Dei cinque esistenti in giro, quale mi inietteranno, a parte quelli che asseriscono che ti introducono solo acqua distillata? Preferirei allora un succhino alla pera, il mio gusto preferito: potrò così raccontare che mi hanno fatto una pera.
Ci sono AstraZeneca, Pfizer, Moderna, lo Sputnik russo- bip bip. bip bip-, il CoronaVaff, pardon, Vac cinese. Mi lasciano la facoltà di prelazione, una preferenza? Credo proprio di no. Quali vaccini saranno distribuiti qui da me, Valpadana, Bassa Parmense Ovest?
Per essere informati ed aggiornati, ho letto che bisogna consultare una particolare dashboard: cheddè che sarebbe costei, un altro tipo di Carneade?
Mio Dio, quante domande, da un povero lettore ex prof di Lettere, non virologo, non medico, manco infermiere.
Ma quale di questi cinque vaccini prodigiosi, nati e cresciuti come funghi, in pochi mesi, garantisce una copertura totale?
Ci sono varianti su base etnica, brasiliane, inglesi, sudafricane. Se ne temono altre, di tipo regionalistico, addirittura campanilistico?
Qui da me, non vanno d'accordo reggiani e parmigiani, fidentini e bussetani. Non è che mi faranno un brutto scherzo paesano, eh? Io poi mi dichiaro apolide, prodotto da campani e lombardi, ma cresciuto nel Parmense.
Tutti questi vaccini garantiscono un'immunità temporanea, dal 70 al 90%, e poi, lallero.
Io sono che pesci, o meglio, che vaccini pigliare; dovrò uniformarmi al gregge intruppato dalla UE, dal Governo, dal Ministero della Sanità.
Poi, chi ne porterà le conseguenze, però, siamo io e tutti i vecchietti come me. Al Governo, e all'INPS, allargheranno le braccia.
Come per quei soldati morti in zone di guerre infestate da residui di proiettili all'uranio impoverito. Colpa di tutti e di nessuno. Ai posteri, no, agli impostori l'ardua sentenza. Sarà come giocare alla roulette russa; come nel film Il cacciatore. Qui, Il vaccinatore.
Franco Bifani
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