Ettore Ponzi, olio su tela 1947 - Collezione privata svizzera |
Caduti civili di tutte le guerre
Non c'è posto per i loro nomi
nei martirologi ufficiali:
Sono l’umanità senza nome,
l'umanità inerme che subisce,
l'umanità
che paga.
Inizia così una "composizione" don Lino Cassi dedicata ai Caduti Civili.
Una lapide marmorea incastonata sulla facciata del Palazzo Comunale ci rimanda a quegli eventi mentre una cappella laterale della chiesa Santuario della Gran Madre di Dio, oggi chiesa parrocchiale di san Michele Arcangelo, custodisce l'altare e il dipinto di Latino Barilli che la pietà cittadina ha, a suo tempo, voluto dedicare alle vittime.
Lì, davanti a quell'altare e a quel dipinto, la comunità fidentina si ritrova ogni anno il 13 maggio, giorno dedicato alla commemorazione civile e religiosa.
E' inoltre consolidata consuetudine che, nella Cappella-Sacrario del Cimitero Comunale in cui i resti dei caduti hanno trovato pace, nello stesso giorno, vi sia la benedizione e posa di una corona di alloro.
Ottant'anni sono passati, e se quei tragici eventi, nel passare del tempo, possono esserci sembrati sempre più remoti, quest'anno sono altre immani tragedie in altre parti del globo a ricondarci delle sofferenze della nostra città, della nostra gente.
È proprio così. Grazie, Ambrogio.
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio.
RispondiEliminaBellissimo per me il Duomo dipinto da Tuo padre, che presenti!
Anche se i ruderi del settecentesco seminario a sinistra e il vuoto in primo piano ci riportano alla distruzione dei bombardamenti, a briciole di vita vissuta persa per sempre...
C'è un' aria sospesa, è vero, ma l'abside, dai colori caldi, sembra ergersi altera, fiduciosa, come due mani giunte in preghiera, pur in un cielo incerto...
Grazie anche del Tuo continuo dare voce agli scritti di Don Lino Cassi, sacerdote di grande e profonda sensibilità che sa nascondere la verità cruda in armoniose parole poetiche.
Si rinnova come ogni anno un momento tristissimo della nostra storia mai dimenticato Irene Gambarini
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