Il nuovo vescovado in un disegno di progetto pubblicato nel 1950 |
Progettando e costruendo il nuovo vescovado in Piazza Grandi contribuì in modo decisivo alla scelta urbanistica di quegli anni che prevedeva il completo isolamento dei monumenti dalle altre costruzioni. Questa scelta, che decretò di fatto l'isolamento del Duomo dai principali percorsi cittadini, fu criticata mentre si procedeva alla realizzazione dei fondamenti dell'edificio.
Questo causò in lui profonda amarezza.
Il Vescovado della diocesi fidentina |
Bormioli fu attento alle parti interne degli edifici in relazione al potenziale utilizzo, ma esternamente le case si distinguono per l'impressione di solidità e razionalità, a volte le linee appaiono fin troppo spartane. Danno tuttavia di essere case "pensate" e non meri contenitori.
Critico a suo tempo di certe costruzioni fidentine del periodo fascista come la Casa del Fascio di Piazza Matteotti, ma le sue architetture rispettano pur sempre i canoni costruttivi di quel periodo. Un po' diverso appare in via Cavour l'edificio che ospita il negozio dei fratelli Magnani. Si armonizza con altre costruzioni costruite in date diverse e che insistono sul cortile interno. L'edificio presenta, sempre all'interno, alcune soluzioni originali. Nello spazio interno dell'ingresso di via Cavour ricavò un riquadro con l'intenzione di decorarlo con un affresco del pittore Ettore Ponzi che poi non fu realizzato.
L'edificio che ospita il negozio
dei fratelli Magnani in Via Cavour.
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Via Cavour angolo via Don Minzoni |
Via Gramsci |
Via Cavour |
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