mercoledì 25 dicembre 2024

A mumenti 's cätùm parênt

Il filmato propone in altra forma contenuti ed immagini della pubblicazione diffusa dal Comune di Fidenza a conclusione del progetto regionale 2024 di tutela del patrimonio linguistico dialettale.
La diffusione della pubblicazione, gratuita, è curata dall'Ufficio Cultura e Turismo del Comune di Fidenza.

La pubblicazione raccoglie il mio lavoro che si è avvalso delle competenze linguistico-dialettali di Claretta Ferrarini e del lavoro in precedenza sviluppato da cultori locali. La ricerca delle espressioni dialettali, lemmi, è basata sostanzialmente sul Dizionario Etimologico Borghigiano DEB di Claretta, senza riprenderne tuttavia gli aspetti etimologici.
Per le immagini ho ampiamente utilizzato l’archivio personale che ho integrato prelevando, su autorizzazione, illustrazioni dal DEB stesso e immagini pittoriche dalla quadreria Emanuelli conservata presso la Biblioteca Comunale.Sono stati anche consultati i testi pubblicati da Vittorio Chiapponi, dal Maestro Gainotti e da Nino Denti senza trascurare contributi più recenti.Il criterio adottato è stato quello di considerare solo lemmi distintivi o peculiari del nostro dialetto attinenti al lavoro, agli attrezzi e ai luoghi di lavoro e la finalità é quella di sollecitare altre ricerche di natura storica ed antropologica. Un tentativo quindi di avvicinamento alle ricchezze nascoste del nostro dialetto alla ricerca di una direzione piuttosto che di una meta. Sono consapevole infatti che ogni linguaggio, anche il dialetto, è sempre in evoluzione ed é condizionato dai cambiamenti sociali e dal cambiamento del sistema economico.
La ricerca si muove su più percorsi anche se è strutturata in due sole sezioni: la terra che ci porta al mondo contadino, il cosiddetto “Contado”, e l’acqua con il “Torrente”. Una realtà quest’ultima complessa fatta di pesca e pescato, di mulini e, in ambito urbano, di un grande lavatoio pubblico, uno spazio unico di folklore cittadino, un luogo di incontri.
Ambrogio Ponzi

 Le presentazioni

Il Sindaco Davide Malvisi:

Valorizzare il dialetto non è mai stata una cosa per nostalgici, ma un’operazione culturale degna della massima attenzione. Perché, citando Nanni Moretti, se “le parole sono importanti” ancora di più lo sono quelle cariche di storia e di vissuto, capaci di raccontare ancora oggi qualcosa di chi siamo stati. Questo progetto va dunque visto come un tentativo di avvicinamento alle ricchezze nascoste del nostro dialetto, alla ricerca di un sapere, di un punto di vista che ci riguarda e ci identifica come comunità. Un doveroso ringraziamento va alla Regione Emilia-Romagna che ha promosso e sostenuto questo progetto; all’Ufficio Cultura per l’enorme lavoro portato avanti insieme ai preziosissimi collaboratori, fra i quali voglio ricordare Claretta Ferrarini, la cui autorità in merito al dialetto borghigiano è stata sempre un riferimento assoluto per tutti noi. Per questo e per tante altre qualità Claretta ci mancherà a lungo!

Il Vice Sindaco e Assessore a Cultura e Turismo  Maria Pia Bariggi:

 Il Dialetto per unire.
Secondo quanto ha affermato Tullio De Mauro "La via per la felicità passa dal plurilinguismo". Condividendo questo assunto, ritengo sia necessario sostenere il dialetto non solo come una connotazione coloristica regionale, ma come sguardo sul mondo, modo di pensare, di ragionare, di prendere decisioni.
Il dialetto per arricchire il nostro modo di esprimerci e di guardare le cosa.
Una lingua materna che deve unire, mai dividere perché consente che "A mument 's catum parent".

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