IL CARNEVALE "Semel in anno licet insanire», “una volta l’anno è lecito impazzire”. Le origini del carnevale vanno cercate in epoche molto remote. L’ origine e il significato del Carnevale possono essere ricondotti ai Saturnali, dedicati a Saturno, antico dio romano della seminagione, iniziavano con grandi banchetti e sacrifici. Il senso di eguaglianza e di fratellanza umana, per pochi giorni rinato, si manifestava con la massima libertà concessa allora ai servi, per i quali i padroni stessi usavano imbandire un banchetto. Si aggiungeva anche la consuetudine di scambiarsi doni d'ogni genere e d'ogni prezzo, fra i quali erano assai comuni le figurine di terracotta o di pasta (sigillaria). Si era soliti anche sorteggiare il nome di colui che doveva dirigere il buon andamento delle feste; princeps Saturnalicius si trova chiamato (in Seneca, Apocol., 8) questo "re della festa". Il "princeps" era in genere vestito con una buffa maschera e colori sgargianti, tra i quali spiccava il rosso (colore degli dèi). Era la personificazione di una divinità infera, da identificare di volta in volta con Saturno o Plutone, preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti. In epoca romana si credeva che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale, quando cioè la terra riposava ed era incolta a causa delle condizioni atmosferiche. Dovevano quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore e indotte a ritornare nell'aldilà, dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva. Si trattava insomma di una sorta di lunga "sfilata di carnevale". Questa festa (a differenza del culto di Saturno, quasi ignoto fuori del Lazio) si diffuse in tutto il mondo romano, e in ogni provincia dell'Impero rimase la festa più popolare e più cara alle genti di ogni condizione sociale. Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: in un mondo alla rovescia, gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi, e potevano comportarsi di conseguenza. La parola “carnevale” deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso di mangiare carne. Il Carnevale non ha una data fissa: ogni anno dipende da quando cade Pasqua. Il tempo di Carnevale infatti inizia la prima domenica delle nove che precedono quella di Pasqua. Raggiunge il culmine il giovedì grasso e termina il martedì successivo, ovvero il martedì grasso, che precede il Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima. MP |
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