Un articolo propositivo di Amedeo Tosi apparso sul settimanale cattolico "Il Risveglio" venerdì 12 settembre 2008
Villino Panini e il ruolo della Soprintendenza: quel filo interrotto che avrebbe evitato le macerie
"Ad un mese di distanza dal giorno del suo abbattimento (4 agosto scorso) quel che resta di Villino Panini è ancora lì all'angolo tra via Gramsci e viale Vittoria in attesa di essere rimosso. La demolizione della palazzina in stile Liberty ha suscitato accese polemiche e prese di posizione da parte di associazioni e istituzioni che hanno coinvolto la popolazione come da tempo non accadeva nella nostra città.
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
Non vogliamo entrare nel merito della regolarità o meno dell'operazione di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. In questa direzione il nostro settimanale ha sempre cercato di offrire elementi di conoscenza sia per quanto riguarda Fidenza che per gli altri paesi della Diocesi. Riteniamo che le testimonianze storiche presenti sul territorio siano portatrici di valori preziosi ai fini della costruzione del nostro avvenire. In definitiva palazzo Panini era un tassello, poco appariscente ma importante, di questo contesto che è necessario oggi riconsiderare e rivalutare, anche alla luce del cambio di identità che la nostra città sta vivendo. Al di là delle richieste della Soprintendenza ai Beni storici e paesaggistici circa una mappatura completa delle testimonianze storiche presenti e della conseguente variazione della strumentazione urbanistica, auspichiamo la creazione di una commissione storica consultiva in grado di suggerire alla pubblica amministrazione sia interventi di tutela che proposte di valorizzazione dei luoghi delle aree e dei paesaggi che ancor oggi rappresentano un patrimonio unico (per esempio, la straordinaria situazione del podere Crocetta a Chiusa Ferranda con l'ultimo esempio di piantata emiliana rimasta, i fontanili di Bastelli, la bellezza e unicità della Val Parola, etc.).
Infine una riflessione breve, ma speriamo chiara. Siamo così sicuri che lo sviluppo del nostro territorio, che oggi passa quasi esclusivamente attraverso l'edilizia e la grande distribuzione commerciale, sia vincente anche per il futuro? Perchè, oltre alla ripresa della presenza dell'industria manifatturiera, non puntare anche sulla valorizzazione di tutti quei luoghi che fanno di Fidenza e del suo territorio un elemento sia turistico che agricolo ancora da scoprire nel contesto nazionale? Perchè non innestare tutto questo nel grande progetto della Via Francigena? La conferenza territoriale che si era svolta alcuni anni fa al Ridotto del teatro Magnani aveva sottolineato in modo forte questi aspetti così come il Forum di Agenda 21 e il conseguente piano di azione approvato dal Consiglio Comunale. Perchè non riprenderli e approfondirli con la dovuta attenzione e la necessaria serenità?"
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