Chiamiamoli Bagni popolari o Bagni municipali oppure Bagni pubblici ma indichiamo sempre un luogo una volta ben conosciuto anche se nel tempo la sua clientela si è diradata tanto che alla fine si è deciso di cambiarne destinazione d'uso a sede sindacale o Camera del Lavoro. Ma con l'avvento dell'era delle torri il sindacato ha trovato altra collocazione ed il Comune nel 2007 ha messo all'asta la gloriosa palazzina ora privata proprietà ed in attesa di ristrutturazione.
La palazzina, costruita negli stessi anni in cui, di fronte, si stava realizzando la nuova sede dell'asilo Cesare Battisti, è oggi più che centenaria e un'occhiata deve averla ricevuta dalla Regina Margherita Savoia, regina d’Italia nel 1925 quando, in visita privata, si recò al Battisti.
L'edificio dei Bagni pubblici presenta richiami allo stile Liberty anche se costruito quando la Belle Époque era ormai cosa del passato. La relazione descrittiva e di stima recita:
"sono presenti decorazioni esterne (fregio dipinto a olio sul prospetto principale del corpo centrale) e decorazioni interne (stucchi a rilievo incorniciano i soffitti dell'ingresso e dei due uffici maggiori). Sia le decorazioni interne che quelle esterne sono state eseguite contestualmente alla costruzione dell’edificio."
Stanza al piano rialzato, ingresso anni (anni novanta) |
Il momento peggiore i Bagni pubblici come tali restano in funzione sino al 1967 ma già nel 1960 qualche dubbio sulla qualità del servizio cominciava ad interessare l'opinione pubblica. |
Segno di civiltà. Quando visito una città nuova la giudico dalla presenza o meno dei bagni pubblici.
RispondiEliminaI Bagni pubblici erano adibiti a veri "bagni" intesi come "lavaggio corporale" ( doccia e vasca) non come "latrine"
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