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sabato 1 ottobre 2022

Osserva, ascolta, fermati... il decalogo dell'eremita

Cogli le sfumature dei fiori per aprire gli occhi verso l’intima purezza del Creato; osserva i colori della natura, che ti accompagnano lungo il cammino, in ogni stagione, per apprezzare la bellezza di momenti che non sono mai scontati, mai banali, mai dovuti e mai uguali.

Ascolta i silenzi della campagna e dei boschi per ricordare ciò che conta nel cammino quotidiano lasciando da parte il futile e il non necessario; fermati di fronte al lavoro, all’ingegno e alla pazienza di una farfalla, di un’ape o di una formica per scoprire il senso delle cose di ogni giorno.

Scruta con attenzione le geometrie della tela di quel ragno che, forse, poco prima, hai definito brutto per far sì di cercare sempre, anche tu, il meglio in ogni cosa che realizzi puntando a fare piccoli, grandi capolavori.

Ammira la fierezza degli alberi, custodi del tempo, per poter essere fiero, anche tu, di ciò che vai compiendo; segui da lontano il volo degli uccelli, per vivere non solo il senso della libertà ma anche quello dell’essenziale nell’immensità degli spazi che ti sono dati.

Sosta in silenzio di fronte all’acqua che scorre verso nuovi orizzonti, per ricordarti di non fermarti mai, cercando il vero e il giusto, ogni giorno, anche quando incontri ostacoli, ingiustizie o incomprensioni.

Non prendere nulla, di materiale, in ciò che incontri: lascia tutto al suo posto, perché ciò che conta lo troverai nel tuo animo se sarai capace di osservare, di fare l’esperienza del silenzio, di rispettare e di cogliere, con lo spirito, ciò che ti è donato.

Mantieni viva l’emozione provata di fronte a un’alba o ad un tramonto, ricordando di aver vissuto uno spettacolo unico, che mai si ripeterà in modo identico.

In tutto questo, all’inizio e alla fine del cammino, non trascurare mai l’opportunità di dire Grazie per ciò che ti è dato.

Eremita del Po, Paolo Panni

2 commenti:

  1. Che bello quello che scrivi, Paolo, grazie!
    Per me è poesia e grande lezione di vita. Dolce invito a prendere coscienza, ad aprire gli occhi e il cuore, che io proporrei agli alunni il I* giorno di Scuola (se penso ai miei tempi: era oggi...) e da rileggere ogni tanto.
    Le meraviglie del Creato che ci circondano, cui spesso non facciamo caso per correre dietro ai nostri affanni quotidiani, sono cibo per l'anima, medicina, balsamo, emozione... Ti dedico quanto scrisse E. Lawrence:"Ognuno dovrebbe trovare il tempo per sedersi e guardare la caduta delle foglie".

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