divenuta duchessa di Parma, fu la sua ultima grande benefattrice: dimostrandogli grande stima, gli commutò il titolo in “Vice Bibliotecario”, lo nominò “Cappellano del Sacro Angelico Imperial Ordine Costantiniano di S. Giorgio” nella chiesa della Steccata di Parma e firmò il Decreto per far stampare “a proprie spese” l’Enciclopedia, solo da pochi mesi giunta nel Ducato.

Quel Decreto aveva rallegrato il cuore dell’Abate, che sperava di vedere finalmente realizzato il suo più grande desiderio - consolato anche dal fatto che la Sovrana gli avrebbe pagato l’affitto di un alloggio in Parma per assistere alla stampa - ma ben presto si rese conto che sarebbe stata invece una grande pena, un travaglio sfibrante (causa anche la non florida situazione economica del Ducato e perfino la mancanza di carta) raccontati da lui in segreto nelle lettere al marchese Luigi Malaspina - pubblicate dal Comune di Pavia - che lo porteranno alla morte.

Dell’Opera, attesa in tante città italiane e anche a Lione, Parigi, Londra e Vienna, oltre alla stampa rimangono i preziosi manoscritti donati per testamento alla sua Sovrana, quale umile omaggio dell’Autore, ora conservati in Biblioteca Palatina a Parma.

La morte dell’Abate segnò la chiusura dell’associazione all’opera, che non poté essere completata; ma non subito.
Si proseguì fino a quando il Direttore della Tipografia avvisò i soci con ‘lettera circolare’ impressa il 15 ottobre 1824 che essendosi terminata la stampa di “tutti que’manoscritti del defunto illustre Autore, che d’uopo non avevano d’essere ordinati e corretti, rimaneva «chiusa» l’associazione all’opera”. Correggeva Angelo Pezzana, Direttore della Palatina, nel riferire la notizia: “Dovevasi dire «sospesa»”.

L’Enciclopedia dell’Abate - considerato il più grande esperto di incisioni dell’epoca - meraviglia ancora oggi gli studiosi che la definiscono come “il più diretto precedente di un catalogo di stampe contemporaneo” (R. Cristofori 2005).
La “Gazzetta di Parma” sempre in ultima pagina (di complessive quattro) comunicava l’uscita dei vari tomi. Nella copia dell’11 agosto 1821, il giorno prima della sua morte, l’Avviso Tipografico dice che “È uscito dai Torchj della Ducale Tipografia il volume XV (VIII della Parte Prima) dell’Enciclopedia metodica critico-ragionata delle Belle Arti del celebre Signor Abate Pietro Zani”.

L’enorme e ambizioso lavoro, intrapreso da Zani con rigore metodologico, con un’estenuante ricerca e verifica dei dati che poggiava sulla visione diretta dei materiali, sul confronto, oltre che sulla conoscenza della letteratura specialistica, che rispondeva ai dettami filosofici del tempo, è purtroppo rimasto incompiuto. Rimangono pressoché sconosciuti i suoi manoscritti, rilegati in volume, e una quantità di scritti su fogli sciolti, stesi in più redazioni, o appena abbozzati, e di appunti presi in fretta, durante le visite effettuate nei maggiori gabinetti di stampe d’Italia e d’Europa, su pezzi di carta di diverse dimensioni, raccolti poi per soggetto e conservati in carpette.
La fama di quell’Opera incompleta continuò per molto tempo, e ancora nel 1870 a Parma, nel “Primo Congresso Artistico Italiano” dopo l’Unità d’Italia, dove si trattò di accademie, di scuole di disegno e in particolare di incisione, vista la tradizione calcografica del luogo, ci fu la proposta di Tommaso Giuseppe Isola, professore dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, a cui si associò Carlo Felice Biscarra, segretario della Reale Accademia Albertina di Torino, di promuovere il compimento dell’Enciclopedia Metodica di Zani da parte dello Stato.

“Di quest’opera «desiderata», sottolineava Isola, non si può che lamentare l’interruzione; tutto il mondo ricorre agli autori che dopo lo Zani hanno scritto sulle tracce di questo suo lavoro, usurpando a lui un primato e al paese l’onore di aver posseduto un tale autore. Questi stranieri, proseguiva, sono tedeschi, francesi, inglesi e altri; ora a me parrebbe dignitoso che quest’opera fosse interamente pubblicata per motivo di orgoglio nazionale e per la rivendicazione di un merito che va a uno studioso che ha reso all’arte un grande servizio”.
Il dibattito fu grande e propese per lasciar fare all’industria privata, ma l’invito non ebbe seguito (R. Cristofori 2005).

Per ricordare l’Abate e la sua Opera, con la scusa di questo anniversario, ho voluto donare una copia del volume L’ABATE DON PIETRO ANTONIO MARIA ZANI FIDENTINO Autore dell’Enciclopedia Metodica Critico-Ragionata delle Belle Arti, Seconda Edizione, 2016, agli alunni della Scuola Media Statale fidentina a lui dedicata, che sono stati licenziati dalla III Media nel giugno scorso, con 10 e con 10 con lode.

Figura 3

Il volume (f. 3) è frutto di un mio lavoro, di sei anni, di revisione e ampliamento della Prima Edizione, realizzata a quattro mani con il Prof. Paolo Mesolella, di Caserta, per un anno Preside della Scuola fidentina. Da subito Egli capì l’importanza del personaggio e mi propose di fare, insieme, una pubblicazione per gli alunni, confidando poi in un mio ritorno futuro, mai avvenuto nelle Classi, per far conoscere il Titolare.

Nel ringraziare il Dott. Ponzi per l’ospitalità che mi concede sempre nel suo Blog, approfitto per esprimere pure la mia gratitudine alla gentile nuova Preside della Scuola dedicata all’Abate, Prof.ssa Dott.ssa Simonetta Franzoni, che, pur non conoscendomi, ha accolto subito la mia proposta ed ha incaricato sul da farsi la Prof.ssa Stefania Azzoni, la quale, coadiuvata dal collaboratore scolastico Signor Daniele Quartuccio, in brevissimo tempo, ha organizzato il non facile incontro contattando tutte le famiglie.
Così, nel piovoso pomeriggio del 12 settembre scorso, nella classe di Scienze messa a disposizione per il ritrovo, ho conosciuto gli studenti premiati, presenti anche tanti genitori: ciò mi ha fatto particolarmente piacere.

Mi auguro che almeno qualcuna o qualcuno di questi bravi ragazzi porti avanti in futuro la memoria dell’Abate, cittadino illustre di Fidenza, e magari ponga mano alle vecchie carte manoscritte che il Sacerdote ci ha lasciato per far conoscere ai posteri le sue ricerche, le sue fatiche, in particolare le “Memorie Patrie” che a suo tempo non ha potuto pubblicare.
Per la cronaca gli alunni erano ventitré, ma non è stato possibile, per la privacy, essendo minorenni, pubblicare i loro nomi e una foto in gruppo, peccato! (f.4) Da sinistra: chi scrive, la Prof.ssa Maria Corradi, la Prof.ssa Stefania Azzoni, la Preside Dott.ssa Simonetta Franzoni, che mi hanno accolta e aiutata, in perfetta sintonia, a rendere bello un pomeriggio unico.

Figura 4

Fidenza 15 ottobre 2024                                                  Mirella Capretti

2 commenti:

  1. Bravissima! Continua la tua opera di divulgazione presso le giovani generazioni, importantissima sempre, ma, soprattutto, in questo tempo. Ricordi? Venisti anche da me per le due quarte Liceo… L’Abate Zani, oltre che nostro concittadino, è una figura, come poche, di altissimo spessore culturale, eppure non da tutti conosciuto, purtroppo. Grazie ancora per il pregevole testo che avete pubblicato dopo un lungo e meticoloso lavoro.

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  2. È sempre un piacere leggere questi approfondimenti così ricchi di particolari, che inquadrano in modo magnifico la figura dell’Abate Zani. Speriamo che questo sapere non vada disperso. Grazie cara Mirella

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