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martedì 31 agosto 2021

Luogo santo in un luogo consacrato

"Chi qualche volta è sceso nella Cripta della Cattedrale, ha
certamente notato la piccola botola dietro all'Altare del Santo ..."
 

Questo luogo santo, fondamento di in un luogo consacrato, ha conservato il mistero del natale di un borgo, del nostro Borgo, per più di settecento anni.

Quando nel 1959 Romano Ferrari si calò in questo luogo la sua sorpresa fu seconda solo al timore di essere scoperto, e il racconto risultò assai sommario. In effetti per posare i piedi in un luogo così bisogna essere mondi, nel corpo, nella mente e nell'anima.

Ma ecco gli elementi che ci interessano del suo racconto pubblicato ne "il Risveglio" del 31-1-1959:

"Eravamo in una stanzetta molto ridotta, forse di 1 metro x 2 di lunghezza, non più alta di un metro e settanta. Sul fondo c'era della ghiaia (forse l'antico alveo dello Stirone, che una volta scorreva il quel posto)"

"Nella parete di fondo c'era un buco di cui non intravvedeva la fine, nemmeno con la pila più potente. Più giù, una lapide. Pensai fosse una tomba: era invece una targa commemorativa. Diceva che 'i fratelli Campanini, muratori, il 19 luglio 1853, proprio in quel luogo avevano trovato il corpo di San Donnino, dentro un sarcofago di pietra'".

Claudio Saporetti nel suo quaderno fidentino "nei misteri di Fidenza" annota:

"Ed è bello leggere in questa lapidello l'antico epiteto del Santo "Taumaturgo di Lombardia e Toscana" 


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