Almeno 300 persone (provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Toscana) hanno affollato lo scorso Sabato 24 Gennaio il piccolo Comune di Cassinetta di Lugagnano (Milano), sede del primo incontro/assemblea nazionale di “Stop al Consumo di Territorio”, neonato Movimento nazionale di opinione per la difesa del diritto al territorio non! cementificato, costringendo gli organizzatori a trasferire all’ultimo minuto l’appuntamento dalle contenute mura del Municipio lombardo ad una più ricettiva sala congressuale adiacente. E ad attrezzare una diretta web in grado di ampliare l’abbraccio della “prima volta” al maggior numero di quegli oltre 3.000 cittadini e cittadine che si sono sin qui riconosciuti nello spirito del “manifesto nazionale” proposto dal Movimento spontaneo, tanto da sottoscriverlo e da considerarlo il primo necessario passo per un’azione congiunta (territorio per territorio, municipio per municipio …) verso una diversa gestione delle risorse naturali e sociali essenziali per la nostra esistenza ! quotidiana.
Difficile sintetizzare in un breve comunicato l’ampiezza degli oltre 40 interventi che si sono succeduti nell’appassionata assemblea, comunque visibili nella registrazione al seguente link http://www.facebook.com/l.php?u=http://domenicofiniguerra.wordpress.com%2F2009%2F01%2F24%2Fstop-consumo-di-territorio%2F
Che hanno messo in evidenza quanto sia ormai diffusa la consapevolezza generale sulla conclusione di quella fase storica per il nostro Paese che ha riposto una parte consistente dello sviluppo economico nel consumo di nuovi terreni vergini e agricoli ed il superamento dell'equazione &ld! quo;maggior consumo di territorio = maggior sviluppo”, affermando l'alternativa: ovvero che l'attuale patrimonio edilizio esistente (se adeguatamente gestito) può soddisfare ampiamente le esigenze abitative e produttive del paese e contribuire così alla maturazione di una coscienza dei limiti fisici del territorio ...
“Stop al Consumo di Territorio” è un Movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato: un percorso che si è avviato nel mese di Settembre dello scorso anno per opera di un gruppo di cittadini e cittadine residenti in quella sorta di “macroregione” piemontese che è la zona delle colline vitate di Roero-Lan! ghe-Monferrato (terri torio che si è recentemente candidato al riconoscimento Unesco quale “patrimonio dell'umanità”) e che si è quindi “naturalmente” incontrato con l’esperienza importante in atto a Cassinetta di Lugagnano, primo Comune d'Italia ad essersi dotato di un piano regolatore a "crescita zero". La testimonianza concreta del Sindaco del piccolo Comune milanese, Domenico Finiguerra, ha offerto la spinta necessaria a rendere pubblica l’idea di dar vita ad un Movimento di opinione e passare, quindi, dall’utopia alla realtà possibile.
Poco prima del Natale 2008, il “passaparola” spontaneo della rete web ha diffuso il testo della bozza di “manifesto ideologico” e generato l’avvio automatico di una campagna nazionale, nata davvero sotto i migliori auspici, come dimostra la partecipazione calorosa all’assemblea del 24 Gennaio.
In poche settimane alla Campagna nazionale hanno aderito oltre 3.400 persone attraverso il gruppo e la causa aperte su F! acebook, oltre 1.400 persone attraverso l’adesione on line sul sito della campagna e oltre 100 tra Associazioni, Comitati, Gruppi organizzati.
Tra essi, Urbanisti, Architetti, Giornalisti e Divulgatori scientifici, Amministratori pubblici, Ambientalisti, semplici cittadini …
Ed è solo l’inizio. Il 7 ed il 14 Feb! braio, infatti, si terranno le prime due assemblee pubbliche a livello territoriale: ad Asti e ad Alba (Cuneo); due incontri che consentiranno di calare sul piano locale la portata del messaggio contenuto nel manifesto nazionale del Movimento ed iniziare a definire i passi concreti, le buone “azioni” per scuotere l’opinione pubblica e sollecitare il “coraggio” di Sindaci, Giunte e Consigli comunali che vogliano imitare Domenico Finiguerra e l’amministrazione di Cassinetta di Lugagnano nel rivedere il proprio piano regolatore secondo la progressiva prospettiva della “crescita zero”.
Nell’assemblea del 24 Gennaio proprio questo è stato il punto nevralgico iniziale da cui si è scelto di partire per sviluppare l’intero percorso del Movimento di opinione: sollevare la richiesta ufficiale dei cittadini ai loro amministratori - a livello di ciascun Comune italiano – affinché si sospendano i piani regolatori, le lottizzazioni in corso, le varianti in discussione ecc. e si provveda ad una necessaria e non più rinviabile opera di censimento del patrimonio edilizio esistente e sulla base di quei dati (misurati in termini di metri cubi cementificati, di abitazioni vuote e di capannoni abbandonati ovvero non occupati da attività), riconsiderare ogni tipo di pianificazione futura.
Intanto, singoli cittadini e gruppi iniziano ad organizzarsi in ogni area del nostro “Bel Paese” e la cultura del Territorio diventa il nuovo metro per misurare il nostro futuro …
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