La nuova Amministrazione Comunale uscita dalle elezioni del giugno 2009 nasce dalla spinta al rinnovamento, al cambiamento che molti ormai auspicavano come necessaria. Questi ultimi anni hanno visto in concretizzarsi di una "spinta del nuovo ad ogni costo è diventata insostenibile ed ha determinato situazioni critiche" sul tessuto urbano della città, sulle testimonianze storiche, sul verde pubblico e sulla viabilità. Gli episodi che più hanno fatto riflettere i fidentini, Villa panini, il degrado di Palazzo Arzaghi, l'insensato tunnel sotto il piazzale della stazione, la distruzione del verde urbano, non sono che la punta di un assalto al territorio che ha portato alla città la perdita di quell'armonia tra città e campagna che si era mantenuta per secoli. La creazione di interi quartieri residenziali periferici senza adeguati servizi e la destinazione di spazi a vocazione agricola per strutture commerciali sono ormai una realtà, meno note sono le iniziative poste in essere e da completare o comunque già decise. Iniziative decise, senza partecipazione, nelle chiuse stanze della politica sotto la regia della speculazione privata e della spinta imprenditoriale delle grosse organizzazioni cooperative. L'attivismo dell'UTC durante l'Amministrazione commissariale del Comune ha compromesso ulteriormente un quadro già ampiamente dissastrato, questo anche per responsabilità del commissario stesso che ha svolto con la cecità del burocrate il suo lavoro salvo ad intervenire poi politicamente a sostegno dell'UTC.
Gli appelli di Italia Nostra, spesso irrisi da chi riteneva di poter gestire nella continuità dell'indifferenza dei cittadini il potere, hanno contribuito alla presa di coscienza della necessità di cambiare. Significativo il fatto che il partito che ha gestito di fatto la politica fidentina è l'unico ha non aver accettato un confronto con Italia Nostra.
Riprendendo una espressione del comunicato di Italia Nostra del 7 marzo 2009 ritengo "che una corretta politica di tutela dell’ambiente, dei monumenti e della memoria storia rappresenti una delle priorità per rendere più vivibile la città" così come condivido quanto nello stesso documento si indica come emergenza: il recupero di Palazzo Arzaghi, la tutela del ville attorno al perimetro del parco delle Rimembranze, un progetto ragionevole per l'ex-oratorio Don Bosco e l'ex-ospedale, una nuova progettazione per piazza Grandi e la miglior tutela del Ponte Romano ed altri.
Pur stabilendo una scala di priorità ragionevole la nuova Amministrazione dovrà comunque:
- -verificare che gli interventi già programmati ancora in corso o previsti siano compatibili con l'ordinato sviluppo della città utilizzando eventualmente tutti gli strumenti giuridici per limitarne l'impatto indesiderato, in particolare il Quartiere Europa deve essere rivisto nelle sue implicazioni ecologiche;
- -pretendere dagli assegnatari di privilegi sul territorio la pronta esecuzione delle opere ad uso pubblico promesse (quartiere Gigliati, Città del freddo ed altre);
- -avviare un'opera di censimento del patrimonio edilizio esistente da utilizzare come base per ogni tipo di pianificazione futura;
- -avviare, per lo stesso motivo, un censimento a tappeto dei monumenti, dei luoghi e delle memorie storiche da porre sotto stretta tutela;
- -avviare un progetto di tutela del patrimonio arboreo di Fidenza pesantemente compromesso in questi ultimi anni;
- -rivedere la progettazione del tratto tra Cabriolo e la rotonda dell'ospedale di Vaio della circonvallazione Sud con particolare rifrimento alla collina di Cabriolo ed al tratto della strada attuale ai piedi delle colline;
- -riprendere l'accordo con le Ferrovie per il sottopasso di via Mascagni in considerazione dell'impatto urbanistico che potrebbe avere, oltre che all'assetto del quartiere, per la zona limitrofa a piazza Grandi Piazza Duomo;
- -elaborare un progetto complessivo da attuarsi eventualmente a stralci per l'ex-collegio dei Gesuiti e l'ex-Collegio delle Orsoline, rivedendo in tale occasione la prassi di ricavare dai palazzi storici spazi per appartamenti privati in regime protetto;
- -nell'ambito del nuovo progetto di viabilità urbana prevedere la conversione della vecchia via Emilia da via di scorrimento in viali urbani;
- -confermare l'adozione di un comportamento trasparente anche attraverso l’adozione di un “codice etico per l’urbanistica”.