venerdì 30 gennaio 2009

Stop Al Consumo di Territorio: Comunicato Stampa 28/1/2009

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Almeno 300 persone (provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Toscana) hanno affollato lo scorso Sabato 24 Gennaio il piccolo Comune di Cassinetta di Lugagnano (Milano), sede del primo incontro/assemblea nazionale di “Stop al Consumo di Territorio”, neonato Movimento nazionale di opinione per la difesa del diritto al territorio non! cementificato, costringendo gli organizzatori a trasferire all’ultimo minuto l’appuntamento dalle contenute mura del Municipio lombardo ad una più ricettiva sala congressuale adiacente. E ad attrezzare una diretta web in grado di ampliare l’abbraccio della “prima volta” al maggior numero di quegli oltre 3.000 cittadini e cittadine che si sono sin qui riconosciuti nello spirito del “manifesto nazionale” proposto dal Movimento spontaneo, tanto da sottoscriverlo e da considerarlo il primo necessario passo per un’azione congiunta (territorio per territorio, municipio per municipio …) verso una diversa gestione delle risorse naturali e sociali essenziali per la nostra esistenza ! quotidiana.

Difficile sintetizzare in un breve comunicato l’ampiezza degli oltre 40 interventi che si sono succeduti nell’appassionata assemblea, comunque visibili nella registrazione al seguente link http://www.facebook.com/l.php?u=http://domenicofiniguerra.wordpress.com%2F2009%2F01%2F24%2Fstop-consumo-di-territorio%2F

Che hanno messo in evidenza quanto sia ormai diffusa la consapevolezza generale sulla conclusione di quella fase storica per il nostro Paese che ha riposto una parte consistente dello sviluppo economico nel consumo di nuovi terreni vergini e agricoli ed il superamento dell'equazione &ld! quo;maggior consumo di territorio = maggior sviluppo”, affermando l'alternativa: ovvero che l'attuale patrimonio edilizio esistente (se adeguatamente gestito) può soddisfare ampiamente le esigenze abitative e produttive del paese e contribuire così alla maturazione di una coscienza dei limiti fisici del territorio ...

Stop al Consumo di Territorio” è un Movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato: un percorso che si è avviato nel mese di Settembre dello scorso anno per opera di un gruppo di cittadini e cittadine residenti in quella sorta di “macroregione” piemontese che è la zona delle colline vitate di Roero-Lan! ghe-Monferrato (terri torio che si è recentemente candidato al riconoscimento Unesco quale “patrimonio dell'umanità”) e che si è quindi “naturalmente” incontrato con l’esperienza importante in atto a Cassinetta di Lugagnano, primo Comune d'Italia ad essersi dotato di un piano regolatore a "crescita zero". La testimonianza concreta del Sindaco del piccolo Comune milanese, Domenico Finiguerra, ha offerto la spinta necessaria a rendere pubblica l’idea di dar vita ad un Movimento di opinione e passare, quindi, dall’utopia alla realtà possibile.

Poco prima del Natale 2008, il “passaparola” spontaneo della rete web ha diffuso il testo della bozza di “manifesto ideologico” e generato l’avvio automatico di una campagna nazionale, nata davvero sotto i migliori auspici, come dimostra la partecipazione calorosa all’assemblea del 24 Gennaio.

In poche settimane alla Campagna nazionale hanno aderito oltre 3.400 persone attraverso il gruppo e la causa aperte su F! acebook, oltre 1.400 persone attraverso l’adesione on line sul sito della campagna e oltre 100 tra Associazioni, Comitati, Gruppi organizzati.

Tra essi, Urbanisti, Architetti, Giornalisti e Divulgatori scientifici, Amministratori pubblici, Ambientalisti, semplici cittadini … 

Ed è solo l’inizio. Il 7 ed il 14 Feb! braio, infatti, si terranno le prime due assemblee pubbliche a livello territoriale: ad Asti e ad Alba (Cuneo); due incontri che consentiranno di calare sul piano locale la portata del messaggio contenuto nel manifesto nazionale del Movimento ed iniziare a definire i passi concreti, le buone “azioni” per scuotere l’opinione pubblica e sollecitare il “coraggio” di Sindaci, Giunte e Consigli comunali che vogliano imitare Domenico Finiguerra e l’amministrazione di Cassinetta di Lugagnano nel rivedere il proprio piano regolatore secondo la progressiva prospettiva della “crescita zero”.

Nell’assemblea del 24 Gennaio proprio questo è stato il punto nevralgico iniziale da cui si è scelto di partire per sviluppare l’intero percorso del Movimento di opinione: sollevare la richiesta ufficiale dei cittadini ai loro amministratori - a livello di ciascun Comune italiano – affinché si sospendano i piani regolatori, le lottizzazioni in corso, le varianti in discussione ecc. e si provveda ad una necessaria e non più rinviabile opera di censimento del patrimonio edilizio esistente e sulla base di quei dati (misurati in termini di metri cubi cementificati, di abitazioni vuote e di capannoni abbandonati ovvero non occupati da attività), riconsiderare ogni tipo di pianificazione futura.

Intanto, singoli cittadini e gruppi iniziano ad organizzarsi in ogni area del nostro “Bel Paese” e la cultura del Territorio diventa il nuovo metro per misurare il nostro futuro …

Per maggiori informazioni: 

www.stopalconsumoditerritorio.it

giovedì 29 gennaio 2009

La rimozione dei "detriti" delle mura medievali.

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La foto documenta i risultati della "ripulitura" effettuata nella mattinata e nel primo pomeriggio del 29 gennaio 2009 da due dipendenti della ditta A.B.R.A.S. che ha in appalto dal Comune i lavori di manutenzione del verde pubblico. In modo molto manuale ma efficace hanno asportato dalla base delle mura in mattoni una notevole quantità di mattoni e di sassi già appartenenti ai manufatti di fattura in parte medievale menzionati. Nessuna informativa sull'evento è stata fornita ai "curiosi" (che poi sono i cittadini quando si interessano dei pubblici beni). Non è quindi possibile dare una risposta ai seguenti punti:
  1. è stata data comunicazione dei lavori alla Soprintendenza e sono stati autorizzati?
  2. l'indebolimento delle strutture è ritenuto ormai inarrestabile tanto da ritenere non necessaria alcun ripristino delle zone più disastrata?
  3. perchè non viene dato seguito alle segnalazioni di degrado del "parco archeologico" di piazza Grandi?
  4. che fine faranno i materiali asportati? Puliti e ricollocati? Puliti e venduti o comunque riutilizzati altrove?

mercoledì 28 gennaio 2009

Fidenza periferia nord

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Da ormai ventanni il lato nord del Cimitero è rimasto senza muro perimetrale e si affaccia su una zona di estremo degrado estetico ed ambientale. L'apertura permette l'accesso al Cimitero anche alle auto e viene normalmente utilizzata. Più che di assoluta mancanza  di decoro urbano si può parlare di squallore civile. 

sabato 3 gennaio 2009

Nuovi terragli: marchio e pensiero debole

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"Il progetto viene denominato tecnicamente con il titolo “Nuove centralità urbane: il nodo stazione come ampliamento dell’area centrale di Fidenza” ma, nella volontà degli amministratori e dei fruitori dell’area, sarà identificato  con il nome “I NUOVI TERRAGLI” nell’intento di mantenere vivo un valore urbano e un ricordo, nel segno di una trasformazione qualificata.

Per sostenere e rendere abituale questa identificazione è stato predisposto un marchio d’area urbano che, nelle sue linee grafiche, rappresenta gli obiettivi e i contenuti dell’intervento.

Il marchio raffigura le “torri” che sorgeranno sul perimetro, con le loro caratteristiche di leggerezza architettonica, segno di una forte riqualificazione del quartiere orientata ad una nuova fruizione degli spazi urbani; alla base delle “torri” viene rappresentato il terraglio, tramite una linea che si confonde con l’orizzonte.

Il marchio d’area urbana, oltre a favorire l’identificazione del futuro quartiere, costituirà l’elemento con cui verrà realizzata una costante e coerente comunicazione dello sviluppo del progetto. 

L’ Amministrazione Comunale intende infatti comunicare correttamente alla popolazione le scelte  operate, facendosi garante della trasparente gestione di tutto il progetto, della qualità esecutiva dell’intervento, del monitoraggio degli impegni sottoscritti tra i vari partner con particolare attenzione al rispetto della tempistica."

Estratto da: http://portale.parma.it

venerdì 2 gennaio 2009

Stirone, progetto contro l’erosione

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La Provincia imprime un’accelerazione all’iter amministrativo per l’appalto dei lavori di consolidamento degli argini delloStirone. L’obiettivo è infatti quello di frenare l’erosione prima che eventi atmosferici importanti possano aggravare la situazione. Un intervento complessivo da un milione 150mila euro, articolato in due lotti, finanziato integralmente dal ministero dell’Ambiente, potrebbe quindi vedere la luce al più presto. Con il primo lotto (800mila euro, dei quali 595mila per lavori), in particolare, si procederà all’adeguamento e consolidamento del sistema arginale dello Stirone,mentre il secondo (350mila euro, dei quali 264mila a base d’asta) prevede il ripristino delle sezioni di deflusso in tratti saltuari del torrente nel tratto compreso tra l’abitato di Fidenza e la foce nel fiume Taro.
Al progetto hanno lavorato l’ingegnere Gabriele Alifraco, il geometra Giovanni Marsigli e l’ingegnere Michele Giordani, tutti tecnici della Provincia. La messa in sicurezza idraulica sarà realizzata mediante la costruzione di adeguate scogliere per il contenimento dell’erosione spondale, in quei tratti in cui l’alveo inciso è particolarmente a ridosso del piede del rilevato arginale, minacciandone così la stabilità. Sono inoltre previsti dal progetto, il ripristino della sommità arginale nelle zone in cui appare disomogenea, la realizzazione di tratti di pista di servizio anche ad uso cicliopedonale e la manutenzione di tratti di alveo fluviale particolarmente degradati attraverso interventi di bonifica e decespugliamento. Progettata infine la copertura del cavo Bionda (affluente di rilevante incidenza nel sistema idraulico del torrente Stirone in prossimità del centro urbano di Fidenza) e conseguente messa in sicurezza da eventuali straripamenti.
Un lavoro complesso che consentirà,nel breve periodo, di mettere completamente in sicurezza il sistema fluviale del territorio fidentino.

Articolo dal quotidiano INFORMAZIONE  2 gennaio 2009