sabato 27 agosto 2016

"Borgo e i suoi Ospedali" di Marisa Guidorzi

Marisa Guidorzi ci porta alla scoperta di Borgo in una delle sue dimensioni di ospitalità che è rimasta nei secoli pur esprimendosi in modo diverso. Il filo conduttore questa volta sono gli ospedali fidentini. Di alcuni di essi si conserva solo timidissima traccia e talvolta anche la localizzazione precisa è incerta.
In alcuni casi poniamo dei rimandi (link) ad altri articoli di Mino Ponzi pubblicati in questo blog.


Borgo e i suoi Ospedali

Il viaggio è ricerca e conoscenza, l'uomo da sempre aspira ad uscire da se stesso, dalla sua terra ed andare. “Non sempre sa che il centro del pellegrinaggio è il proprio cuore. È questo il motivo per cui egli si allontana dalla sua patria, credendo di trovare il luogo dove cielo e terra si uniscono.” (M. Davy)


Per noi moderni è difficile pensare a spostamenti senza mezzi, eppure anche oggi li abbiamo costantemente sotto gli occhi, gente che affronta l'ignoto in balia dell'imprevedibile, animata solo dalla speranza di trovare un “porto”.
Il Medioevo fu caratterizzato dai viaggiatori: pellegrini, mercanti, cavalieri in cerca di gloria, trovieri e trovatori con le loro storie ai castelli dei Signori, andavano percorrendo vie tracciate, come fiumi, attraverso l'Europa.
Nei secoli che seguirono il fenomeno continuò, sempre rivolto al raggiungimento di una meta, ad appagare un bisogno interiore. Furono artisti, contadini, mendicanti, avventurieri o avventurosi e, naturalmente, pellegrini alla ricerca dell'espiazione delle proprie colpe.
Sui percorsi di tali viaggi sorsero, per lo più nei pressi di Oratori, ospedali-ospizi per l'accoglienza, l'assistenza ad ammalati ed appestati, e la sosta per poter riprendere il proprio viaggio.
Dai documenti e dagli studi degli storici locali si traggono notizie della presenza di un buon numero di ospedali a Borgo. Ciò conferma la sua grande importanza civile e religiosa e come fosse considerato una delle grandi tappe nel movimento dei pellegrini che da tutta Europa si dirigevano a Roma.

Il primo ospedale fondato sarebbe quello di S. Giovanni, detto poi dello Spirito Santo, in seguito dei XII Apostoli, indi della Colombina, infine di S. Agostino. La sua collocazione non è chiara, come la sua sorte. Presso il convento delle Monache di S. Giovanni? Presso l'Oratorio di S. Agata? Certo è che nel 1464 il Vescovo di Parma, Giacomo, ne conferì il giuspatronato alla Comunità per sottrarlo alla direzione di persone indegne ed incapaci. (G. Laurini)
Nel Bullarium Cassinense riguardante i Benedettini è citato un atto con cui Papa Lucio II conferma un privilegio al convento di S. Giovanni di Parma e accenna alla chiesa di S. Pietro di Borgo. Con ciò si attesterebbe l'esistenza di un edificio sacro dedicato all'Apostolo e di una comunità di monaci con convento e forse ospizio.




La famiglia Pinchelini nel 1181 fondò un Ospedale per pellegrini annesso alla primitiva chiesa di S. Michele, sul percorso della via Emilia. La presenza di tale istituzione è confermata in diversi tempi.
I Frati Minori Conventuali residenti all'Oratorio della Zappella tenevano accanto alle mura il loro luogo di accoglienza per pellegrini, fondato probabilmente nel XIII secolo.
Le vicende di questi Ospedali, che godevano di benefici, di lasciti, di rendite da terreni, non erano purtroppo sempre rivolte al bene e al buono e affidate a degne persone, se si leggono interventi di vescovi e papi per sanare situazioni di cattiva amministrazione.
Talora veniva invocato il patrocinio della Comunità di Borgo, poiché, nonostante la buona volontà nella gestione, gli amministratori si trovavano ostacolati e vessati nel loro incarico.
Gradualmente alcuni di questi ospedali furono affidati col titolo di commenda a persone ecclesiastiche.
Rimale aveva l' Ospedale di S. Giacomo, secondo il Poggiali fondato nel 1145 e citato nel 1354, che con la chiesa era sotto la prepositura di Borgo, ma per le ragioni già dette, intorno al 1450 papa Eugenio IV intervenne e con una Bolla decretò la sua unione con quello di S. Antonio, nella parte occidentale della città. Anche quest'ultimo molto antico, i cui beni erano soprattutto devoluti ai poveri e bisognosi.
Un Ospedale per i lebbrosi era quello di S. Lazzaro, alla porta orientale, fondato dalla famiglia Fazzi, che per ragioni economiche fu incorporato alla Fabbriceria della Cattedrale
.


Palazzo Sant'Agata oggi violentato dalle attività del commercio
 cittadino faceva parte del vasto  complesso religioso  che aveva
come riferimento la Chiesa di Santa Maria all'inizio di Via Berenini

Più lunga vita ebbe quello annesso alla Chiesa di S. Maria A. retto dalla Confraternita dei Disciplinati.
Fondato alla fine del 1300 dal Marchese Guglielmo Pallavicino di Scipione e beneficiato dalla dote della sua sposa, l'Ospedale di S. Giorgio rimase attivo fino alla fine del 1700.
Una sorte particolare ebbe l'Ospedale di S. Leonardo, annesso alla chiesa di Coduro. Certamente molto antico, serviva per accogliere carcerati e disertori e godeva di propri benefici .
Il Prevosto di S. Donnino, Bernieri, essendosi trovato a corto di moneta per aver costruito intorno al Duomo, ottenne nel 1425 da Papa Martino III un breve d'unione di questo Ospedale con la Prepositura, accaparrandosi quindi i proventi dei benefici .
Sulla collinetta di Cabriolo era stata eretta una cappella presso cui San Tommaso di Canterbury avrebbe sostato nel 1167 durante il suo viaggio verso Roma. Intorno al 1200 questa località fu scelta dai Cavalieri di Malta per erigervi un Ospedale che accogliesse i pellegrini diretti ai luoghi santi in Gerusalemme.
Come si può capire tutti questi ospedali erano rivolti all'assistenza di coloro che nella vita avevano bisogno di soccorso sia perché erano realmente in viaggio, sia perché nel “viaggio” della loro esistenza avevano incontrato malattie, disgrazie, povertà.. Le comunità religiose monastiche o parrocchiali erano chiamate a condividere le loro risorse con chi era in difficoltà.
Alla fine del XVIII secolo molte cose cambiarono nel mondo delle idee e in quello politico. La Fede perse il suo primato, la Ragione pretese di illuminare la vita dell'uomo.
Molti Ordini religiosi furono aboliti e i loro beni incamerati dallo Stato, di conseguenza anche varie chiese furono destituite del loro compito e chiuse o destinate a scopi civili.
Borgo San Donnino - 1901 - L'Ospedale Civile
-In relazione ai nuovi tempi o prevedendo tempi difficili, “Mons. Vescovo Alessandro Garimberti, con facoltà apostolica, il 16 marzo 1780, riuniva i beni rimasti ai vari Ospedali che ancora esistevano in Borgo, e assieme a quelli lasciati, con testamento del 26 febbraio 1744, dai coniugi Giuseppe Cornini e Maria Maddalena Malpeli, procedeva alla fondazione di un solo ospedale”.
Secondo la volontà dei coniugi doveva essere, come avvenne, costruito sul terreno della loro casa e “sotto l'immediata direzione, ubbidienza ed autorità assoluta, libera ed affatto indipendente del Vescovo pro tempore di Borgo”. ( G. Laurini )
Per oltre un secolo sulla via Emilia (ex Cinema Corso- via Berenini ) ebbe la sua sede l'Ospedale Civile di Fidenza, prima di occupare nel 1920 in via Borghesi il convento “Dell'Angelo” lasciato libero dalle suore Orsoline, più vasto ed idoneo a servire il comprensorio di Fidenza.
M.G.                      

GLOSSARIO

  • Bolla: denominazione di vari documenti medievali pontifici o imperiali- da bolla o sigillo con cui venivano chiusi
  • Breve: documento pontificio meno solenne della bolla
  • Prepositura: l'ufficio o la sede del prevosto – parroco
  • Commenda: assegnazione di un beneficio ecclesiastico

3 commenti:

  1. Molto interessante, grazie per averci ricordato questi eventi del passato, che ci fanno amare ancora di più la nostra città e purtroppo rimpiangere quanto abbiamo perduto.

    RispondiElimina
  2. Signora Marisa, tutto perfetto come lo ricordavo. Grazie per la rinnovata memoria.

    RispondiElimina
  3. Grazie delle foto e del commento storico che mi ha rivelato aspetti sconosciuti della mia Borgo

    RispondiElimina