Il “Ventennio” di Nello Coen, fotografo a Fidenza
Ambrogio Ponzi
Di Nello Coen, fotografo, Guglielmo Ponzi e Massimo Galli hanno ricostruito una breve biografia sulla base delle scarse notizie disponibili integrate dai ricordi dei familiari ascoltati. L’elaborato è stato pubblicato nel 1987 nel volume Ciao Borgo della serie Quaderni Fidentini.
Il presente lavoro si propone invece di ricostruire il rapporto
che Nello Coen mantenne con la città, rapporto che, certamente, fu ricco ed
intenso per quanto riguarda l’impegno di fotografo ufficiale dei momenti
importanti del ventennio fidentino prima della promulgazione delle leggi
razziali. Nello Coen, infatti, proveniva da una famiglia di origini ebraiche
ancorché integrata da generazioni nel nostro paese ed alla nostra storia.
Il nostro intento si è necessariamente dovuto limitare all’utilizzo
delle poche fonti disponibili: la cronaca riportata nella stampa locale di quel
periodo e l’abbondante produzione fotografica rimasta.
Nello Coen, figlio del più famoso Achille, eccellente e
famoso fotografo, sino al 1937 risulta presente nelle iniziative cittadine e il
periodico locale di Parma e provincia lo documenta normalmente anche come
sottoscrittore di offerte di denaro o di materiale espositivo.
Questi alcuni dei tanti episodi ripresi dalla cronaca:
15 settembre 1926 presente con il Console on. Ranieri come ospite e fotografo ufficiale a Parma alla manifestazione del “Battesimo di volo degli ufficiali della 74^ Legione “Taro”;
26 febbraio 1928 riproduzioni fotografiche delle opere
cittadine e degli antichi monumenti da utilizzare per la partecipazione
cittadina alla Fiera di Tripoli;
4 dicembre 1935 contributo di lire 55.00 controvalore per
raccolta Argento per la Patria
24 settembre 1937 Al Fascio di Fidenza Lire 85.00 al Fascio
di Combattimento come generica beneficenza;
2 dicembre 1937 pro Fiera di beneficenza: pro E.C.A., pro
Fascio di Combattimento, pro O.M.N.I. sei buoni per quattro fotografie.
Nel 1938 l’Italia assume un atteggiamento antisemita e il 17
novembre vengono approvate le leggi razziali in Italia, da quel momento il nome
di Nello Coen cessa di apparire sulla stampa, con un’unica eccezione: nel 1944
la stampa locale lo segnalerà nell’elenco dei contravventori alle norme
dell’oscuramento!
Le leggi razziali, la presenza fin dal 1942 di un presidio
tedesco a Fidenza e l’avvento a settembre 1943 nell’Italia del centro nord
della RSI furono certamente determinanti al cambiamento di rapporti tra il Coen
e la realtà cittadina, anche se è evidente che il fotografo potesse ancora contare
su qualche forma di protezione tra i gerarchi locali e di stima da parte della
popolazione fidentina.
Solo nel 1944 verranno applicate nei suoi confronti le
disposizioni razziali, ma concretamente fu necessario un intervento pesante da
parte dell’occupante germanico e l’utilizzo di facinorosi o militi esterni. Il
negozio, situato all’inizio del Viale della Stazione, ora via Gramsci, fu
devastato e Nello Coen fu prima malmenato poi incarcerato ed espropriato dei
macchinari.
La sua popolarità e la stima che gli veniva dalla città in
un primo momento prevalse e fu scarcerato. La libertà durò solo poco tempo e, a
questo punto, comincia il suo calvario. Inizialmente fu inoltrato presso
strutture di smistamento locali, ma poi arrivò il trasferimento a Bolzano dove
Nello Coen verrà sottoposto a un penoso trattamento che avrà conseguenze
dirette al suo rientro alla vita civile alla fine della guerra. Sfuggì tuttavia
al trattamento finale nei campi attrezzati del Terzo Reich, Nel 44 l’andamento
della guerra era ormai deciso e la macchina infernale sterminatrice poteva
avere inceppamenti.
La sua storia ci deve far riflettere: Nello Coen era uno
come noi, confidava ingenuamente di poter sfuggire alla sorte riservata a tanti
suoi conoscenti e amici ebrei e non ebbe moti particolari di opposizione a
leggi e comportamenti iniqui, ma fu deluso e tradito dalla sua stessa sicurezza.
Non si hanno notizie di alcun tentativo di fuga o altro, probabilmente la
situazione familiare lo tratteneva.
Le fotografie
Nello Coen esercitò la sua
professione di fotografo a Salsomaggiore e a Borgo san Donnino, l’attuale
Fidenza, nel laboratorio che era stato di suo padre, morto nel 1921,
conservando l’insegna “A. Coen” che Nello apporrà alle sue fotografie. Scarse risultano
le immagini estemporanee di vita cittadina, infatti Nello Coen preferiva il
lavoro su commissione e diventerà il fotografo dei grandi e piccoli eventi
cittadini.
Una attività che, tra il 1935 e il
1937, si tradurrà in una ricca serie di servizi di documentazione. L’incarico
gli veniva richiesto dalle autorità cittadine e dalle organizzazioni che
facevano riferimento al PNF, il partito nazional fascista.
In realtà anche in precedenza, tra
gli 1922 e 1927, le sue foto sono vere e proprie testimonianze storiche. Saranno
loro a segnare il passo del vecchio Borgo che diventa città e, allo stesso
tempo, si aggiorna completamente all’ideologia fascista. Nel 1923 Nello Coen coglie
l’attimo della prima manifestazione pubblica fascista nella piazza principale
del paese, Piazza Garibaldi (figura 1). Copie della fotografia vengono conservate
impreziosite da una elegante montatura in cartone.
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Muy bueno 👌
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