Il bilancio di previsione approvato dal Consiglio Comunale si caratterizza per l'assenza di un chiaro indirizzo programmatico che, a quel che è dato di capire, sarà forse affidato ad altri strumenti. Le critiche della minoranza si sono soffermate su molti aspetti del bilancio, ma senza affondare più di tanto, unica eccezione per completezza, preparazione ed un velo di nostalgia l'intervento del consigliere Rita Sartori. Ma non sono i tagli apportati qua e là o i maggiori oneri per servizi o plateatici che caratterizzano questo documento amministrativo che ci interessano.
Rilevante invece l'inserimento in bilancio delle alienazioni di beni comunali, si tratta della Scuola Verde, che verrebbe poi ricostruita altrove e dell’edificio di Piazza Matteotti ex-Casa del Littorio ex casa del "popolo" ed ex-Liceo Classico. Nelle intenzioni della vecchia Amministrazione quest'ultimo immobile doveva diventare la sede del Tribunale di Fidenza, ipotesi possibile ma tutt'altro che certa.
Per l'immobile scolastico si avrà probabilmente la demolizione e la costruzione di altro o altri edifici, questa soluzione non penalizza certamente una parte importante del patrimonio artistico o storico di Fidenza. Questo edificio non ha mai perso quell'aspetto di provvisorietà che caratterizza molta architettura di costruzioni pubbliche e scolastiche del dopoguerra.
Diverso è il discorso sull'altro edificio, Palazzo Littorio, che è ormai elemento consolidato del paesaggio urbano.
Per l'immobile scolastico si avrà probabilmente la demolizione e la costruzione di altro o altri edifici, questa soluzione non penalizza certamente una parte importante del patrimonio artistico o storico di Fidenza. Questo edificio non ha mai perso quell'aspetto di provvisorietà che caratterizza molta architettura di costruzioni pubbliche e scolastiche del dopoguerra.
Diverso è il discorso sull'altro edificio, Palazzo Littorio, che è ormai elemento consolidato del paesaggio urbano.
Sottoposto dal 2004 a vincolo di tutela dalla Sopraintendenza ai Beni Culturali è ormai da anni abbandonato ed i portici sono una delle zone più tristi e degradate della città. Non è compreso inspiegabilmente nel programma di "riqualificazione" di Piazza Verdi e Piazza Pontida pur costituendo un tutt'uno con gli edifici destinati appunto alla riqualificazione. Parliamo di una zona altimetricamente elevata di Fidenza la cui importanza storica può ritenersi seconda solo al Duomo e che probabilmente riserverà sorprese durante gli scavi di fondazione delle nuove costruzioni.
L'alienazione di questo cespite è dal punto di vista della tutela addirittura auspicabile per toglierlo dal degrado a condizione la cessione avvenga con un capitolato di vendita chiaro e conservativo dell'aspetto esteriore dell'edificio, pretendere di più è pura demagogia.
Questo episodio d'altra parte è solo l'ultimo di una serie di cessioni a privati di immobili comunali con vincoli di tutela. Tra i casi più recenti troviamo la vendita del Collegio dell'Angelo cioè del complesso dell'ex ospedale di Via Berzieri, edificio questo veramente di importanza storica anche se ha subito rilevanti alterazioni nella struttura architettonica.
Ricordiamo poi che è in fase di alienazione il complesso della palazzine dei bagni pubblici di largo Cesare Battisti la cui costruzione risale al primo novecento. In precedenza abbiamo avuto la cessione del complesso di Via Bacchini ex caserma dei carabinieri. Oltre agli edifici scolastici ed ai cimiteri il patrimonio storico ed artistico della città che si pensava tutelato dal fatto di essere proprietà comunale si limita ormai a: casa Cremonini con la torre medievale, complesso ex-convento delle Madri Orsoline, il Casermone in via Musini, il Palazzo Comunale, il Teatro Magnani, l'ex Collegio dei Gesuiti, l'edificio dell'ex macello, la torre piezometrica (fungo dell'acquedotto) ed il complesso della Lodesana. Rimane nel patrimonio comunale una quota millesimale dell'ex caserma di carabinieri.
Questo episodio d'altra parte è solo l'ultimo di una serie di cessioni a privati di immobili comunali con vincoli di tutela. Tra i casi più recenti troviamo la vendita del Collegio dell'Angelo cioè del complesso dell'ex ospedale di Via Berzieri, edificio questo veramente di importanza storica anche se ha subito rilevanti alterazioni nella struttura architettonica.
Ricordiamo poi che è in fase di alienazione il complesso della palazzine dei bagni pubblici di largo Cesare Battisti la cui costruzione risale al primo novecento. In precedenza abbiamo avuto la cessione del complesso di Via Bacchini ex caserma dei carabinieri. Oltre agli edifici scolastici ed ai cimiteri il patrimonio storico ed artistico della città che si pensava tutelato dal fatto di essere proprietà comunale si limita ormai a: casa Cremonini con la torre medievale, complesso ex-convento delle Madri Orsoline, il Casermone in via Musini, il Palazzo Comunale, il Teatro Magnani, l'ex Collegio dei Gesuiti, l'edificio dell'ex macello, la torre piezometrica (fungo dell'acquedotto) ed il complesso della Lodesana. Rimane nel patrimonio comunale una quota millesimale dell'ex caserma di carabinieri.
La povertà di iniziative locali per la valorizzazione dei complessi monumentali e la politica di procedere per stralci negli interventi di restauro e riqualificazione è il vero handicap della gestione di questo patrimonio, ciò porta a concludere che in futuro si avranno altre cessioni eccellenti indipendentemente dal colore dell'amministrazione comunale. A rischio alcune dei casi sopraelencati, ma anche (e perché no?) Palazzo Porcellini e qualche edificio scolastico cittadino.
In questo edificio ho trascorso 5 anni sudatissimi della mia esistenza. Non capisco come ci si possa trasferire un tribunale, mancano spazi e quelli che ci sono sono scomodi ,con la scala centrale che penalizza. La scuola ongaro mi dà un dolore, fintanto che resta lei, resta pure quel giardino attorno che con i condomini verrà tolto. Cantini aveva detto basta cemento, è veramente attorniato da pari,da cui primus inter pares.
RispondiEliminaC'è molto scontento in giro , si stanno mostrando peggio di quanto si potesse supporre. Dureranno poco, non mangeranno un secondo panettone. Cassandra