L'operetta
L'operetta Orfeo all'inferno (titolo originale francese Orphée aux Enfers), composta da Jacques Offenbach nel 1858 a Parigi, è la parodia trasgressiva e geniale sulla società e sul potere del Secondo Impero.
La trama rivisita il mito greco di Orfeo ed Euridice. Una coppia annoiata ben lontana dall'essere modello di fedeltà. Euridice, che non sopporta la musica del marito, violinista di quart’ordine, è l’amante del pastore Aristeo, il quale non è altri che Plutone travestito. Egli provoca la morte di Euridice per poterla condurre con sé nel suo regno infernale. Orfeo crede di essersi liberato di lei, ma non ha fatto i conti con l’Opinione pubblica che, in nome di sacri principi, lo costringe a chiedere a Giove il permesso di scendere nell’Ade per riprendersi la moglie.
La scena si sposta nel regno di Plutone dove Euridice si sente trascurata da Plutone e torna ad annoiarsi. Ne approfitta Giove che, trasformatosi in mosca, entra nella stanza di Euridice dal buco della serratura, e non ha difficoltà a sedurla. Euridice felice innalza un inno a Bacco mentre Giove, soddisfatto ed allegro, balla un minuetto che si trasforma rapidamente in una danza sfrenata, il famoso cancan.
I due approfitterebbero della confusione per scappare, ma giunge Orfeo e Giove, anche lui minacciato dall’Opinione pubblica, si sente costretto a rilasciare Euridice, ma, come nel mito, impone a Orfeo come condizione che nel viaggio di ritorno Orfeo non dovrà mai voltarsi a guardarla. Orfeo accetta e sta per portare a termine la sua impresa, quando Giove, dispettoso, scaglia un fulmine che costringe Orfeo a voltarsi.
L’Opinione pubblica non può a questo punto intervenire ed Euridice, trasformata in baccante, intona le note dell'altrettanto famoso galop infernale
L'operetta mette in burletta la società parigina del secondo Impero inventando il personaggio dell’Opinione pubblica, nuovo regolatore e censore dei costumi. Il Giove assetato di avventure erotiche altri non è che l’imperatore Luigi Napoleone. Il coro delle divinità è immagine di una società portata dimenticare tutto per i divertimenti. Il brano più famoso di Offenbach, il galop infernal, rispecchia proprio questa scandalosa joie de vivre di un Impero da Operetta..
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