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martedì 21 maggio 2024

Simona Ferrari: “La casa delle donne”

Cinque anni fa, mi ero presentata con una lista civica che comprendeva diverse anime a sostegno dell’uscente candidato di opposizione, per poi restare silente in questi anni, ad osservare
Quando Luca Pollastri mi ha prospettato la possibilità di far parte di questa squadra, con volti nuovi e vecchi amici, ne sono stata galvanizzata, perché da subito, Luca, mi ha dimostrato piena disponibilità per poter rimettere in gioco temi e punti di cui, per sempre, mi farò portavoce.

Sì, perché la mia candidatura è una “candidatura sociale”, non politica, poiché quelli che veramente mi stanno a cuore sono problematiche precise, come la violenza di genere, l’abuso sui minori, e l’inclusione nella vita comunitaria di chi soffre di ogni forma di disabilità.

Oggi vorrei parlare proprio di un progetto, tanto ambizioso quanto, penso, doveroso per il momento storico che viviamo: “La casa delle donne”. Nessuno come chi abbia un passato solcato da avvenimenti dolorosi credo, anzi, ne sono certa, possa avere motivazione più grande per non arrendersi allo status quo di questa società maschilista, edonista, “oggettivizzante” ed egodistonica.

Le diverse problematiche che può affrontare una donna, una ragazza, o un bambino, vorremmo che fossero racchiuse in un unico centro, che le possa far sentire al sicuro e mai giudicate, dove diversi professionisti, da quelli medici, a quelli legali, a quelli di forze dell’ordine preparate a questi temi, possano seguirle dalla A alla Z in tutti i percorsi possibili e immaginabili. Vero, è un progetto complesso, ma per affrontare tematiche importanti occorrono interventi decisi ed impattanti.
Per intenderci: cosa ce ne facciamo di una panchina rossa o di uno striscione (tra l’altro a Fidenza mai affisso, chissà perché, sul “caso Bibbiano”)?


Questa struttura sarà il centro nevralgico del mondo femminile della città, dove un info point darà ogni informazione necessaria sui servizi offerti al suo interno, compreso quelli già attivi in città ma dislocati in diverse sedi, che vogliamo convogliare in questo unico polo, che comprenderà anche un ufficio apposito che faccia da unione con le varie associazioni attive sul territorio. 
Per esser precisi, al suo interno, saranno previsti questi servizi:
  • Accoglienza Post-partum: un ambulatorio di ascolto psicologico per quelle neo mamme che si sentono di vivere un momento di disagio e difficoltà, completamente anonimo e sicuro, perché la depressione post partum non è cosa da sottovalutare e nessuno deve farle sentire sbagliate.
  • Ufficio lavoro mamme: un ufficio di collocamento mirato alle mamme, con particolare attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Si potranno avere anche delucidazioni su bandi d’imprenditoria regionali o comunitari mirati alle sole donne, per coloro che vogliano essere del tutto indipendenti ed autonome, seguendole in questi iter burocratici o indirizzandole agli uffici di categoria più adatti, con i quali stipulare convenzioni comunali. Per quelle donne, invece, che hanno perso il lavoro o subito mobbing in quanto, appunto, mamme o donne, istituiremo un ufficio di patrocinio legale gratuito.
  • Violenza di genere: un sostegno di una psicologa specializzata (già presente in città ma non quanto e come vorremmo) all’interno del centro, sportello psicologico violenze che sarà assolutamente anonimo e fruibile da chiunque subisca violenza, che agisca in sinergia con un ufficio che possa indirizzare su di un percorso da seguire a tutela di madre e figli, proteggendole anche legalmente dalle trappole che si possono presentare quando la connivenza tra conflitti di interesse, che spesso in Italia esistono, tra magistratura minorile e centri di accoglienza minano il rapporto madre-figlio, spingendo verso una forzata bi-genitorialità anche col maltrattante acclarato. Mi potrete dire: per quello esistono gli assistenti sociali… vero… ma li vorremmo qui, in questa struttura, supervisionati e coordinati in maniera molto mirata.
  • Posti di accoglienza momentanea istantanea interni al centro, ed individuarne altri, sicuri e protetti, dove dare un tetto alle donne maltrattate e, se madri, ai loro bambini, ricordandoci che da un uomo maltrattante va difeso anche il bambino
  • quindi, come si evince da sopra, un Ufficio Patrocinio legale gratuito per le vittime di violenza, comprese quelle donne vittime dell’immigrazione clandestina e del loro sfruttamento da parte delle nuove e vecchie mafie.
  • Distaccamento della Polizia Municipale: un nucleo dedicato e formato sul tema della violenza di genere, con un telefono rosso attivo H 24, che possa aiutare l’arma e far da collante per l’attivazione della macchina di protezione, che deve essere una macchina da guerra.
  • Palestrina dove tenersi corsi di autodifesa gratuiti, incontri sulla gestione della rabbia, incontri sulla consapevolezza di Sé.

Questa è una lotta che non intendo smettere di combattere: da donna, da vittima di un passato che non vorrei mai nessuno passasse, da madre che vuole per i propri figli un futuro dove non dovrebbero esistere vittime, e, nel caso continuassero ad esistere, dove queste possano rinascere ancora più forti.
                    Ancora più consapevoli.
                    Ancora complete dentro.
                                            Ancora più vive.

Simona Ferrari

 Nota: 

in questa campagna elettorale questo BLOG avrà particolare attenzione ai contributi propositivi e rimane, quindi, aperto a dar voce ai candidati. 

 

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