Lettera aperta dell'architetto Gabrielli al sindaco di Fidenza, alla giunta comunale, al consiglio comunale, al Soprintendente per i beni architettonici della Provincia di Parma Luciano Serchia e a tutti i fidentini.
"Ho appreso dell'ampio dibattito che si è sviluppato in ordine alla demolizione del fabbricato denominato "Panini", prevista fra gli interventi ammissibili dalle norme del Prg del comune di Fidenza, da me redatto nei primi anni '90 e adottato dal consiglio comunale nel marzo 1995. Sento perciò di dover dare un contributo per provare ad imprimere una linea di corretta valutazione. Chi oggi grida allo scandalo di una demolizione annunciata è bene che consideri in primo luogo i fatti e le circostanze che l'hanno resa possibile. Noto nel dibattito in corso la consueta sceneggiatura cui molti contribuiscono in modo inconsapevole delle condizioni reali in cui agisce una pubblica amministrazione e la ricerca, ad ogni costo, del colpevole". "Dato che il fatto è dovuto a una norma del Prg di cui sono autore, me ne assumo la responsabilità. Si cerca il colpevole? Eccomi, sono io. Ma insieme a me la responsabilità ricade su tutti i soggetti in indirizzo, nessuno escluso, presenti nella fase di formazione del piano nel 1995 e nelle fasi che hanno condotto alla definitiva approvazione. Perché nel 1995 fu adottato il Prg, che è atto complesso, che chiama in causa tutti i predetti soggetti, in quanto ognuno di essi, in diversi modi, aveva facoltà di intervenire sulle scelte di Prg, così come la legge urbanistica dispone. Se dunque nessuno intervenne per la tutela di palazzo Panini, vuol dire che il giudizio di valore che la comunità fidentina e gli organi di tutela gli attribuirono allora non era tale da promuoverne la tutela. Se oggi, viceversa, il giudizio di valore è mutato, spettava in primis agli organi di tutela agli altri organi provvedere. E' desolante assistere a tante prese di posizione tardive che hanno ignorato sino ad oggi lo stato giuridico del bene. Perchè le di stato giuridico si tratta e appare la assai disinvolta la posizione di chi il vuole ignorare tale circostanza"
"Si dirà ecco cosa fare. Variare il piano per meglio identificare gli oggetti della tutela in tempo utile. In primo luogo vorrei affermare, e non temo di essere smentito, che il Prg non solo fu redatto con la pena consapevolezza, già allora, della tutela, ma anche forzando la mano in tale direzione e così anticipando una tutela del patrimonio che non riscuoteva allora un così ampio consenso. L'indagine sul ' patrimonio architettonico fu svolta ad ampio raggio, e senza preclusioni di sorta. Riguardò in sostanza ogni epoca di costruzione compresa quella moderna e diede luogo ad una apposizione di vincoli ben più numerosi di quelli posti in essere dalla Soprintendenza allora e oggi"."Se dunque l'edificio Panini fu escluso, mentre nel contesto urbano, di cui fa parte, sono numerosi gli edifici sottoposti a tutela con il Prg, è perchè il giudizio di valore ad esso attribuito dall'èquipe tecnica che elaborava il Prg, non ebbe smentite da parte di chicchessia e neanche della Soprintendenza, cui il Prg fu sottoposto per parere. Non converrebbe allora rivolgere l'attenzione al futuro prossimo immediato? Va esclusa intanto la ricostruzione dell'edificio come era e dove era. Non si può ridicolizzare l'architettura fino a fame un clone, che a differenza di quelli prodotti scientificamente, non potrà più essere uguale all'originale, perdendone irrimediabilmente ogni qualità. Non aggiungiamo quindi ad un sospetto supposto inesistente delitto, un delitto certo.."